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La Sicilia – “Catania, Sigi decisa a versare”: lungo incontro tra soci e avvocati

FOTO PEPE / PUGLIA

“Catania, Sigi decisa a versare i 660 mila euro”. Questo il titolo del quotidiano “La Sicilia” (richiamato anche in prima pagina) sulla situazione del club etneo: la società proprietaria sta cercando di trovare la quadra per adempiere al debito entro il 2 gennaio e gettare le basi di una proroga della curatela fallimentare, unica speranza per la prosecuzione del campionato e il salvataggio del titolo sportivo.

Giovanni Tomasello ricostruisce sulle pagine del quotidiano le ultime frenetiche ore, a cominciare dalla riunione fiume della Sigi: presenti i soci e alcuni avvocati degli stessi, tutti riuniti per valutare il da farsi. E ovviamente prendere atto che non ci sono altre strade se non quella di pagare (e i soci sembrano disposti a fare quanto necessario e rispettare l’impegno).

Nel frattempo si rincorrono gli appelli dei tifosi, affinché non si perda il titolo sportivo e il campionato continui. Tifosi che ora possono solo aspettare. Il Catania vive una nuova corsa contro il tempo.


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9 thoughts on “La Sicilia – “Catania, Sigi decisa a versare”: lungo incontro tra soci e avvocati

  1. Insomma, si continua a illudere i tifosi … Poi, alla fine, per un qualche accidente, tutto andrà a monte … Come accadde ai Tuttolomondo … Un film già visto …

    1. Fratelli Tuttolomondo? Io non conoscere; conosco mondo di bene, mondo cane, conosco anche mondane ma non fratelli Tuttolomondo.

  2. Rumors (riportati da un video congiunto di alcune emittenti catanesi) dicono di Nicolosi a Malta per cercare di convincere una società di nome “Fahrenheit”ad elargire ulteriori somme a favore della SIGI. Ma, sempre secondo le predette fonti, la società in questione è stata bloccata (al riguardo) dall’Interpol (che avrebbe chiesto lumi sulle motivazioni delle elargizioni pregresse). E’ appena il caso di ricordare che SIGI non è più proprietaria del Catania Calcio (soggetto fallito) e che i curatori fallimentari non potranno accettare pagamenti di dubbia provenienza e titolo. Vero è che si potrebbe raggirare l’ostacolo attraverso il finanziamento diretto a SIGI (o a qualcuno dei suoi soci) che poi riverserebbe il debito (di 600.000 euro) ai curatori, ma è altrettanto incontrovertibile che non possono essere fatte in cambio promesse di fruizione della struttura di Torre del Grifo (pare che l’intenzione pregressa era quella di ancorare alla struttura l’attività calcistica della nazionale maltese), né tantomeno possono essere sfruttate le promesse politiche (e qui il Sindaco di Catania rischia abbastanza)circa le possibilità affaristiche dell’altro gruppo inglese operante nel settore energetico. A ciò si aggiungano i tempi ristrettissimi per porre in essere le operazioni (in apparenza piuttosto complicate) atte a racimolare la somma in questione (che in ogni caso consentirebbe una proroga dell’esercizio provvisorio temporanea e sine die, stante che potrebbe essere revocata di punto in bianco nel caso di esaurimento dei fondi. In parole povere, sono finiti i tempi dei giochi di prestigio (per non chiamarli in altro modo) ed il futuro del Catania Calcio pare indirizzato verso l’esclusione dal campionato. Perché si continua ad illudere ed ingannare il cuore innamorato della tifoseria catanese? La risposta inevitabilmente non può che cadere nello “squallido”.

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