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Lazio, caso Anna Frank: “Violata lealtà sportiva”. Cosa rischiano il club e Lotito

Rischia di essere molto grave la posizione della Lazio e del suo presidente Claudio Lotito dopo il caso degli adesivi razzisti e antisemiti in curva Sud (tra i quali una raffigurazione di Anna Frank) e per il quale la FIGC ha concluso la propria inchiesta.

Secondo quanto appreso in anteprima dalla agenzia Ansa, al club e al patron viene contestata (in via di responsabilità oggettiva) la violazione dell’articolo 1 bis del codice di giustizia sulla lealtà sportiva e dell’articolo 11 sui comportamenti discriminatori, così come sarebbe stato già comunicato alle parti dal procuratore Giuseppe Pecoraro.

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L’addebito nei confronti del club sarebbe legato alla decisione di “spostare” il tifo della Curva Nord (chiusa per cori razzisti) nel settore Sud, annunciata dalla Lazio come scelta per ribadire il no al razzismo ma (secondo l’accusa) agevolando anche l’ingresso degli ultras e come conseguenza ha avuto la messa in atto di eventuali comportamenti discriminatori.

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Lotito (nell’occhio del ciclone anche per una conversazione – seccamente sentita – in cui dice “Famo sta sceneggiata” in riferimento alla visita alla Sinagoga) rischia un deferimento e una squalifica, mentre la Lazio potrebbe essere punita con diverse giornate da giocare a porte chiuse. Salgono a 20, intanto, le persone identificate dalla poliziam, fra i quali un 46enne già daspato 3 volte e un 53enne che ha finito il daspo nel 2016.

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