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Lazio-D. Kiev 2-2, LE PAGELLE: Anderson straripante, difesa bocciata

La Lazio spreca troppo e adesso rischia seriamente dopo il 2 a 2 casalingo. La Lazio sbaglia nel primo tempo, quando domina la gara in lungo e in largo presidiando la metà campo avversaria, preferendo però specchiarsi nella sua bellezza anziché cercare la concretezza. E così ci vuole il gol degli ospiti – con la difesa in letargo – per scuotere la Lazio che ha la bravura e il merito di pareggiare subito con Immobile e di passare in vantaggio con l’uomo più importante della serata, Felipe Anderson. Poi però la magia di Moraes, una delle cose più belle della serata, complica tremendamente il compito della Lazio.

LAZIO: Strakosha 6; Wallace 5 (dal 40′ s.t. Nani s.v.), de Vrij 5, Radu 5; Basta 6,5 (dal 29′ s.t. Patric s.v.), Murgia 6,5 (dal 29′ s.t. Parolo s.v.), Leiva 6, Milinkovic-Savic 4,5, Lukaku 6; Felipe Anderson 8, Immobile 7.

DINAMO KIEV: Boyko 5,5; Kędziora 6, Burda 6,5, Kádár 6, Pivarić 6,5; Shaparenko 5,5 (dal 22′ s.t. Junior Moraes 7,5), Buialsky 5,5; Tsygankov 7, Garmash 6, Morozyuk 5,5; Besedin 5,5.


MILAN – ARSENAL, LE PAGELLE

I MIGLIORI DELLA LAZIO

Felipe Anderson: L’assist per il pareggio di Immobile è un piccolo gioiello. Il gol del 2 a 1 è un altro piccolo gioiello di velocità e freddezza. E’ l’unico che veramente sa inventare, saltare l’uomo e ovviamente regalare spettacolo. Palla a terra e in velocità è un castigo di Dio, sfiora anche la doppietta personale. Fantasista o attaccante il risultato non cambia: straripante.

Immobile: Nel primo tempo la Lazio domina ma, paradossalmente, a lui arrivano palloni sempre imperfetti. Nella ripresa sfrutta con il consueto cinismo dell’attaccante di razza la prima palla giocabile, il suo diagonale non è banale ed è decisivo per riportare serenità dopo lo svantaggio. Se avesse segnato al 96esimo (prende il palo) sarebbe stato un eroe.

Basta: Un punto in più per la quantità di chilometri macinata sulla fascia destra. Nel primo tempo è ovunque e mette in mezzo anche alcuni cross interessanti che andavano sfruttati meglio. In fase difensiva non cede un centimetro (e dalle sue parti gioca uno dei migliori, Pivaric)

TOTTENHAM – JUVE, LE PAGELLE

I PEGGIORI DELLA LAZIO

Wallace-De Wrij-Radu: Il gol del vantaggio della Dinamo è un obbrobrio calcistico: tutti fermi a guardare prima il cross, poi la sponda e poi il colpo di tacco irridente di Tsygankov. Era la prima volta in 55 minuti che la Dinamo si affacciava in area. Dopo il gol offrono anche un altro paio di gravi incertezze, su una delle quali ci mette una pezza provvidenziale Strakosha.

Milinkovic-Savic: Quando vuole è l’uomo in più della Lazio, oggi proprio non vuole. Vaga per il campo senza quasi mai vedere il pallone, non sfrutta mai né la sua forza fisica né la sua indiscutibile tecnica che anzi viene mortificata quando spara in curva un tiro al volo. Si intestardisce nei dribbling e fa spazientire il pubblico. Quando finalmente regala l’assist a Felipe Anderson guadagna mezzo punto in classifica ma fa aumentare i rimpianti per avere regalato un’ora agli avversari. Nemmeno la punizione finale lo “riabilita”.

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