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Lazio-Udinese 3-0 /LE PAGELLE: Anderson e Nani, che coppia

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Lazio – Udinese 3 – 0  Marcatori: 22′ p.t. autogol Samir (L), 2′ s.t. Nani (L), 42′ s.t. Felipe Anderson (L)

Non c’è Immobile ma c’è la Lazio, capace di vincere senza troppo soffrire anche senza il suo attaccante simbolo e di “piantarsi” stabilmente al terzo posto. La partita viene messa in discesa da un’autorete di Samir ma la Lazio ha avuto il merito di giocare in una sola metà campo, di sviluppare sempre gioco di qualità, con la pazienza di chi sa che il gol prima o poi arriva. Complice anche un’Udinese che sembra smarrita: i segnali di frenata di domenica contro la Spal sono confermati, i bianconeri si svegliano solo nell’ultimo quarto d’ora ma è troppo tardi.

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LAZIO: Strakosha 7; Wallace 6, De Vrij 6, Radu 6; Basta 6,5, Parolo 6 (dal 41′ s.t. Murgia s.v.), Lucas Leiva 6,5, Milinkovic-Savic 7 (dal 20′ s.t. Lulic 6), Lukaku 5,5; F. Anderson 7,5, Nani 7 (dal 27′ s.t. Luis Alberto s.v.). All.Inzaghi

UDINESE: Bizzarri 6; Nuytinck 5,5, Danilo 5,5, Samir 5; Larsen 5, Fofana 5, Hallfredsson 5 (dal 34′ s.t. Balic s.v.), Barak 4,5 (dal 10′ s.t. De Paul 5), Pezzella 5; Perica 4 (dal 19′ s.t. Jankto 5,5), Maxi Lopez 5. All.Oddo

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I MIGLIORI

Nani: Glielo leggi negli occhi, è concentrato, ha voglia di fare ma senza strafare. E ci riesce bene, giocando nel primo tempo tanti palloni (anche se spesso lontano dalla porta) con intelligenza. Segna il 2 a 0 (secondo gol consecutivo, terzo stagionale) che non è difficile: ma lui ha il merito di seguire l’azione.

Milinkovic – Savic: Quando sei bravo e in favore di vento è quasi naturale fare le cose bene. Il gol che apre la partita è una mezza invenzione sua perché fa l’unica cosa possibile con quella palla dal fondo: la spara in mezzo, forte, a mezza altezza sperando che succeda qualcosa. E qualcosa è successa, cioè l’autogol di Samir. La standing ovation alla sua uscita è il timbro di un rapporto d’amore che si sta cementando.

Felipe Anderson: Fa molte cose buone, ma l’accelerazione sulla fascia che trasforma Danilo in un “paletto” e manda in gol Nani è straordinaria. Poi, a partita quasi finita, regala un’altra perla delle sue con un gol splendido che esalta le sue caratteristiche. Ogni tanto fa arrabbiare perché sembra un po’ troppo “molle” in alcune occasioni ma è sempre imprevedibile.

Strakosha: Va reso onore, in una squadra famosa per i gol segnati, a un portiere che sta 89 minuti a guardare e compie due difficili e importantissime parate: lui ci riesce nel primo tempo su Barak e nel secondo tempo su De Paul.

I PEGGIORI

Lukaku: Sembra incapace di trasformare in energia positiva tutta la forza che è capace di sprigionare. Fa molta confusione sulla fascia sinistra, pur riconoscendogli impegno e tanta qualità, ma non trova mai il bandolo della matassa. Infatti respira un po’ dopo l’uscita di Nani e Milinkovic-Savic.

Perica: Nervoso, falloso, inconcludente e per la verità anche isolato. Mai in partita, gli capita una mezza occasione su una respinta corta di Strakosha e stropiccia la conclusione. E nemmeno Maxi Lopez lo aiuta granché.

Barak: In realtà non è che sia peggio di tanti altri compagni, tutti sotto la sufficienza, ma è lui che ha sul piede la palla dell’1 a 1 (dopo un bell’inserimento) e la spreca. Un paio di errori in disimpegno sono da matita blu ma la Lazio non ne approfitta.

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