Le Douaron segna con il passamontagna e il Palermo vince. Le pagelle ironiche di A&F
Non sappiamo se i soldi diano la felicità ma, a guardare questa partita, di certo non danno punti in classifica. Si affrontano la squadra che ha speso meno, la Juve Stabia, con quella che ha speso di più, il nostro Palermo, e le “Vespe” sono addirittura avanti in classifica. Dopo aver dimostrato la nostra competenza economica e calcistica, anche con il riferimento al soprannome dei giocatori della squadra campana, passiamo alla formazione scelta da Dionisi e dall’allenatore ombra.
Bussolotto sequestrato e finalmente conferma dei luoghi comuni! Squadra che vince non si cambia e meno lavoro per noi. Partita rognosissima e bloccata come un tredicenne americano dopo il ban di Tik Tok. La Juve Stabia si chiude e gioca la palla velocemente e ci mette in difficoltà in più di una occasione.
Il Palermo dà qualche segno di timido risveglio soltanto verso la mezz’ora ma la casellina delle occasioni rosanero segna uno sconsolante zero mentre è Sirigu a salvare il risultato con una respinta di piede alla Garella (citazione per boomer). Il Palermo spreca una occasione solo nel finale del primo tempo ma si va al riposo sullo zero a zero e la testa piena di preoccupazioni per una partita difficilissima.
Il copione del secondo tempo non è diverso dal primo e si vede che Osti deve aver portato un libro di Nereo Rocco a Dionisi perché a fare la partita è la Juve Stabia con il Palermo chiuso a cercare il contropiede. Che però non arriva mai e sugli scudi rosanero ci resta la old generation, con Sirigu che salva ancora il risultato.
Al 60’ arriva il cambio preferito di Dionisi ed entra Vasic al posto di uno spento Segre. Al 66’, quando pregavamo già solo in un colpo di culo, il Palermo indossa il passamontagna e passa in vantaggio! Vasic giustifica la sua presenza con un tiro da fuori su cui il portiere ribatte come può ma Le Douaron si avventa sul pallone e insacca!
La Juve Stabia si butta in avanti e il Palermo si difende: arrivano Verre ed Henry per Brunori e Le Douaron. Entra anche Saric per Ranocchia e passiamo al modulo con unica punta e con elmetto in testa. Si gioca a una porta sola e Sirigu è l’ultimo giapponese asserragliato nella giungla e vola a salvare tutto. Come sempre il tempo non passa mai ma finalmente l’arbitro fischia ed è una liberazione.
Arriva la seconda vittoria con una partita sporca, brutta, cattiva e rubata con destrezza. Ma a noi, si sa, del bel gioco, delle trame convincenti e della eziologia tattica della partita non frega nulla e badiamo solo al risultato ed alla classifica che, finalmente, ci regala una settimana di gioia e serenità.
Sirigu 8 – Seconda partita da titolare, seconda vittoria e zero palloni raccolti in fondo al sacco (secondo clean sheet direbbero quelli bravi). È certamente uno dei protagonisti della rinascita rosanero e – ammirate un paio di parate che ci hanno ricordato i bei tempi – pensiamo che non sarà facile farlo ritornare in panca. Hombre del partido.
Baniya 7 – Da quando il suo barbiere è diventato famoso su Tik Tok il turco, anche di testa, non sbaglia più nulla. Servizio completo.
Nikolaou 5 – Come noto tra turchi e greci non corre buon sangue e i nostri due centrali ci tengono al rispetto delle tradizioni e così se uno dei due gioca bene l’altro gioca male. Storiografico.
Ceccaroni 7 – Risulta uno dei migliori in fase offensiva sia per intraprendenza che per assist ai compagni che, addirittura, per conclusioni a rete. E se fosse schierato da “braccetto” offensivo? Tattici (noi).
Pierozzi 6 – In copertura attento e tempestivo, in avanti lento e prevedibile. Double-face.
(dal 44′ s.t. Diakité) s.v.
Segre 5 – Corre a vuoto e non la becca mai e quando la prende la gioca male. Giornata no.
(dal 17′ s.t. Vasic) 7 – Sapete quante volte abbiamo criticato il cambio routinario al 60esimo, con il suo ingresso al posto di un centrocampista: però al 20’ tentativo la mossa ha funzionato. Risulta decisivo nell’azione del goal con un bel tiro da fuori area che il portiere ribatte proprio sui piedi di Le Douaron e che ci regala la vittoria e, comunque, gioca tutti i 35 minuti con convinzione e caparbietà. Decisivo.
Gomes 5 – Il centrocampo rosanero annaspa nella ragnatela degli ospiti e lui corre tanto ma combina poco e muovendosi spesso in ritardo beccando anche una ammonizione pesante. Vacuo.
Ranocchia 5 – Altre volte aveva compensato prestazioni negative con calci piazzati efficaci e precisi, oggi neanche questo. Abulico.
(dal 34′ s.t. Saric) s.v.
Lund 6 – Sembra sempre pronto all’inserimento decisivo ma all’ultimo minuto qualcosa sempre si inceppa. Ingolfato.
Brunori 5 – Non gli arriva praticamente un pallone giocabile che sia uno, però anche lui ci mette del suo spesso intestardendosi in giocate personali improbabili. Egotico.
(dal 34′ s.t. Henry) s.v.
Le Douaron 7 – Non aveva giocato una gran partita, anche perché servito pochissimo dei compagni e nell’unica occasione capitata nel primo tempo aveva calciato debolmente. Però alla fine la vittoria porta il suo nome ed è il quarto goal nelle ultime cinque partite con cui mette così a tacere tanti detrattori. Match-winner.
(dal 34′ s.t. Verre) s.v.
Dionisi 6,5 – Quando la razionalità prevale sulla presunzione le cose vanno meglio. Per la prima volta schiera la stessa formazione in due partite consecutive e, soprattutto, non cambia né schemi né giocatori dopo una vittoria. Il Palermo non gioca una grande partita, ma alla fine riesce a vincere e lui è anche fortunato perché il suo cambio preferito (ingresso di Vasic al 60′) risulta, per una volta, vincente. Penitente.
Nelle consuete pagelle post-partita, quelle serie di Monastra e quelle ironiche di A&F, mi è mancato il voto al migliore in campo, uno che al Barbera non c’era: l’allenatore Pagliuca della Juve Stabia. Ho visto una squadra piena di giocatori che la serie B finora l’avevano vista solo in TV e tuttavia corta, aggressiva, capace di giocare “a due tocchi” e organizzata benissimo con un uomo che si muoveva a dettare il passaggio al compagno. La Juve Stabia di ieri dimostra che il calcio è uno sport di squadra nel quale talvolta la “prestazione”, termine caro al suo collega rosanero, dipende dall’organizzazione di gioco che può sopperire al modesto valore intrinseco dei singoli giocatori. Ho la sensazione che con un allenatore diverso la Juve Stabia sarebbe in coda alla classifica e non a pari punti con il Palermo. Per restare al nostro, che finalmente s’è accorto che (testuale) “Le Douaron non ha mai lavorato da punta, è un giocatore da campo aperto”, mi ha colpito la differenza con il Palermo di ieri, la cui fonte di gioco principale, almeno fino all’ingresso di Vasic, è stato il lancio lungo di Nikolaou con pallone regalato agli avversari. Personalmente, devo delle scuse a Sirigu, la cui prestazione di Napoli mi aveva fatto dubitare sulla sua idoneità a ricoprire il ruolo di “chioccia” di Desplanches; ed invece Totò ha dimostrato che la pensione può attendere e che può ancora svolgere un ruolo fondamentale in campo e nello spogliatoio. Ottime le prove di Ceccaroni e Banyia, incoraggianti di ingressi di Vasic e Saric, indisponenti Ranocchia, Brunori e, naturalmente, il “regista” di giornata che non si toglie il vizio di retrocedere con le mani dietro la schiena davanti all’avversario che avanza per tirare. Aridatece Mauro Di Cicco.
Nome e cognome del “regista”
di goornata, grazie.
Grande Vitogol, concordo pienamente, ieri con mio figlio parlavo di Pagliuca, allenatore vero, e di Totò Sirigu, sontuoso portiere con una eccellente carriera alle spalle.
Complimenti a Jeremy Le Douaron (professione esterno offensivo) che nonostante non abbia mai giocato né lavorato da punta (parole di Dionisi) sta trovando la rete con continuità facendosi trovare al posto giusto nel mio giusto. Il ragazzo merita fiducia e rispetto. Bravo.
Siete degli adorabili copioni, sebbene ignari! Anch’io in una chat con amici (molto) boomers, avevo citato Garella (paratona di piede) e Nereo Rocco (marcatura a uomo a tuttocampo del 10 su Ranocchia e del 11 su Gomes): in sintesi, e rimarcando l’analisi perfetta di Vitogol sopra, calcio primitivo ed efficacissimo
Visto che si cita Nereo Rocco, per le parate di piede citerei S. Mayer.
mode Furio/off
La Juve Stabia non fa nulla di eccezionale gioca oalla abrerra con la squadra corta noi affidiamo a Nikolau l’impostazione dal basso pur sapendo che ga due ferri da stiro al posto dei piedi.