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L’importanza di chiamarsi Silipo: Andrea, debutto da favola a 18 anni

FOTO PEPE/PUGLIA

Più che mai stavolta, la parafrasi e il fascinoso richiamo culturale sono inevitabili: scorre fluido, quasi scontato, il titolo per la prima riflessione del Vulcanico rosanero per il 2020, ormai per tutti Venti Venti, ed è “L’importanza di chiamarsi Silipo” …

Sorge spontaneo in mente il titolo della celeberrima commedia del 1895 di Oscar Wilde guardando e riguardando, vale la pena farlo, la prodezza calcistica – non voglio usare il termine balistica, gli spaventosi venti di guerra di queste ore ce lo sconsigliano – di Andrea Silipo, ragazzo romano, 19 anni il prossimo 17 aprile, neo-acquisto dell’SSD Palermo, che con il gol realizzato contro il Marsala allo stadio Renzo Barbera potrà ben dire per tutta la vita che in suo debutto in maglia rosanero è stato “da favola”, mai luogo comune è così appropriato.

La parafrasi di sapore culturale, come tutti sapete, è un gradevolissimo richiamo, anzi una carezza di memoria. “C’è un nuovo Silipo che dopo 38 anni riempie di gioia lo stadio Renzo Barbera di Palermo. Omonimie emozionanti”, ho scritto di getto su feisbuc subito dopo la conclusione della partita vinta per 3-1 dagli uomini di Pergolizzi, successo quanto mai importante.


Mi riferivo a un cognome che per il popolo dei tifosi rosanero è una garanzia e per me, per tanti di noi, vero direttore Monastra?, significa tanti bei ricordi di un tempo speciale della vita, rinverditi dal gol d’autore del giovane Andrea, che di cognome fa proprio Silipo, come il grande, carissimo Fausto, eccellente “libero” e leader carismatico di una indimenticabile formazione rosanero degli anni Ottanta, che ho seguito personalmente con grande passione come cronista sportivo del grande giornale L’Ora.

Ho scritto subito così su Messenger al mio amico Fausto Silipo dopo il fischio finale dell’arbitro: “Il tuo giovane omonimo ha appena segnato un gol incredibile al Marsala, il 3-1 del Palermo, non so se proprio voleva farlo ma c’è riuscito! Il cognome Silipo fa esplodere il Barbera, ci tenevo a dirtelo subito. Pallonetto quasi impossibile dal fondo, parabola diabolica, portiere scavalcato. Vedere entrare in rete il pallone calciato così bene da questo ragazzo con simile cognome è stata davvero una bella emozione e una botta di nostalgia”. E lui mi ha risposto: “Anche a me fa uno strano piacevole effetto. Se ti capita salutamelo, Gaeta’!”.

Insomma, sembra venire fuori dal copione di un film: il giovanissimo calciatore che porta un cognome amatissimo dai tifosi della sua nuova squadra che entra in campo e realizza un gol da antologia del pallone, diventando subito beniamino del pubblico. Invece è realtà, divertente ed entusiasmante proprio perché quasi inimmaginabile. E soprattutto perché il gol di Andrea Silipo ha messo il sigillo su una vittoria fondamentale all’inizio del girone di ritorno del campionato di Serie D.

Tutto il resto, come ha commentato giustamente qualcuno, è noia e non conta nulla: la prestazione casalinga ancora una volta poco convincente dell’SSD Palermo contro un’avversaria non trascendentale, gli errori, l’ennesima delusione di un Ricciardo ormai imbarazzante, qualche mossa apparentemente incomprensibile dell’allenatore Rosario Pergolizzi, sempre più nel mirino di parte dei tifosi. Anche a me, d’istinto, la sostituzione di Felici, ancora una volta molto bravo, ha fatto impressione negativa: ma quasi subito mi sono ricordato che il ragazzo era stato in forse fino a poco prima che la partita iniziasse e allora ho capito perché il tecnico lo ha sostituito o comunque mi è sembrata una motivazione valida.

Conta vincere e basta, lo ripeterò all’infinito. In qualunque modo, il Savoia è lì dietro e non molla mai, dunque non bisogna sottilizzare o criticare tanto per farlo, se e quando Pergolizzi non andrà più bene lo deciderà la società. Fino a quando vince le partite e resta in testa alla classifica, è a mio avviso assurdo chiederne la testa, anche se per noi che guardiamo la partita da fuori commette molti errori.

E adesso pronti alla prossima sfida a San Tommaso, a me fa sempre un po’ ridere. Ci sarà il nuovo “bomber” (da verificare) Floriano, dovrebbe essere un ottimo rinforzo. Vedremo.

PS: colgo l’occasione per abbracciare forte, pubblicamente, il mio carissimo amico direttore Guido Monastra che ha perso qualche giorno fa la mamma.

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