Lodi: “Un viaggio fantastico… dalla prima all’ultima punizione”
Francesco Lodi ha deciso di ritirarsi dal calcio giocato. L’ormai ex centrocampista ha scelto Instagram per condividere le parole di ringraziamento dopo una carriera molto lunga e legata indissolubilmente al Catania.
“Ringrazio dal profondo del cuore tutti. In primis la mia famiglia: mia moglie e i miei figli, forza senza la quale nulla sarebbe possibile. Grazie anche a presidenti, dirigenti, allenatori, compagni di squadra, addetti ai lavori e TIFOSI (la parte più bella del gioco). È stato un viaggio fantastico…dalla prima all’ultima punizione. Il percorso è compiuto, il domani è ancora incerto. Ci vediamo presto. Francesco Lodi”, scrive su Instagram.
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V’arriffati…..
Ho rispetto per i “sentimenti”, da qualsiasi parte provengano. Ritengo bellissimo, sentito e vero questo saluto di Lodi. Il mio cuore è e resterà rosanero sino all’ultimo palpito, ma essere tifoso del Palermo non deve comportare necessariamente un odio verso Catania ed i sentimenti ad essa collegati. Lo sfottò e la sana ironia ci stanno sempre, nella sportiva rivalità, ma l’odio ed il disprezzo per i sentimenti altrui no.
Ho fatto in tempo a leggere e copiare questo commento sul muro dei tifosi del Catania. Era firmato “Qui Palermo” e lo ritengo bellissimo. Dopo qualche plauso da parte di alcuni tifosi etnei, è sato rimosso dagli amministratori del sito. Peccato! Anche loro hanno perso un’occasione di crescita e dimostrato un’atteggiamento di censura inaccettabile, soltanto perché lo stupendo messaggio proveniva da Palermo. Lo incollo qui a seguire: Qui Palermo “Lasciamo perdere per un attimo il pallone e la rivalità sportiva (che ci può anche stare se mantenuta dentro l’educazione e fuori dalle offese). Parliamo da siciliani, della Sicilia e delle due città più importanti di questa terra così bella quanto (forse anche per propria storica colpa) sfortunata. Ieri sembrava di assistere alla fine del mondo. Ovunque guardavi vedevi fuoco, l’aria era irrespirabile, niente luce e niente acqua. Sto parlando di Palermo, ma la stessa situazione era anche a Catania. Della nostra terra, che è l’unico nostro vero patrimonio, sta rimanendo soltanto cenere, ma non soltanto per colpa delle avverse situazioni climatiche. Io sono convinto che ad originare questi incendi ci sia soprattutto la sciagurata mano dell’uomo. La nostra terra è sfortunata, abbandonata, imprigionata dentro promesse politiche che mai saranno mantenute. Ci tengono volutamente indietro nel tempo, perché una Sicilia all’avanguardia, col patrimonio naturale e culturale che possiede, farebbe paura a tutti. Io ieri soffrivo a Palermo, ma il mio pensiero era a mia figlia che, per motivi di lavoro, vive in provincia di Catania e stava male, soffocata dal caldo, senza luce e senza acqua. Mentre noi continuiamo a litigare su chi sia meglio tra Catania e Palermo, mentre ci affanniamo a competere sul genere giusto del nome da dare ad una palla di riso, mentre viviamo di ricordi sportivi e guardiamo ad un futuro affidato a mani esterne e non alle nostre, rimaniamo sempre più indietro rispetto al resto dell’Italia, che si compiace ed approfitta della nostra disunione. Sarebbe ora che ci rendessimo veramente conto di tutto questo. Dovremmo essere uniti nello sfruttare i nostri talenti e le nostre naturali risorse, dovremmo essere un’unica forza, dovremmo fare in modo che la nostra unità, tanto temuta dagli altri, prevalga e si affermi. Mi firmo Qui Palermo anche se il mio cuore è anche a Catania, come è giusto che sia per chi orgogliosamente si sente “siciliano”.
Ho fatto in tempo a leggere e copiare questo commento sul muro dei tifosi del Catania. Era firmato “Qui Palermo” e lo ritengo bellissimo. Dopo qualche plauso da parte di alcuni tifosi etnei, è sato rimosso dagli amministratori del sito. Peccato! Anche loro hanno perso un’occasione di crescita e dimostrato un atteggiamento di censura sciocca ed inaccettabile, soltanto perché lo stupendo messaggio proveniva da Palermo. Lo incollo qui a seguire: Qui Palermo “Lasciamo perdere per un attimo il pallone e la rivalità sportiva (che ci può anche stare se mantenuta dentro l’educazione e fuori dalle offese). Parliamo da siciliani, della Sicilia e delle due città più importanti di questa terra così bella quanto (forse anche per propria storica colpa) sfortunata. Ieri sembrava di assistere alla fine del mondo. Ovunque guardavi vedevi fuoco, l’aria era irrespirabile, niente luce e niente acqua. Sto parlando di Palermo, ma la stessa situazione era anche a Catania. Della nostra terra, che è l’unico nostro vero patrimonio, sta rimanendo soltanto cenere, ma non soltanto per colpa delle avverse situazioni climatiche. Io sono convinto che ad originare questi incendi ci sia soprattutto la sciagurata mano dell’uomo. La nostra terra è sfortunata, abbandonata, imprigionata dentro promesse politiche che mai saranno mantenute. Ci tengono volutamente indietro nel tempo, perché una Sicilia all’avanguardia, col patrimonio naturale e culturale che possiede, farebbe paura a tutti. Io ieri soffrivo a Palermo, ma il mio pensiero era a mia figlia che, per motivi di lavoro, vive in provincia di Catania e stava male, soffocata dal caldo, senza luce e senza acqua. Mentre noi continuiamo a litigare su chi sia meglio tra Catania e Palermo, mentre ci affanniamo a competere sul genere giusto del nome da dare ad una palla di riso, mentre viviamo di ricordi sportivi e guardiamo ad un futuro affidato a mani esterne e non alle nostre, rimaniamo sempre più indietro rispetto al resto dell’Italia, che si compiace ed approfitta della nostra disunione. Sarebbe ora che ci rendessimo veramente conto di tutto questo. Dovremmo essere uniti nello sfruttare i nostri talenti e le nostre naturali risorse, dovremmo essere un’unica forza, dovremmo fare in modo che la nostra unità, tanto temuta dagli altri, prevalga e si affermi. Mi firmo Qui Palermo anche se il mio cuore è anche a Catania, come è giusto che sia per chi orgogliosamente si sente “siciliano”.
Gnazio, mi sono commosso nel leggere il tuo commento, spero che le tue parole entrino nel cuore di ognuno di noi, la rivalità sportiva non deve travalicare i limiti della decenza e del disprezzo.
Grazie ancora, sei una persona saggia.
Pippo io mi sono limitato a riportarlo, ho fatto in tempo a copiarlo prima che gli amministratori del Muro Tifosi Catania lo censurassero. Di certo ci hanno fatto una figura meschina, perchè già qualche tifoso del Catania lo aveva pubblicamente apprezzato. Come si fa e censurare parole del genere soltanto perchè provenienti da Palermo? Era firmato a nome di un certo “Qui Palermo”. Non so chi sia ma è di certo una persona che vale tanto. Simbolicamente giro a lui i tuoi apprezzamenti. Quelle parole hanno commosso anche me.
Gnazio, ce la faremo mai? Comunque ci proveremo!
Mah, ma almeno possiamo lavorarci con un pò di buona volontà. Il problema sono certe teste malate, sia a occidente che ad oriente, ma non solo.