Lucchese ceduta a 1 euro: caos in conferenza, tifosi e giocatori in rivolta
Una giornata di ordinaria follia. La Lucchese, ultima nel girone A di Serie C, è stata ceduta dal Arnaldo Moriconi ad una (ancora ignota) cordata rappresentata dall’imprenditore romano Aldo Castelli, ma i tifosi e la squadra contestano la poca chiarezza dell’operazione, scatenando il putiferio in conferenza stampa, chiusa tra cori e insulti alla nuova proprietà.
REPUBBLICA – CLOSING DESTINATO A SLITTARE? ZAMPARINI E IL PEGNO…
La cronaca dei fatti ha dell’incredibile: dopo l’annuncio della cessione, la conferenza stampa è in programma alle ore 16 ma subisce un ritardo di oltre due ore a causa di un serrato confronto tra la squadra e la nuova proprietà formata da Cennicola (ex guardalinee), Castelli e il nuovo amministratore Umberto Ottaviani (ex banchiere), che non avrebbe fornito le garanzie richieste dai giocatori.
Intorno alle 18.10, in un clima surreale inizia la conferenza stampa con Ottaviani che presenta Aldo Castelli in qualità di nuovo socio di maggioranza. Castelli sostiene di aver acquistato il 98% della Lucchese al costo simbolico di 1 euro, accollandosi debiti per un 1 milione e 170 mila euro, ma i dettagli della conferenza stampa restano vaghi, con i nomi degli imprenditori coinvolti nella cordata che non vengono resi noti.
I tifosi contestano e chiedono di stracciare il contratto (“La Lucchese siamo solo noi”) e alla fine, tra gli insulti e le urla, irrompono in sala stampa gli stessi giocatori, guidati dal capitano Mattia Bortolussi: “Abbiamo chiesto certezze, ma a questo punto certezze non ce ne sono”. Una contestazione che costringe la società a dichiarare conclusa la conferenza, mentre il futuro della Lucchese resta appeso a un filo.
LEGGI ANCHE
CHOCHEV, UN GOL PER RITROVARE FIDUCIA. SEMPRE CHE A GENNAIO…
GDS – “LA CESSIONE DI STRUNA NON É UN GRAN SEGNALE”
LE PROBABILI FORMAZIONI DI CITTADELLA – PALERMO
Mi ricorda qualcosa, non riesco a ricordare cosa….
Anche a Palermo per la poca trasparenza c è stata la rivolta………
ma solo delle pecore.
Queste pseudo-contestazioni, che hanno più che altro un sapore tra i mafioso e il fascistoide, che sono espressione di quella che è oggi la realtà del tifo organizzato, non hanno alcuna incidenza sulla struttura del calcio business, sono rivolte che non hanno efficacia, e non contribuiscono affatto a trasformare sostanzialmente le cose. L’unico modo serio che hanno i veri tifosi per rivoltarsi contro questo sistema di calcio finanza e business è di creare un ampio movimento popolare che partorisca delle leggi radicali che tolgano l’acqua a l mulino di questi speculatori e affaristi.