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Macedonia del Nord – Italia 1 – 1, PAGELLE: flop Gigio e l’attacco

Macedonia del Nord – Italia 1 – 1 | Marcatori: 2′ s.t. Immobile (I), 36′ s.t. Bardhi (M)

Clamoroso flop dell’Italia di Luciano Spalletti: il nuovo commissario tecnico esordisce con un pareggio in casa della Macedonia del Nord (che si conferma bestia nera) che complica non di poco i piani degli azzurri per le qualificazioni agli Europei del 2024. Al gol di Immobile, trovato dopo una carambola, risponde una punizione di Bardhi, dove Donnarumma è più che colpevole. Il tutto su un campo da gioco in condizioni pietose che non ha di certo aiutato.

MACEDONIA DEL NORD (4-2-3-1): Dimitrievski 6,5; Manev 6, Musliu 6 (dal 33′ s.t. Serafimov s.v.), Zajkov 6, Alioski 7; Ashkovski 6,5 (dal 29′ s.t. Dimoski 6), Bardhi 7; Elezi 6 (dal 29′ s.t. Alimi 6), Atanasov 6,5 (dal 46′ s.t. Ijazovski s.v.), Elmas 6,5; Miovski 6,5.


ITALIA (4-3-3): Donnarumma 4,5, Di Lorenzo 5, Mancini 6 (dal 15′ s.t. Scalvini 6), Bastoni 5,5, Dimarco 6 (dal 37′ s.t. Biraghi s.v.); Barella 5, Cristante 6, Tonali 5,5; Politano 5 (dal 1′ s.t. Zaniolo 5), Immobile 5,5 (dal 44′ s.t. Raspadori s.v.), Zaccagni 4,5 (dal 37′ s.t. Gnonto s.v.).

Donnarumma 4,5: subisce un gol su calcio di punizione che un portiere di importanza internazionale come lui non può assolutamente prendere, nel suo palo. Un errore che condiziona il risultato.

Di Lorenzo 5: partita discreta, dal suo lato arrivano diverse azioni pericolose. In avanti è sempre una spina nel fianco ma non è attivo come Dimarco.

Mancini 6: Spalletti gli affida compiti di impostazione dal basso e lui fa quello che può. Difensivamente sbaglia poco, anche perché, a parte occasioni nate da errori dei suoi compagni, la Macedonia fa veramente poco. dal 15′ s.t. Scalvini 6: entra per l’infortunio di Mancini e svolge il suo compito senza sbavature.

Bastoni 5,5: partita ordinata, rispetto a Mancini si vede di meno in fase di impostazione. Poco attento in alcune diagonali difensive.

Dimarco 6: il migliore degli azzurri. Crea molteplici occasioni da rete con il suo mancino fatato, si inserisce, crossa dal fondo e da calcio d’angolo. (dal 37′ s.t. Biraghi s.v.)

Barella 5: dopo un primo tempo al di sotto delle sue possibilità apre la ripresa con la conclusione dalla quale scaturisce il gol del vantaggio azzurro. Un tiro svirgolato che colpisce la traversa e che finisce sulla testa di Immobile, che poi va in rete.

Cristante 6: è stato l’uomo più pericoloso della Nazionale con un colpo di testa che ha sfiorato il palo e con una girata di destro al volo ben parata da Dimitrievski. Tutte sugli sviluppi di un calcio d’angolo.

Tonali 5,5: delle mezze ali è quella più attiva in fase di impostazione e di inserimento. Colpisce un palo che per uno delle sue qualità può essere considerato un gol sbagliato. Troppo poco.

Politano 5: perde una palla sanguinosa a metà campo che porta al quasi vantaggio della Macedonia del Nord. Spreca una bella occasione da gol centrando in pieno un difensore da dentro l’area. Spalletti lo sostituisce a fine primo tempo. dal 1′ s.t. Zaniolo 5,5: sin dal suo ingresso a inizio secondo tempo sembra l’esterno più vivace. Non particolarmente qualitativo, a differenza degli altri ci prova ma è troppo

Immobile 5,5: poco servito, poco nel vivo del gioco. E’ abile a sfruttare una delle poche occasioni da rete, gli basta insaccare a porta sguarnita con un colpo di testa dopo aver ricevuto la palla dalla traversa. (dal 44′ s.t. Raspadori s.v.)

Zaccagni 4,5: se Politano sbaglia tanto e Zaniolo crea sicuramente qualcosa, lui è poco servito e comunque colpevolmente insufficiente quando ha la palla tra i piedi. (dal 37′ s.t. Gnonto s.v.)

13 thoughts on “Macedonia del Nord – Italia 1 – 1, PAGELLE: flop Gigio e l’attacco

  1. Barella il migliore in campo al primo dove ha creato tutte le azioni da gol ,il tiro che porta al gol ben voluto,altro che svirgolato …chi le ha fatte le pagelle? Topolino

  2. Momento davvero difficile per il calcio italiano. Tanti giocatori di medio valore, soprattutto difensori e centrocampisti, nessuno che emerga e possa farci vincere . Zero trequartisti, mediocri attaccanti. Da un po’ non esprimiamo ragazzi in grado di farci competere a certi livelli. Peccato ma poco da fare.

  3. Sul portiere avete ragione. Mi da l’impressione di un pallone gonfiato, presuntuoso e superficiale. Già conble tasche e la panza piena . Sulla punizione si piazza al centro e becca gol sul suo palo. Errore gravissimo, nato dalla sua presunzione.

  4. Mi colpisce infine il tasso tecnico davvero scadente di questi ragazzi. Centinaia di passaggi e passeggetti senza senso e senza fine per produrre dei tiretti inutili . Anche la Macedonia sembrava imbattibile. Da non credere.

  5. Donnarumma era un portiere sopravvalutato già a 16 anni. I buoni uffici del suo procuratore gli fecero saltare la gavetta nelle giovanili, indispensabile per plasmare un fisico tanto massiccio, e gli spianarono la strada verso la prima squadra del Milan. Anno dopo anno, biennale miliardario dopo biennale miliardario e capriccio dopo capriccio, adesso Gianluigi assomiglia sempre più a un bisonte invecchiato precocemente che ha messo su troppi chili e perso molta esplosività. Para quando gli tirano addosso perché è un paracarro che occupa un mucchio di spazio. Ma se deve tuffarsi, a destra come a sinistra, impiega cinque secondi ad arrivare per terra. Che, tra un paio d’anni, diventeranno sette o otto. In più colleziona uscite a vuoto e passaggi sbagliati. E mi pare, infine, non sia un cuor di leone considerato che, di recente, s’e’ fatto rapinare in casa senza muovere un muscolo. Vi immaginate come avrebbero reagito Tardelli o Gentile nella stessa situazione? Certo non mostrando l’altra guancia. Il mio personalissimo consiglio a Donnarumma e’ quello di ritirarsi prima che la china discendente lo trascini in B o in C. Serie nelle quali, detto per inciso, giocava e gioca il fratello maggiore Antonio, che Gigio fece contrattualizzare dal Milan come terzo-quarto portiere a due milioni a stagione promettendo ai dirigenti eterna fedeltà in cambio di questo e di altri trattamenti particolari. Com’è andata a finire lo sappiamo tutti. L’affare lo fece il Milan comprando Maignan, il pacco lo prese il PSG acquistando Gigio.

  6. il problema vero e’ che non c’e’ stato un ricambio dei giocatori che avevano vinto l’Europeo.Il parco giocatori attuale e’ di medio livello,e poi mancano giocatori come Chiesa,Berardi,ed altri

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