Mancini: “Grazie al pubblico di Palermo, lavoriamo per il futuro”
“Il calcio a volte sa essere metafora spietata di vita“. Roberto Mancini apre così una riflessione sulla sconfitta dell’Italia contro la Macedonia del Nord e la mancata qualificazione ai mondiali di Qatar 2022. Un messaggio affidato ai propri profili social e in cui non manca il ringraziamento ai tifosi giunti al “Renzo Barbera”: “Grazie al pubblico di Palermo per il calore e grazie a tutti i tifosi che da sempre ci hanno trasmesso entusiasmo e affetto”.
Mancini sottolinea: “L’estate scorsa eravamo sul tetto d’Europa dopo aver portato a termine una delle imprese più belle della storia della Nazionale. Poche ore fa ci siamo risvegliati in uno dei punti più drammatici. Siamo passati dalla gioia totale ad una frustrante delusione”.
“È davvero dura da accettare, ma accogliere anche le sconfitte nella vita fa parte di un sano percorso di crescita umana e sportiva. Prendiamoci del tempo per riflettere e capire con lucidità. L’unica mossa azzeccata ora è rialzare la testa e lavorare per il futuro. Grazie al pubblico di Palermo per il calore e grazie a tutti i tifosi che da sempre ci hanno trasmesso entusiasmo e affetto”.
Visualizza questo post su Instagram
La realtà è che l’Italia calcisticamente e’ un piccolo paese e che Mancini, con un po’ di fortuna ha fatto un vero miracolo a vincere gli europei
Francia e Germania non falliscono mai le qualificazioni
l’Italia niente mondiali da 8 anni in Champions tutte eliminate e così via
Questa è la realtà
Beh se per la partita decisiva si hanno in campo Joao Pedro esordiente Raspadori quasi oltre due terzini che non giocano nel proprio club forse non e’ così strano essere stati eliminati
Quello che è inaccettabile è che un gruppo di giocatori strapagato come quello italiano abbia comportamenti incivili negli spogliatoi. Nessuna delusione può giustificarli. Sarebbero tutti da squalificare.
E se aggiungiamo che in una gara determinante gli avversari, adottando giustamente una tattica difensivista, se ne escono con una sola ammonizione e senza procurare una punizione dal limite dell’area di rigore, raggiungendo anche la vittoria, la dice lunga sul peso ed incisività sul gioco d’attacco della nostra squadra