Mancini: “Con l’Argentina si chiude un ciclo, lavoriamo per il futuro”
Roberto Mancini ha parlato alla vigilia di Italia-Argentina, la “Finalissima” tra la vincitrice dell’Europeo e quella della Copa America che si terrà domani (1 giugno) a Wembley, calcio d’inizio ore 20.45.
“E’ un grande piacere essere qui – ha esordito il CT azzurro -. Nemmeno 12 mesi fa eravamo qui a festeggiare e per questo motivo c’è anche un po’ di emozione. Italia-Argentina è una classica del calcio mondiale e sarà il tributo anche a tanti giocatori. Ci dispiace non avere Chiesa, Immobile, Berardi e Verratti. Ma chi andrà in campo disputerà un’ottima partita. l’Argentina è forte ma lo siamo anche noi”.
Per quanto riguarda il futuro della Nazionale, fresca della mancata qualificazione ai Mondiali, Mancini è stato chiaro: “Quella di domani sarà la gara che concluderà un ciclo. Non vuole dire che andranno via 15-20 giocatori, ma da mercoledì inseriremo dei giovani per capire quanto valgono e se potremo contare su di loro per il futuro. Servirà coraggio perché sarà un gruppo più giovane che andrà supportato in modo diverso. Anche questa sarà una cosa bella da fare”.
Per attuare questo progetto a lungo termine, però, risulterebbe ideale un “aiuto” da parte dei club italiani (soprattutto i più blasonati), storicamente non inclini a lanciare tanti giovani: “Stiamo cercando di lavorare per il futuro, per migliorare. Se i club fanno o non fanno giocare i giovani non posso deciderlo io. Noi cercheremo di avere più conoscenza a riguardo e vogliamo fare le cose per bene, ma non possiamo certo pregare nessuno se non lo vogliono fare. Siamo riusciti a vincere comunque un Europeo, nonostante mille difficoltà“.
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