Mario Vitale, il tecnico – jettatore che “faceva fuori” gli allenatori del Palermo
A suo modo è stato l’allenatore di calcio più longevo dell’epoca di Zamparini. Mario Vitale, uno dei “personaggi” (nel vero senso della parola) più conosciuti del calcio siciliano, in oltre 50 anni di calcio attivo, ne ha viste di cotte e di crude. Ha fatto l’allenatore ma anche il direttore sportivo e perfino l’esperto di numeri al lotto.
Ha cominciato la sua carriera “multiforme” da giovanissimo, ha allenato tante squadre con alterne fortune ma era diventato un… punto fermo per Zamparini. “Con la sua scomparsa ho perduto un fratello, un padre, un caro amico”, ha detto Vitale alla presentazione del libro “Maurizio Zamparini: ambizione, passione, visione”, scritto da Alessio Alaimo ed edito da Amazon.
Quale sia stata la natura del rapporto professionale tra i due è uno dei misteri buffi del calcio. Formalmente osservatore, in realtà c’era anche molta scaramanzia visto che Vitale aveva fama di “jettatore”. Gufava gli altri, meglio tenerselo buono avrà pensato il patron rosanero che ha sganciato un “regolare” ingaggio per parecchi anni..
“Qualche allenatore l’ho fatto fuori io”, ha raccontato scherzando. Il riferimento è a Devis Mangia e Rino Gattuso, due meteore nel variegato campionario di tecnici che si è alternato sulla panchina rosanero nel quindicennio di Zamparini. “A loro due – scherza Vitale – ho fatto la maledizione perché non avevamo feeling”. E guardandolo in faccia non riesci a capire se parla sul serio o scherza. Adesso Mario Vitale potrebbe tornare nel calcio vero, un paio di società lo hanno contattato.
(foto copertina: Adriano La Monica)
ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO ERANO PRESENTI ANCHE GIAMMARVA E MICCICHE’
Cime giornalistiche immense. Dopo il contributo dell’ex referente politico, riguardo l’odio del Santo Presidente nei confronti di Cristante (tipico esempio della “visione” del de cuius), ecco il colpo di genio: la riesumazione in chiave pirandelliana di Mario Vitale, addetto ai lavori dotato più di patente che di patentino. Sarebbe stato bello anche rintracciare il tassista confessore e il panellaro di fiducia e farli intervenire, ognuno col suo ricordo. Spero se ne tenga conto il giorno in cui sarà presentato il sequel del libro, cui auguro comunque tutte le migliori fortune.
E noi che pensavamo a delle decisioni sofferte ,magari analizzate nei minimi dettagli prima di esonerare un allenatore ,poi si lamentava di aver buttato soldi per gli ingaggi ,ecco xchè ci prendevano tutti in giro ,tutti sapevano della farsa ,chi poteva gli sfilava soldi.