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Martin, voglia di ripartire: “Io lo ‘zio’ del Palermo, potrei farmi crescere i baffi…”

Con lo sguardo rivolto al futuro. Malaury Martin sottolinea la voglia di ripartire del Palermo e di festeggiare (sul campo o meno) la promozione e il desiderio di contribuire da protagonista alla risalita dei rosanero anche in futuro, con fiducia e la serenità del gruppo ma senza dimenticare il momento difficile che sta vivendo il mondo intero.

Intervistato dal sito ufficiale della SSD Palermo, afferma: “Fin dall’inizio sono rimasto molto colpito da quello che stava accadendo in Cina ricordo di aver visto a febbraio un video girato a Wuhan in cui i cittadini barricati in casa si incitavano a vicenda nel silenzio della notte, mi sono venuti i brividi. Finché le tragedie non si vivono sulla propria pelle è difficile immedesimarsi, sembrava quasi assurdo che una metropoli di undici milioni di abitanti si paralizzasse per via di un virus. Con il senno di poi il modello cinese si è rivelato vincente ed è certamente quello da seguire. Sono molto orgoglioso della reazione del popolo italiano, che sta dimostrando un grande senso civico. Allo stesso tempo ho provato vergogna per il video trasmesso dalla più importante pay tv francese sulla pizza al Coronavirus, segno che nel mio Paese la gravità del problema non sia stata inizialmente percepita, così come nel resto dell’Europa che nella gestione dell’emergenza è apparsa tutto fuorché unita”.

Ma tornando al suo Palermo: “E’ naturale pensare al ritorno alla normalità ma ho il timore che le nostre vite non saranno più le stesse, ci sarà una paura inconscia che tutto ciò possa riproporsi. Tuttavia l’uomo sa sempre adattarsi ai cambiamenti, servirà soltanto il tempo per metabolizzare e modificare le proprie abitudini. Anche il calcio non sarà più lo stesso ma sarà un’evoluzione positiva all’insegna della sicurezza. Questo isolamento mi ha reso più forte, ho trascorso molto tempo a leggere, ad informarmi ed ovviamente ad allenarmi. Grazie a WhatsApp sono sempre in contatto con i miei compagni, siamo un gruppo eccezionale: se Pelagotti viene definito il papà degli under io sono orgogliosamente lo zio, potrei anche pensare di farmi crescere i baffi come Beppe Bergomi al Mondiale 1982. Scherzi a parte, se dovessi immaginare adesso la felicità penserei ad una giornata in barca insieme a mia moglie Bianca ed ai miei bimbi William e Leonardo. Da padre sogno per loro il miglior mondo possibile, spero che possano vivere la gioia di correre all’aria aperta senza dover indossare una mascherina”.


“Fin dal primo giorno di quarantena noi siamo pronti a ripartire – prosegue il numero 8 rosanero – la nostra Società,  ogni giorno più presente che mai, ha sempre manifestato la netta volontà di tornare a giocare al più presto, ovviamente nel rispetto dei protocolli che verranno emanati nelle prossime settimane. Come tutti siamo in attesa di conoscere le decisioni che verranno prese dalle istituzioni sulla ripresa dei campionati. A prescindere, la certezza è che meritiamo la promozione ed ognuno di noi vorrebbe conquistarla sul campo. Non so quanto tempo dovrà passare prima di poter abbracciare i nostri tifosi ma in caso lo faremmo virtualmente, dopo tutte le sofferenze calcistiche che questa gente ha vissuto negli ultimi anni il ritorno al professionismo sarebbe una grande gioia per tutti”.

“La scorsa estate mi sono fatto un grande regalo – conclude Martin – firmando il contratto nel giorno del mio compleanno. Dopo aver girato il mondo penso di aver finalmente trovato ciò che desideravo insieme a mia moglie. Palermo è una città incredibile, ricca di storia e di bellezza. I palermitani vivono per il calcio, soltanto in Inghilterra avevo visto un grande stadio pieno per una partita di quarta serie, c’è un senso d’appartenenza unico, lo stesso manifestato fin dall’inizio dalla nuova Società. Dopo aver partecipato alla rinascita del club rosanero vorrei avere il privilegio di vivere da protagonista la cavalcata verso l’elite del calcio, sarebbe senza alcun dubbio il modo migliore per concludere la mia carriera e la dirigenza conosce bene questa mia ambizione”.

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