Mazzarri: “Cavani? A Palermo dicevano che non vedesse la porta”
Walter Mazzarri ricorda il lavoro fatto a Napoli con Cavani nel 2010. Il tecnico, intervistato dal ‘Corriere dello Sport’, ne parla per rispondere ad una domanda sul fatto che in Italia si cerchi sempre il risultato immediato e non si punti sui giovani.
“Mi piace insegnare, migliorare i giocatori, impostare un lavoro serio: programmare. In Italia non è semplice e il risultato immediato è tutto? Se si analizza il mio Napoli, si scopre che crescita e risultati si possono coniugare”.
“Cavani – specifica Mazzarri – veniva da Palermo, aveva 22 anni, non era per niente esploso, giocava spesso sull’esterno, raramente al centro, dicevano che non vedesse la porta. L’ho fatto crescere, è diventato un campione”.
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Sei sempre il solito presuntuoso caro Mazzarri, se vinci sei bravissimo, se perdi è sempre colpa degli altri, se Zamparini teneva Cavani ancora un anno sarebbe esploso qui a Palermo, mettiti il cuore in pace
Cavani non era ancora strutturato fisicamente ed era per questo che spesso arrivava al tiro scoordinato anche perchè quando tirava aveva già percorso 50 metri di campo. Da centravaanti tutto è cambiato.
Ha Ragione Mazzarri.
Tant’è che con Cavani Campione lui ha vinto tutto…… oppure niente!
Con tutto il rispetto per Cavani, che alla fine si è dimostrato un vero Campione.
Saluti.
Mi fate ridere: ve la prendete con Mazzarri o con Zamparini quando allo stadio per Cavani c’erano solo fischi ogni volta che sbagliava un gol. Perché, come dice Mazzarri, giocava spesso da esterno e non vedeva la porta, talvolta con errori clamorosi. L’unico che è riuscito a fargli vedere la porta fu Delio Rossi (9 gol nel girone di ritorno prima di andare via), ma con l’esplosione di Abel Hernandez nel mezzo. E infatti quando è stato venduto nessuno ha avuto granché da ridire, perché Hernandez aveva tutto per fare meglio di lui.