Mercato Palermo, serve un tesoretto da 15 milioni. E il ritiro incombe...

Le date del ritiro di Sappada ora sono ufficiali ed il tempo stringe sempre di più. Il Palermo deve fare cassa con le cessioni entro il 15 luglio per finanziare il proprio mercato e i propri conti in vista di una stagione che va sempre più verso lo scenario del ridimensionamento e di una squadra giovane e a basso costo, affidandosi anche ai parametri zero e in panchina (forse) a Bruno Tedino.

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Come ammesso da Zamparini nei giorni scorsi (e riportato da Benedetto Giardina sul Giornale di Sicilia), è Rino Foschi il “collaboratore” che si sta occupando delle cessioni: da esse l’ex ds del Cesena deve ricavare almeno 15 milioni entro l’inizio del ritiro per finanziare il mercato, il che significa piazzare al più presto alcuni pezzi pregiati come Coronado e La Gumina (per il quale la Samp sarebbe disposta ad offrire anche 10 milioni – oppure sfruttare il cartellino di Rolando come moneta di scambio) e sfoltire la vice stipendi.

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Il Palermo però non parte da una posizione favorevole: le cessioni sono ancora tutte da realizzare e gli unici partenti al momEnto certi (Morganella e Maniero – quest’uiltimo diretto al Cittadella) sono giocatori in scadenza di contratto, che lasceranno i rosa a parametro zero e i cui ingaggi per altro incidevano poco sul quadro generale.

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Rispetto agli anni scorsi poi il mercato terminerà prima (il 17 agosto) e questo, oltre agli impegni in sede giudiziaria, mette ulteriore fretta al club rosanero che per ora come punti fermi può vantare solo i palermitani Accardi e Fiordilino, Pomini, Szyminski e Ingegneri e Moreo, con Trajkovski che potrebbe essere “costretto” a rimanere per assenza di offerte. E il ritiro incombe…

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