Milan e Tolosa (stessa proprietà) nelle coppe europee? City-Palermo… alla finestra
Si riapre il tema della partecipazione di squadre con la stessa proprietà alle coppe europee. Il Tolosa, che milita in Ligue 1, ha appena vinto la Coppa di Francia e si è garantito l’accesso all’Europa League. Ma c’è un problema: l’85% delle quote della squadra francese è di RedBird, holding statunitense che nell’agosto del 2022 ha completato l’acquisizione del Milan.
Si sta verificando, insomma, quello che in un futuro prossimo potrebbe accadere al Palermo, che essendo di proprietà del City Football Group potrebbe ‘scontrarsi’ con il Manchester City in qualche coppa europea. Ipotesi, ancora solo teorica (ma speriamo per poco), che aveva preoccupato la tifoseria all’indomani dell’acquisizione di City Group ma che difficilmente potrebbe presentarsi prima dei prossimi due anni.
L’articolo 5 del regolamento UEFA spiega come due società in mano allo stesso azionista non possano partecipare contemporaneamente allo stesso torneo europeo o a due competizioni contigue. Tolosa e Milan, quindi, non potrebbero prender parte entrambe all’Europa League (i rossoneri, al momento, sono quinti in Serie A) ma ci sarebbe una violazione delle regole anche in caso di qualificazione della squadra di Pioli in Champions League.
La UEFA ha previsto dei criteri per decidere le priorità, basati su: gerarchia nelle competizioni europee, classifica in campionato e ranking UEFA delle Nazioni, e l’Italia è avanti alla Francia. Dunque, a fare le spese di questa situazione sarebbe il Tolosa. Olivier Jaubert, direttore generale della squadra francese, ha però assicurato che non ci saranno problemi.
“Non c’è problema – afferma Jaubert in un’intervista per Rmc Sport -. Chi guida il club ha preso in mano questo dossier da tempo. Pensate che abbiamo aspettato di saperlo dai giornali prima di iniziare a lavorare? No di certo. Ci siamo presi degli impegni e Damien Comolli (il presidente del Tolosa, ndr.) ha assicurato che l’anno prossimo giocheremo l’Europa League“.
“Non abbiamo dubbi, ci stiamo già organizzando per il sorteggio di Monaco – continua Jaubert – . Conosciamo i regolamenti, li seguiamo, abbiamo inviato tutti i documenti necessari per avere la nostra licenza Uefa. Se avranno delle domande, risponderemo”.
È chiaro che si tratterebbe di un precedente molto importante nell’ambito delle competizioni UEFA. Un caso simile si era presentato con la Red Bull, proprietaria di Lipsia e Salisburgo: in quella circostanza venne percorsa la strada dei cambi di proprietà e di amministrazione per evitare l’esclusione di una delle due squadre.
E City Group, che nella sua ‘galassia’ annovera club europei come Manchester City, Palermo, Girona, Lommel e Troyes, è alla finestra e guarda con interesse lo sviluppo della vicenda come anche altre holding. Il futuro del calcio mondiale è chiaro, si va verso le ‘multiproprietà’, quello della partecipazione alle coppe europee è un problema di sistema che la UEFA dovrà risolvere al più presto.
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Ma quanti sognatori………ipotesi remotissima direi quasi impossibile.
improbabile, no impossibile.
improbabile, no impossibile.
Se davvero il Manchester United passerà ai qatarioti non servirà nemmeno sostenere che la Qib (Qatar Investment Bank) differisce per una lettera dalla Qia (Qatar Investment Authority) che possiede il Paris Saint Germain (e un quarto del Braga in Portogallo). Anche perché l’alternativa è che lo compri Jim Ratcliffe, anche lui già proprietario di un’altra squadra che fa le coppe: il Losanna. E se l’emiro di Abu Dhabi non vede l’ora che il Palermo (o una delle sue altre dieci squadre) sfidi il Manchester City in Champions League, De Laurentiis non avrà difficoltà a fare giocare in Europa sia il Napoli che il Bari.Tanto c’è chi è già anni luce più avanti. Il fondo americano 777 Partners infatti, oltre gli australiani del Melbourne e ai brasiliani del Vasco da Gama, è proprietario di ben cinque squadre in Europa: Genoa, Siviglia, Herta Berlino, Standard Liegi e il mitico Red Star Football Club di Parigi.