Mirri: “Il Palermo merita la Serie C, siamo pronti a riprendere”
Dario Mirri, intervistato da TRM, è tornato a raccontare la figura di Renzo Barbera (ieri il 100esimo anniversario della nascita) guardando però anche al futuro: “Il mio desiderio è di portare avanti un progetto familiare e di sviluppo del territorio. Sono tifoso del Palermo, ma anche di Palermo. Il Palermo non è roba mia: il mio desiderio è proseguire, ma non voglio essere un ostacolo allo sviluppo del Palermo“.
—–>PALERMO PRONTO PER LA “FASE 2”
“Speranza di riprendere? Noi siamo strapronti, i giocatori altrimenti non sarebbero qui. A Gravina ho chiesto di considerare tutto questo: completando il campionato si eviterebbero tanti ricorsi e a dare il verdetto sarebbe il campo. É chiaro però che ci vogliono anche gli altri. Ipotesi ripescaggio in serie B? Mi pare molto difficile, per non dire impossibile; rischierei di illudere i tifosi. Un altro anno di D? Un’ipotesi che noi non prendiamo neanche in considerazione: il Palermo merita la promozione e lo ha dimostrato sul campo”.
E sottolinea: “Non mi sento un padrone, lo gestisco per conto di tutti, al meglio delle mie possibilità. Il mio obiettivo è coinvolgere sempre più tifosi unici, perché così è chiaro che il Palermo ha maggior valore e può fatturare di più. I dipendenti? 5 collaboratori sono in cassa integrazione, ma per i giocatori non sarà applicato: i giocatori saranno pagati, rispetteremo gli impegni. Quanti soldi ha perso il Palermo? Non abbiamo fatto conti precisi: abbiamo perso sicuramente gli incassi da stadio, ma non cambia un progetto che si fonda sull’entusiasmo. Sugli abbonamenti ci potrebbero essere comunque delle soluzioni per ringraziare i tifosi. Il vecchio logo? Prima è da vedere di chi è il logo: quando si capirà magari si deciderà di prenderlo”.
Mirri si è soffermato soprattutto sulla figura di Renzo Barbera: “Il mio ricordo è un ricordo mitico, realizzava il sogno di tutti noi e riusciva ad essere in pubblico quello che autenticamente era. É riuscito a trasmettere passione a me e a tante persone; questo è stato il suo grande merito. L’appartenenza non si fonda solo sui successi. Ricordo la finale del 1974, ma ho vissuto allo stadio quella del 1978. Fu un grande dolore, ma anche lì lo zio Renzo mantenne il suo aplomb”.
Caro Mirri il Palermo merita la serie A , questo non significa che ci può stare come club come società e come organico.