Montella: “Al Milan aspettative troppo alte. Esonero? Tempistica spiacevole”
Affranto ma sereno. Vincenzo Montella parla direttamente dalla sua auto all’uscita da Milanello, dove in mattinata ha ricevuto la notizia del suo esonero e dell’incarico di allenatore affidato al tecnico della Primavera, Gennaro Gattuso: “Gli auguro buon lavoro e di riportare il Milan dove merita. É un amico, una persona leale: lo guarderò da lontano con affetto”.
Ecco le sue impressioni raccolte da Sky Sport: “Sono dispiaciuto perchè la squadra mi seguiva e stava crescendo. Il calcio purtroppo è così e va accettato: le sorti di un allenatore spesso vengono decise da 3 centimetri. Ma lo accetto e ringrazio la società così come ho fatto su Twitter, Fassone e Mirabelli, così me tutte le persone dello staff che mi sono state vicine”.
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“Cosa mi resta? – aggiunge – Mi resta l’orgoglio di avere la squadra del cuore e che ho tifato sin da quando ero bambino e la soddisfazione di aver fatto vincere nuovamente un trofeo e di aver riportato il club in Europa alla fase a gironi dopo 13 anni. Le cose positive ci sono, dispiace per la tempistica: auguro il meglio ai giocatori, sono un gruppo sano che si è risollevato dopo un inizio difficile e con qualche incomprensioni”.
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Colpa di Montella allora o c’è dell’altro? “La colpa è sempre dell’allenatore: prende gli encomi quando va bene e colpa sua quando va male. Certe ambizioni e obiettivi immediati sono stati rispettati, quando invece a inizio stagione si sono troppo alzate le aspettative, ma sulla parte tecnica è solo colpa mia. Non sono un tipo da addii: alla squadra ho detto che ce la faranno a venirne fuori e di supportare il nuovo allenatore”
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