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Monterosi, la forza dell’entusiasmo. D’Antoni punta sul 3-5-2

Il Palermo a caccia della prima vittoria esterna in campionato. L’occasione potrebbe essere la trasferta di Monterosi, un paesino di 4.500 abitanti in provincia di Viterbo. Ma nel calcio nulla è scontato, specie se si sottovaluta l’avversario. Qui, la scorsa stagione è stata fatta la storia del calcio locale, quando la squadra allenata da D’Antoni ha centrato la prima storica promozione in Lega Pro chiudendo con 16 punti di distacco sulla seconda classificata (Latina). Buono l’esordio in campionato con un pareggio a reti inviolate contro il Foggia, poi due sconfitte consecutive contro Bari (4 a 0) e Campobasso e il pareggio “beffa” contro il Potenza.

Al poker contro il Bari non è seguito alcun processo, lo stesso D’Antoni in quell’occasione si è detto consapevole di aver sofferto il gap con una delle squadre meglio attrezzate del girone. Il grosso dei dubbi è sorto semmai alla termine del primo tempo contro i molisani, che all’Enrico Rocchi hanno approfittato del blackout in difesa segnando 3 gol in 14 minuti. La reazione poi c’è stata – anche se ben tenuta sotto controllo dagli ospiti – e si è vista anche alla 4a giornata contro il Potenza.

D’Antoni ha riproposto il solito 3-5-2, ma rivisitandolo ampiamente in ogni reparto. Tra i pali ha schierato Borghetto al posto di Marcianò. In difesa ha rilanciato Piroli. A centrocampo ha dato spazio a Cancellieri, Polito e Di Paolantonio. In attacco ha testato la coppia Polidori-Costantino. Mbende è andato a segno all’ 88’ sfiorando il colpaccio, ma due minuti dopo il Potenza gli ha negato la gloria. Insomma, nonostante il turnover il Monterosi ha ottenuto un punto che fa bene all’autostima del gruppo.


Contro il Palermo, il tecnico schiererà probabilmente un 3-5-2 formato “grandi sfide”. Mbende potrebbe partire dal 1’ come contro il Bari. Il difensore classe ’96, arrivato dalla Viterbese, è stato uno dei nomi caldi del mercato dei biancorossi. Nel suo curriculum, una lunga gavetta nelle giovanili del Borussia Dortmund e 23 presenze con la maglia del Catania nella stagione 2019/20. Altro rinforzo nelle retrovie arrivato dal mercato è Gabriele Rocchi. Il centrale ex Avellino è l’unico tra i difensori ad essere sempre stato schierato nell’undici titolare. Dalla trasferta del Viviani ne è uscito come migliore in campo. 3 presenze su 4 per Piroli, che le voci di mercato avevano dato in uscita. D’Antoni sembra invece aver ritrovato un difensore d’esperienza per completare il terzetto di difesa.

A centrocampo, il tecnico ha affidato la fascia sinistra a Mattia Tonetto, figlio di Max, ex difensore della Roma. Classe 2001, l’esterno sinistro arrivato in prestito dal Frosinone si è guadagnato la fiducia di D’Antoni. All’occorrenza può ricoprire il suo ruolo naturale di terzino. Sul versante opposto c’è Emanuele Adamo, che con Rocchi condivide non solo la squadra di provenienza ma anche il pieno di presenze in questo inizio di campionato. A differenza di Tonetto, l’ex Avellino possiede qualità più offensive e può essere impiegato anche come ala. Sulla mediana, Simone Franchini è apparso indomabile già all’esordio contro il Foggia. L’ex Reggina possiede buone doti tecniche e sa come rendersi pericoloso.

Al suo fianco c’è Davide Buono, il centrocampista classe ’91 è alla sua terza stagione con la maglia del Monterosi. Anche in queste prime giornate ha dimostrato di saper gestire con esperienza la propria porzione di campo. Bene anche Parlati, rilevato a luglio dal Catanzaro. Il suo profilo da mezz’ala piace molto al tecnico ed è ragionevole aspettarsi che nel corso della stagione venga impiegato più frequentemente dal primo minuto. Non ha ancora trovato spazio Sdaigui, prelevato in estate dalla Roma. Con la Primavera dei giallorossi ha accumulato 47 presenze e segnato 12 gol, guadagnandosi una buona reputazione.

In attacco, la società si è impegnata per portare alla corte di D’Antoni i rinforzi necessari per la stagione. Oltre ad Adamo –  finora impiegato a centrocampo – sono arrivati anche Ferri Marini, Polidori e Costantino. Quest’ultimo è l’unico tra gli attaccanti ad essere andato a segno, contro il Campobasso su calcio di rigore. Un bilancio che misura la sterilità del reparto, dove c’è stato spazio anche per il classe 2001 Caon, trattenuto dal club e divenuto membro fisso della coppia d’attacco in 3 formazioni titolari su 4. D’Antoni gli ha affiancato una volta Ferri Marini e due volte Costantini.

Il Monterosi è una matricola che si porta dietro l’entusiasmo della scorsa stagione, la voglia di osare e di dare il massimo per restare tra i professionisti. Sul mercato è stato fatto il possibile, ma l’allenatore è consapevole che a certi limiti puoi rimediare solo con le giuste dosi di umiltà, impegno e voglia di giocarsela.

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