E’ morto Angelillo, celebre attaccante ed ex allenatore del Palermo
E’ morto Antonio Valentin Angelillo. Il mondo del calcio piange quello che fu il grande attaccante argentino di Inter, Roma e Milan, “l’angelo dalla faccia sporca” che fece la storia delle serie A. Palermo piange il suo allenatore di una stagione di calcio non particolarmente fortunata, quella del 1985-86 che si concluse sul campo con una salvezza ma due mesi dopo con la radiazione. Angelillo allenatore e Bulgarelli direttore sportivo dovevano essere i punti cardine di un Palermo che puntava alla serie A e che poi naufragò.
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Era il Palermo di Paleari, di Gianni De Biasi che quell’anno fu il giocatore con più presenze, di Orazio Sorbello che segnò nove gol da centravanti. Era il Palermo che si salvò all’ultima giornata, battendo in casa il Monza per 2 a 1 e mandando in serie C quel che Pescara che appena due mesi dopo venne ripescato per poi vincere il campionato e andare incredibilmente in A.
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Antonio Valentin Angelillo allenò quel Palermo dalla prima alla 13esima giornata. Gli fu fatale una sconfitta per 1 a 0 nel derby di Catania ma la sua panchina vacillava già. Il suo Palermo non giocava bene, era lontanissimo dai propositi della vigilia e Angelillo non sembrava essersi mai adattato alla piazza di Palermo, non scattò mai il feeling. Al suo posto arrivò Nando Veneranda che salvò la squadra a fatica dopo un campionato di sofferenze.
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In realtà Angelillo non fece mai storia, in Italia, come allenatore. La sua fama è legata alla sua vita da calciatore. Passò alla storia per avere segnato 33 gol in un solo campionato (1958-59) con la maglia dell’Inter con cui giocò per 4 stagioni segnando 68 reti complessive. Fu quello l’apice di una carriera che poi lo vide giocare con la Roma, con il Milan (vinse lo scudetto) e Lecco. Giocò anche due partite con la Nazionale italiano come oriundo. Da allenatore fece le cose migliori ad Arezzo.
Aveva da poco compiuto 80 anni. E’ morto venerdì notte all’ospedale di Siena, alcuni giorni dopo il ricovero ma la notizia è stata diffusa un giorno dopo per volere dei familiari.
Le cessioni di De Vitis e Maiellaro per due piatti di lenticchie gridano ancora vendetta. RIP