Murawski: “Non scappo, voglio la A con il Palermo. Anche in porta pur di esserci”

Radoslaw Murawski vuole rimanere a Palermo. Il polacco, intervistato da Salvatore Geraci per il Corriere dello Sport, parla della sua volontà di portare il club rosanero in Serie A e fa un punto della situazione.

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“Non scappo. Non resto per il contratto, voglio andare in Serie A con il Palermo – ha detto – è un chiodo fisso, un tormento che non mi lascia. Ci sono rimasto male. Sono ancora legato per due anni, ho l’opzione per il terzo, ma il futuro può attendere. Oggi vedo solo rosa”.

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Murawski parla anche di passato, presente e di un futuro magari in nazionale: “Per me la scorsa è stata una buona annata, senza la ciliegina finale. Ora si riparte da zero con un’altra scommessa. La nazionale? Anche in B siamo seguiti, Cionek ne è un esempio. La Polonia è stata una delusione per tutti, pensavamo a ben altro traguardo. Questa è la vita, anche il Palermo si aspettava di più. Inutile soffermarsi sulle sconfitte. Prima il Palermo, poi la Nazionale“.

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Il centrocampista ha poi parlato di altri due polacchi, Cionek e Dawidowicz: “Ho chiamato Cionek quando ha fatto l’autogol contro il Senegal. Non era colpa sua. Gli sono molto grato, mi ha accolto e mi ha fatto ambientare a Palermo. In camera sono con Szyminski e ieri ho parlato con Dawidowicz. Arriva? Non lo so, me lo auguro perché è un bravo giocatore e una bella persona. A Palermo può dare molto”.

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“Capitano a Palermo? Non so, mi sembra prematuro, c’è gente con più esperienza e conoscenza della lingua – afferma -. Comunque il tecnico decide e io obbedisco. La mia regola è questa. Ringrazio Tedino. Il mio ruolo preferito? Quello di sacrificarmi per il fantasista, per gli attaccanti, per il bene della squadra. Coronado sapeva che alle sue spalle c’ero io e aveva la testa libera. È questo che mi piace”.

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C’è spazio anche per qualche curiosità: “Il mio modello? Oggi, il mio 8 preferito è Kross, il 10 Modric. Sogno da dieci e in campo vivo da otto. Però mi metterei in porta pur di esserci“.