Musumeci: “Nessuno deve entrare in Sicilia. Il traffico si sta normalizzando”
Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, fa il punto della situazione dopo “l’allarme” scattato nella sera di domenica quando centinaia di persone hanno fatto rientro nell’Isola, creando code ai traghetti.
“Ho il dovere di tenervi aggiornati – afferma – . Sono accadute alcune cose nelle ultime ore, ci vuole chiarezza. Il segnale è scattato a mezzanotte, quando abbiamo ricevuto segnalazioni di code per i traghetti dalla Calabria alla Sicilia. Tutto questo è vietato, c’è il divieto di passare da un comune all’altro. Perché allota tante macchine?! Cosa c’entrano le migliaia di persone che tornano in Sicilia? È la seconda ondata, sono molti lavoratori siciliani che stanno rientrando dopo l’ultimo Dpcm. Questo è un danno“.
“Oggi la miglior cura è quella di restare nel posto in cui ci si trova – continua – . Ho chiesto alle Prefetture di Messina e Reggio Calabria, al ministro dell’Interno, perché non ci fosse un cordone atto a impedire questo passaggio di gente. Nessuno deve entrare in Sicilia. Lo sanno tutti a Roma. Non è allarmismo, mi piace curarmi in salute. Ecco perché mi sono seriamente arrabbiato”.
Musumeci parla anche degli ultimi sviluppi: “Le nostre Guardie Forestali mi hanno detto che stamattina il traffico si è normalizzato. A Villa San Giovanni stanno “respingendo” le persone che non hanno diritto a viaggiare. È in Calabria che lo Stato è apparso assente e lacunoso, non c’entra niente Messina”.
Tema posti letto. Musumeci si rivolge a quelle famiglie che, avendo poche stanze a casa, non riescono ad affrontare eventuali casi di isolamento – magari di un familiare tornato dal Nord – . “Stiamo acquisendo alcune centinaia di posti letto di alberghi, che per ora non lavorano. Ne abbiamo trovati 150 a Palermo, ma stiamo continuando la ricerca anche nel messinese e a Catania”.
Il presidente commenta anche gli ultimi dati: “Siamo in attesa delle mascherine, ne arrivano pochissime. Servono un milione di mascherine, ne sono arrivate da Roma solo 10.000. In questo momento non servono le polemiche. Rispetto al resto d’Italia non siamo stati travolti dai numeri ed è anche grazie alla prudenza e alle ristrettezze. I prossimi giorni saranno i più difficili“.
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