Mutti a Repubblica: “Palermo-Bari? Tiferò senza dubbio per i rosa”
“Il calcio si è dimenticato di me“. E’ ciò che ha affermato l’ex allenatore di Palermo e Bari, Bortolo Mutti, nell’intervista concessa su Repubblica a Salvatore Geraci.
“Per gli over 60 c’è meno spazio – prosegue -, prevale la voglia di gioventù e di novità. Mi spiace perché l’entusiasmo non è finito e se mi chiamano sono pronto”. L’allenatore descrive poi il suo periodo in Sicilia e parla di “Sei anni bellissimi. Sono stato bene, ho trovato da voi la mia seconda casa”.
Poi i traguardi raggiunti col Messina, e le particolari parentesi a Catania e soprattutto Palermo. “Nel 2001 arrivammo decimi. Si poteva fare di più ma negli ultimi mesi ci siamo autogestiti. Sensi non si vedeva e neanche gli stipendi. Poi Zamparini sistemò tutto”.
Il tecnico parla di una situazione confusa al suo arrivo con la società rosanero in pieno rinnovamento. Momenti che rimangono comunque indelebili. “I gol di Miccoli, un giovanissimo Vazquez, Ilicic alle prime armi e un Hernandez in grande crescita. Sembrava la fabbrica delle meraviglie ma Vazquez aveva qualcosa in più”.
Infine testa al Palermo di oggi e al campo, con la sconfitta nel derby e il prossimo incontro col Bari capolista. “Il derby, se perdi, lascia strascichi psicologici. Fa male ai tifosi, alla classifica e alla storia”. Testa al futuro quindi. “Col Bari è scontro diretto. E’ attrezzato più dei rosa ma il Palermo deve sfruttare i minimi errori degli avversari. Tiferò sicuramente Palermo, non c’è paragone. A Bari sono stato solo di passaggio”.
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