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Nestorovski, era meglio calciarlo quel rigore?

L’astinenza dal gol, evidentemente, non è un problema per chi, in appena un anno, è passato da “Nestocoso” a “Nestogol”, riuscendo a convincere anche i più scettici delle proprie doti, umane e tecniche. Si dice sempre che un attaccante ha bisogno di segnare tanti gol, che sono la benzina indispensabile per conservare (a volte ritrovare) fiducia in se stesso. Nel caso di Iljia Nestorovski le cose sono andate diversamente.

E’ illuminante l’episodio del rigore a favore del Palermo, domenica scorsa, nel finale del match contro la Virtus Francavilla (GUARDA QUI LE IMMAGINI): lui si porta sul dischetto con la palla sottobraccio per la trasformazione. Quale migliore occasione di un tiro dal dischetto per ritrovare il gol, per sbloccarti emotivamente e scrollarti di dosso le critiche per un finale di stagione non all’altezza delle aspettative, visto l’exploit del girone d’andata? Eppure Iljia cambia idea, sollecitato a gran voce dal pubblico sugli spalti e decide di accontentare i “suoi” tifosi cedendo il tiro dal dischetto a La Gumina (che poi ha sottolineato con riconoscenza il gesto del compagno).

Era meglio calciarlo, quel rigore? Forse sì ma ormai poco importa visto che il risultato era abbondantemente al sicuro. Con il punteggio in bilico siamo certi che si sarebbe assunto tutte le responsabilità del caso e avrebbe fatto il suo dovere di centravanti specialista. “Nesto” ha preferito un gesto da leader, una scelta di cuore, da leader carismatico che rinuncia a una facile occasione per tornare sul tabellino dei marcatori. Una dimostrazione di altruismo e sicurezza nei propri mezzi, di chi è consapevole della responsabilità di cui è stato investito, al di là della fascia di capitano. Il centravanti macedone, che era andato vicino al gol nel primo tempo, non ha pensato a se stesso pur sapendo che nelle ultime 15 partite ufficiali giocate coi rosanero ha segnato soltanto 2 gol, di cui uno su rigore contro la Sampdoria.


FOTO – ALASTRA SALUTA PALERMO VIA INSTAGRAM

Qualcuno sugli spalti ha malignato: “sa già di essere ceduto”. Chi lo conosce sa che non è così: Nestorovski ha interpretato il ruolo di capitano fino in fondo, la maglia del Palermo è per lui una seconda pelle (e infatti è stato applaudito) ed è onorato di essere stato indicato come leader. Poi, se arriverà da qui a fine agosto una offerta irrinunciabile per lui e per la società si vedrà. C’è la Fiorentina interessata a lui, nei prossimi giorni si potrebbe fare avanti qualche altra società di A rimasta indietro con il mercato. Zamparini però (c’è da credergli?) ha detto che il mercato è finito, sottintendendo quindi che Nestorovski resterà ancora al centro dell’attacco rosanero.

E poi c’è Tedino. Se dopo un 5-0, in cui non hai messo la firma, l’allenatore ti riempie di elogi in conferenza stampa vorrà pure dire qualcosa. Nestorovski non ha segnato ma la sua pagella è stata comunque positiva: la stagione deve ancora iniziare e le occasioni per rifarsi non mancheranno di certo, a partire da sabato a Torino contro il Cagliari. Il capitano ha le spalle larghe e sembra intenzionato a non guardare in faccia nessuno per portare a termine la sua missione: riportare il Palermo dove merita.

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