Nuovo Trapani, si andrà al bando: cinque pretendenti in corsa
La nascita del nuovo Trapani passerà da un bando. C’è già stata una riunione interlocutoria tra il sindaco Tranchida e i pretendenti per l’acquisizione del titolo sportivo: come riporta Il Giornale di Sicilia, erano presenti un avvocato in rappresentanza di Ettore Minore, un altro in rappresentanza di “soggetti che orbitano nel mondo del calcio a livello nazionale”, un rappresentante di un imprenditore serbo e Carmelo Castelli del comitato “C’è chi il Trapani lo ama”.
Quattro contendenti presenti, senza dimenticarsi Rene De Picciotto, che porta il numero di chi vuole riportare in vita il Trapani a cinque: l’imprenditore non ha però presenziare alla riunione. Oltre del bando, si è parlato anche dei nuovi possibili scenari per quanto riguarda le strutture legate al Trapani Calcio, il Provinciale e il centro sportivo Sorrentino.
Il sindaco ha anticipato alcune delle linee guida:
“A) Progetto per 4 stagioni sportive con previsione di promozione in serie B entro la stagione 2024/2025;
B) Business Plan valido per 4 stagioni che indichi con chiarezza il piano previsionale dei costi e dei ricavi dell’attività, diviso per annualità e in ragione delle macro aree (area amministrativa, area tecnico-sportiva e area commerciale);
C) Capitale iniziale non inferiore ad 1 milione di euro, da destinare al pagamento del contributo che sarà richiesto dalla FIGC (presumibilmente non inferiore ad euro 300 mila) e alle spese connesse alla ricostruzione del tessuto societario (beni strumentali, magazzino, dipendenti etc);
D) Patrimonializzazione della 1^ stagione non inferiore ad euro 1,5 milioni, di cui almeno euro 100 mila da destinare ai settori giovanile e femminile;
E) Capacità di apporto soci complessiva per le quattro stagioni non inferiore ad euro 8 milioni e garanzie patrimoniali connesse al rilascio delle fideiussioni richieste dalla FIGC e dagli Enti pubblici (Libero Consorzio compreso..);
F) Previsione statutaria di una forma di azionariato popolare o diffuso con facoltà di sottoscrizione di azioni o quote (secondo il tipo sociale che verrà adottato dalla società) per una percentuale non inferiore al 5% del capitale sociale, al quale riconoscere una sorta di “diritto di tribuna” con l’opzione di 1 rappresentante amministrativo in capo agli stessi;
G) Modalità di coinvolgimento dell’Amministrazione Comunale nell’attività di controllo della gestione della società (ad esempio: nomina del Presidente del Collegio Sindacale e/o del Revisore Unico affidata al Sindaco pro tempore della Città di Trapani);
H) Indicazione degli eventuali sponsor tecnici o commerciali già individuati con relative note di impegno per il sostegno all’attività societario;
I) Garanzia fideiussoria a prima richiesta per utilizzo del “titolo sportivo” di almeno 1 milione di euro in favore del Comune, obbligato – nella sciagurata ipotesi di fallimento, retrocessioni, mala gestio etc – al reinvestimento sportivo di settore”.
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Non è previsto che l’amministrazione comunale di Trapani faccia parte del CdA? Strano, pensavo fosse normale. Le grandi società lo fanno.