Ora tutti al Barbera. E chi non si presenta è… Le pagelle ironiche di Amenta e Ferrara
Il Palermo si presenta a Verona più spregiudicato e azzardoso dei vostri cronitifosi al tavolo del Blackjack dopo il terzo gin tonic. In un Bentegodi praticamente vuoto e con un paio di orsi polari a fare da steward, i nostri ricordi volano nostalgici ai cori sulle sorelle dei veronesi sotto la doccia e alle dubbie virtù della signora Giulietta. In questo clima romantico e nostalgico ci accomodiamo per un big match che fino all’inizio del campionato non pensavamo certo di giocare per i 3 punti, vista la pareggite di mister Tedino.
Davanti alla difesa orfana dell’eleganza tipica di uno slovacco in trasferta a Vienna come Struna (lo sappiamo che è sloveno ma noi ci riferiamo ad un’altra vicenda e quindi lo scriviamo lo stesso), Stellone schiera un centrocampo a 4 con Falletti e Trajkovski che giocano praticamente da attaccanti aggiunti e Moreo accanto a Nestorovski. Nei primi minuti non capiamo se i giocatori in maglia bianca siano del Palermo o del Real Madrid perché vediamo arrembaggi, sovrapposizioni, intensità e grinta degni di un governo sovranista alla prima riunione dell’Ecofin.
Fino al 31’ si vede una sola squadra in campo e proprio quando gira voce che nello spogliatoio ai giocatori del Verona si farà pagare il biglietto come spettatori, arriva il gol di Di Carmine e gli scaligeri ottengono un vantaggio più immeritato del reddito di cittadinanza per un residente in Brianza.
Andiamo al riposo increduli e sgomenti ma ancora convinti che il risultato possa cambiare perché siamo inguaribili ottimisti. Nel secondo tempo il Palermo non è più il Real Madrid e il Verona si chiude con più convinzione, senza subire quasi mai. Il nostro ottimismo si spegne e cominciamo a guardare con la giusta considerazione la bottiglia di Orban 14 che campeggia nel mobile basso. Ma il bicchiere ci serve solo per brindare perché al 67’ Rajkovic segna con il più classico dei colpi di testa da calcio d’angolo, ristabilendo parità e giustizia calcistica.
Cominciamo a oscillare tra la voglia di vittoria e la serenità del punto fuori casa che è un classico dei catenacciari e amanti della media inglese come noi e il nostro amico Marcello che per un punto sarebbe disposto perfino a partecipare come candidato ombra renziano alle primarie del PD. Il Palermo ci prova comunque fino alla fine anche se il risultato non cambia.
Il punto sta stretto come una maglietta slim fit sui vostri smilzi cronitifosi ma ce lo teniamo caro perché dimostra che il Palermo ha una grande mentalità, gioca per vincere ovunque e sembra davvero la squadra più forte del campionato. Ora sotto con il Benevento e tutti al Barbera! Chi non si presenta è un brunello (e non di Montalcino)! Forza Palermo!
VERONA – PALERMO, GLI HIGHLIGHTS
Brignoli 6 – Incolpevole sul gol di Di Carmine. Per il resto si “assuppa” una quantità d’acqua rimanendo praticamente inoperoso come un giardiniere assunto al Comune di Palermo. Arruciato.
Rispoli 5,5 – Difende poco, crossa male ma fa avanti e indietro come un dannato fino a quando non esce per sfinimento come noi dopo un party Icebreaking. Stremato.
(dal 16′ s.t. Salvi 6,5) – Entra per dare maggiore spinta ed il Palermo pareggia subito dopo. Più preciso di Rispoli sui traversoni ma viene servito troppo poco. Portafortuna.
Bellusci 6 – Una mezza cappellata sul gol gialloblu fa il pari con un tackle a due passi dalla linea di porta che prima ci fa stramazzare sul divano per la paura del rigore e poi ci fa gridare come un gol. Ci esalta sempre la sua voglia di fare a botte con tutti. Cazzuto.
Rajkovic 7 – In fase difensiva balla parecchio ma per noi il gol di testa su azione di calcio d’angolo è il gol perfetto. Testata.
Aleesami 6 – La sua forma fisica sembra migliorare di partita in partita ma non i suoi cross anche se, stavolta, fa meglio del suo alter ego di fascia. In ripresa.
Falletti 6,5 – Il centrocampo con due soli incontristi ne penalizza l’estro offensivo, ma l’uruguagio si sbatte in ogni parte del campo dimostrando una tenuta atletica e una voglia agonistica commoventi. Ovunque.
Jajalo 6 – Meno preciso del solito in fase di impostazione. Con questo modulo il bosniaco spesso si trova troppo isolato sulla mediana del Palermo determinandone una sindrome da abbandono. Cucciolo.
Haas 5,5 – Inesistente in fase offensiva, burocratico in copertura. Un passo indietro rispetto alle recenti prestazioni. Svizzero del Canton Ticino.
Trajkovski 5,5 – L’impegno certamente non manca ma alcuni suoi ghirigori e il suo intestardirsi su improbabili giocate offensive ne pregiudicano la sufficienza anche perché ci fanno incazzare troppo. Lezioso.
(dal 42′ s.t. Embalo s.v.)
Nestorovski 5,5 – Rincorre ogni pallone che capita dalle sue parti senza mai risparmiarsi ma non ricordiamo una sua azione pericolosa, che sia un cross, un assist, un tiro o una giocata a rubamazzo, neanche rivedendo al rallentatore gli highlights della partita. A vuoto.
(dal 32′ s.t. Puscas s.v.)
Moreo 6,5 – È davvero il simbolo del cambiamento impresso da Stellone ai rosa. Fa a sportellate con i difensori scaligeri, tenta conclusioni anche improbabili, dribbling impossibili e giocate che non pensavamo potesse avere nel suo repertorio. Uomo in più.
Stellone 7 – Il mister romano le vuole vincere tutte. E si vede. È imbattuto da sette partite, consolida il primato in classifica e soprattutto sta plasmando a sua immagine una squadra che non si arrende mai. Fight club.
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haas poca cosa meglio murawski
Preferisco essere un brunello che essere preso per i fondelli!!! Mi dispiace, soffro a non poter andare allo stadio, ma ho promesso a me stesso che fino a che alla Favorita ci sarà anche solo l’ombra di Zamparini io non ci metto piede!!!!
Pagelle perfette. Quanto a Zampatini spero di sbagliarmi ma anche i detrattori lo rimpiangeranno. Per me resta il Presidente. L’unico fino ad ora degno di essere ricordato per quello che ci ha regalato è fatto vedere. W Zamparini
Zamparini sarà ricordato per quello che ci ha regalato e per questo che ci ha tolto!. Palermo aveva un parco giocatori che sfiorava i 100 mln di € (grazie a Zamparini) ma poi nel giro di 3 anni è passato a un parco di giocatori di circa 30 mln di € – dal 2013 al 2016. Aver fatto “sparire” circa 70 mln di € dalle casse di palermo la gente non lo ha dimenticato !!!