La febbre di Tedino, il tatuaggio di Struna e… Embalo. Le pagelle ironiche di Amenta e Ferrara
Clima primaverile e pubblico delle grandi occasioni. I parenti della zita si sono portati i cugini americani, qualche profugo, membri delle scuole calcio (no, le scuole calcio nooo!) e financo qualche vecchia zia anche se curva, sorda e mezza cieca. E così il Barbera sembra meno triste e solitario.
Tedino nella notte deve aver avuto la febbre e pensa di essere un incrocio tra Arrigo Sacchi e Zeman: così schiera addirittura Embalo a destra al posto dell’assente Rispoli. Questa aria da Olanda degli anni ’70 fa ricrescere i capelli a uno dei vostri croni-tifosi e paga subito: dopo neanche tre minuti, calcio d’angolo e fagiolata in area: batti, ribatti, caviglia, coscia, stinco, tibia, perone e malleolo, palo, linea e gol. Pare abbia segnato Chochev di testa, come Zoff a Wembley nei film di Fantozzi, ma non possiamo esserne certi neanche dopo una sessione avanzata di Var nella stessa condizione del protagonista di arancia meccanica in rieducazione.
Il Brescia ci prova a riprendersi e produce un paio di mischioni e qualche occasione confusa che ci fanno venire un colpo ma solo perché siamo ansiosi. L’esperimento di Embalo terzino sembra poco riuscito e dal suo lato i giocatori del Brescia passano veloci e indenni come un gruppo di portoghesi ai tornelli della metro. Al 21esimo Chochev ha l’occasione di raddoppiare ma in tuffo di testa si confonde perché gli mancano i rimpalli del primo gol e quindi prende in pieno il portiere. Intorno al 30esimo il Palermo torna padrone del campo, però di occasioni limpide non se ne vedono più e si va a riposo sereni ma anche un po’ assopiti.
PALERMO – BRESCIA, GLI HIGHLIGHTS
Il secondo tempo riprende a ritmi da cardiopatici in pantofole nel tragitto serale dalla poltrona al letto. Embalo va giustamente a riprendere il posto in panchina, temendo che qualcuno possa rubargli il seggiolino. Entra Szyminski e al 5oesimo improvviso risveglio: Bellusci prima e Struna poi impegnano il portiere del Brescia con due tiri al volo eccezionali. È il momento più alto del match ed è quanto dire. Al 54esimo ci prova anche Chochev e sembra veramente un altro Palermo. Al 65esimo il bulgaro si mangia un altro gol fatto, confermando che può segnare solo di culo. Dopo due minuti, nuovo miracolo del portiere Minelli su grandissimo tiro all’incrocio di un compagno.
PALERMO PRIMO, IL COMMENTO DI TEDINO
Il gol però non arriva e al 72esimo Posavec fa un vero miracolo parando, non si sa neanche come, un pallone calciato da un centimetro. I vostri croni tifosi cominciano ad avere più paura di un professore italiano in un vicolo di Londra la notte della vittoria dei Brexiteers. Al 78esimo la paura del pareggio diventa terrore perché Trajkovski, su assist di Coronado, si mangia il più facile dei gol a tu per tu con il portiere e non chiude la partita. Piano piano però riprendiamo coraggio perché il Brescia gioca con la stessa convinzione di un impreparato interrogato a sorpresa. Quando ormai siamo pronti a buttare i resti dello scaccio e applaudire la squadra per la vittoria Gnahorè, subentrato a Nestorosvki, segna a tempo scadutissimo con un missile terra-aria che avrebbe fatto la felicità di Kim Jong-un. Il Palermo vince senza soffrire quasi per nulla, va primo in solitaria in attesa del Frosinone e ci dà motivi per trascorrere un weekend da leoni (da tastiera, però!).
PALERMO, LA FELICITA’ DI GNAHORE’
dal 34′ s.t. Moreo s.v.
(dal 44′ s.t. Gnahorè 7,5) – Entra e chiude il match, soprattutto i nostri patemi d’animo, con una giocata da applausi conclusa con una rasoiata terra-aria-incrocio-palo-rete che compensa i precedenti 90 minuti di sbadigli e noia. Sentenza.
Tedino 6,5 – E’ primo, imbattuto da tempo immemorabile, ha alzato un bunker in difesa e recuperato alla causa rosa giocatori che sarebbe stato impensabile solo immaginare. Però non è che proprio ci si diverta. Machiavelli.
Sempre divertenti, ragazzi (così, tanto per dire). Adoro il nostro (ehm) Del Piero come la poltrona del mio dentista. Ma dalla mia nuova postazione (divano di casa con copertina sulle gambe) ho visto benissimo che, prima di essere colpita, la palla che avrebbe chiuso la partita con un quarto d’ora d’anticipo fa un saltello che causa l’errore. Il nostro, che aveva già deciso di calciare in porta di prima, non ha avuto la prontezza di cambiare idea facendo passare la palla verso la sua sinistra per poi aggirare il portiere. Ma certe cose le fanno i buoni giocatori. E questo è Tragicoski.
Piuttosto, mentre noto i progressi costanti di Jajalo, Chochev, Struna e Posavec, non si può fare a meno di osservare i cali di rendimento di due che sembravano “punti di forza”. Aleesami dà sempre la sensazione di non sapere cosa fare della palla, la tiene troppo e raramente azzecca un cross, mentre Nestorovski da qualche settimana ne azzecca poche. Mentre Empoli e Frosinone hanno due bomber di categoria a testa che segnano a raffica. Per fortuna la difesa tiene e questa è la vera forza del Palermo, oltre al fatto che remano tutti dalla stessa parte. E questo è innegabile merito di Tedino che si sta rivelando, tra le scommesse di Zamparini riguardanti la panchina, una delle poche azzeccate.