“Scusi, dove si trova la Santuzza?”. Le pagelle ironiche di Amenta e Ferrara
Con i biglietti a prezzi stracciati lo stadio è gremito quasi in ogni ordine di posti. Fuori ci sono file lunghissime come per il reddito di cittadinanza e il controllo dei biglietti procede efficiente come un rapido per Reggio Calabria. Gente che va e gente che viene come a passeggio in via Libertà senza manco sapere quale sia il proprio posto e sopratutto da che lato si trovi la Santuzza. È la fiera del tifoso occasionale e si narra pure che qualcuno sia rimasto a vagare nei sotterranei dove si nutre ormai di ghiaccioli scaduti.
Pomini fisso in porta e gira voce che Posavec sia in cura ormai da una psicoterapeuta per ritrovare se stesso. Registriamo anche La Gumina con Nestorosvki in avanti e Gnahoré titolare. I giocatori sentono l’importanza della partita e il Palermo comincia con la stessa tensione di un sedicenne davanti al suo primo reggiseno. Il Frosinone attende dietro, giocando con cinque in linea in difesa e aspetta di partire in contropiede. Il Palermo fa girare palla con lo stesso brio di un pensionato alle Poste e la prima emozione arriva solo al 21′ con un colpo di testa di Gnahoré deviato dal portiere in angolo. Al 33′, sulla prima discesa di Rispoli, finalmente servito da Gnahoré (che fino a quel momento lo aveva ignorato senza pietà), Nestorosvki prende il palo facendoci gridare al gol. Subito dopo, su calcio d’angolo, primo miracolo di Pomini su colpo di testa dalla linea di porta.
TEDINO: “SQUADRA CON GLI ATTRIBUTI”
La partita si infiamma e i vostri cronitifosi tirano fuori la trinitrina perché sui calcio d’angolo il Frosinone tira delle bombe sul portiere come se dovesse abbatterlo. Al 39′ tiro al bersaglio come ad una sagra di paese: due parate di Pomini consecutive e, al terzo tiro al volo, sulla linea salva Rispoli. Al 41′ La Gumina ha la possibilità di segnare trovandosi solo davanti al portiere con una palla da colpire al volo: la manda allo stadio delle Palme e lo invitiamo senza troppa serenità ad andare a giocare nel cortile dell’oratorio almeno per altri sei mesi. Il primo tempo si chiude con la sensazione che la partita sia bella, combattuta, equilibrata e tesa ma che dobbiamo comunque vincerla noi anche con un colpo di culo.
GNAHORE’: “TIFOSI STRAORDINARI”
Non facciamo in tempo a rientrare che il Palermo segna. La Gumina rinuncia a fare l’attaccante e si inventa fantasista liberando Gnahoré davanti alla porta con un assist da campione. Il centrocampista rosanero non sbaglia ed è subito bolgia. Neanche il tempo di insultare i catanesi e il Frosinone si getta in avanti rabbioso, costringendo Pomini ad una respinta difficile. Ciofani subito dopo mette di poco fuori e il Palermo sembra non riuscire più a ragionare, anche perché l’arbitro fischia quasi sempre a favore degli avversari, confermando le sensazioni della vigilia sulle “virtù” della moglie. Il Palermo si rende pericoloso dopo pochi minuti con Nestorosvki e la squadra prende coraggio anche se il clima si scalda e cominciano a volare botte e colpi bassi.
PALERMO – FROSINONE, GLI HIGHLIGHTS
La partita scivola via con il Palermo che controlla e parte in contropiede e al 39′ lo fa copiando un’azione dal manuale del calcio. In tre passaggi tra La Gumina e Rispoli il Palermo arriva in porta, velo di Gnahoré e tiro a giro di Coronado con parata del portiere: poesia. L’arbitro dà cinque minuti di recupero e noi pensiamo di non farcela con le coronarie. Si infortuna Bellusci, i cambi sono finiti e l’arbitro aggiunge pure un minuto di recupero. È un finale da cardiopalmo e uno dei vostri cronitifosi è costretto ad immolare il suo fegato in onore di san Patrizio, bevendo una quantità di alcool tale da rischiare l’incendio per autocombustione.
Il sacrificio però aiuta e la partita finalmente finisce! Il Palermo vince con merito la partita più importante dell’anno entusiasmando il pubblico più numeroso e occasionale della stagione. Finisce in tripudio con il pensiero affettuoso agli odiati cugini e la testa ormai sgombra da cattivi pensieri. Il campionato è lungo ma noi di certo ci siamo e fino alla fine bisognerà fare i conti con noi! Forza Palermo!
L’INFORTUNIO DI BELLUSCI, IL REPORT MEDICO
Pomini – 8. Fosse stato sempre titolare avremmo almeno sei punti in più. Para tutto quello che arriva in porta come se fosse tarantolato. Pupazzo a molla.
Rispoli – 7. È sempre dal suo lato che il Palermo riesce a creare occasioni. Nel primo tempo lo tengono in tre e non riesce quasi mai a sfondare. Però non perde mai la lucidità e alla fine ci regala un paio di discese da olimpionico di sci. Indomito.
Dawidowicz – 7. Solo una sbavatura in difesa che ci fa venire un mezzo coccolone. Di testa però non ne sbaglia una e con la palla al piede non la butta mai via. Pennellone.
Struna – 7,5. Gli tocca Ciofani e ci fa a sportellate come in un demolition derby. In pratica lo annulla e ci regala tanta serenità. Tisana.
Bellusci – 7,5. Sente il match e gioca una partita ignorante come poche, randellando quando serve e sparando la palla anche lontano. Eroico alla fine quando immola una coscia restando in campo. Enrico Toti.
Rolando – 7,5. Corre sfidando le leggi della fisica perché ha le gambe di ferro filato e la stessa postura di Forrest Gump. cresce piano piano e nel secondo tempo gli riesce pure un dribbling. Difende alla grande e nel finale è un vero leone. Diesel.
(dal 30′ s.t. Szyminski – s.v.)
Jajalo – 7,5. Cresce con il passare dei minuti e nel secondo tempo recupera palloni su palloni, mettendosi a fare la diga a centrocampo. Il passo è sempre quello del vecchio ai giardinetti e i passaggi spesso hanno la stessa precisione del passo di un ubriaco però dà tanta sostanza al centrocampo. Sicurezza.
Gnahore – 9. Gioca più di mille palloni e anche se non è sempre lucido corre a perdifiato in avanti e indietro. È il match winner e solo per questo lo ameremo per sempre. Amore eterno.
Coronado – 8. Gioca da regista a tutto campo e a volte lo si trova pure in difesa. Non è lezioso come nelle ultime partite e cerca sempre il passaggio più facile senza mai strafare. Nel secondo tempo porta a spasso quattro giocatori avversari come un dog sitter professionista. Saggio.
(dal 43′ s.t. Trajkovski – s.v.)
Nestorosvki – 7. Fa una partita di sacrificio senza mai cedere. Prende un palo e mette sempre ansia alla difesa avversaria con la quale ingaggia una battaglia senza sosta. Chiattidda.
(dal 37′ s.t. Murawski – s.v.)
La Gumina – 7,5. L’assist ci regala la vittoria e rende merito a una prestazione attenta e grintosa. La porta non la vede neanche per sbaglio e potrebbe decidere di reinventarsi in un altro ruolo. Mezzapunta.
Tedino – 7. La squadra torna a correre e a vincere giocando una partita attenta e con la giusta concentrazione. Si agita molto di più del solito in panchina e a tratti sembra voler pure entrare in campo a picchiare gli avversari. Forse tarda un po’ nei cambi ma non ne sbaglia neanche uno. Amico Ritrovato.
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Amici, sempre molto sapidi i vostri commenti con una speciale nota di merito per gli esercizi di fantasia nei paragoni e nelle metafore. Ma ragazzi, suvvia, quel “con la stessa tensione di un sedicenne davanti al suo primo reggiseno” esprime in pieno la vostra/nostra (ehm) “maturità”. Citando Cicerone, direi “O tempora, o mores”. E Forza Palermo per omnia saecula saeculorum
che poi è anche la mia… maturità 🙂 (gm)
Vitogol ma noi infatti ancora ci pensiamo quando ci sediamo ai giardinetti!