Palermo, sempre più 3-4-3: gioco veloce e Petermann alla Bonucci
Bruno Tedino sembra aver trovato l’abito che calza alla perfezione al suo Palermo. Il tecnico ex Pordenone lancia segnali inequivocabili: la sua squadra scenderà in campo con il 3-4-3. Un modulo che Tedino ha già testato con costanza a Bad, prima nelle sedute di allenamento e poi nelle due amichevoli vinte contro il Bad e l’ND Ilirija. Una strada, un’idea, che l’allenatore rosanero ha deciso di seguire anche al ritorno in città.
E sarà questo, quasi sicuramente, lo schieramento con il quale il Palermo esordirà il 6 agosto nella sfida di Coppa Italia. Un 3-4-3 non statico, fisso, tutt’altro. Viste le caratteristiche degli uomini più avanzati, ovvero Coronado e Trajkovski, il Palermo può anche passare ad un 3-4-2-1. Partendo proprio dall’attacco, l’ex Trapani e Nestorovski sono i due punti fissi, i due giocatori inamovibili. Non è così per Trajkovksi che, nonostante un ritiro da protagonista, si gioca ancora il posto con Embalo.
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Giochi di staffette invece a centrocampo. Rispoli e Aleesami (a meno di sviluppi sul fronte mercato) sono le frecce da servire sulle fasce, in profondità, sorprendendo così alle spalle le difese avversarie. Improbabile (al momento) invece vedere spesso la coppia formata dai nuovi Gnahorè e Murawski. I due acquisti rosanero sono dei buoni palleggiatori e tendono più ad essere delle mezzali. Molto più probabile invece vederli in alternanza con Jajalo e Chochev (attualmente i due titolari al centro della mediana).
Il terzetto difensivo prevede la conferma del giovane Accardi come centrale di sinistra. Cionek a destra, con Struna (per il quale Tedino stravede) stabilmente al centro. Una sorpresa è però dietro l’angolo, ovvero l’arretramento di Petermann. Il 22enne romano nasce come centrocampista centrale ma Tedino, già a partire dal ritiro austriaco, lo sta sempre più provando come regista difensivo. Un po’ come Bonucci: l’ex Juventus è un eccellente difensore e una grande smistatore di palloni, i suoi lanci lunghi sono precisi e decisivi (vedi il gol in azzurro di Giaccherini agli Europei dello scorso anno contro il Belgio, proprio su lancio dalla difesa di Bonucci). Magari Tedino sogna che il suo esperimento tattico possa avere la stessa efficacia. Petermann come terzo difensore (anche Prandelli tentò questa mossa in Nazionale con De Rossi) è sempre più una soluzione attuabile, da prendere fortemente in considerazione.
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Il Palermo che vedremo nella prossima stagione proverà ad attuare un gioco simile a quello messo in pratica dal Napoli di Sarri. La costante, quasi ossessiva, del gioco di Tedino si basa sul dai e vai e l’uno-due. L’idea è quella di affidarsi ad un possesso palla con pochi tocchi, palla sempre a terra e pochi – e solamente se necessari – lanci lunghi, disimpegni veloci anche sotto pressione. Rapidità, imprevedibilità, duttilità: Tedino plasma il suo nuovo Palermo. Piano piano, quasi in sordina, mentre l’ambiente ribolle e trasuda tensione.
Bonucci?Sarri? Prandelli?de Rossi?ma di più accostiamo a questa squadra fortissima cr7 real Barcellona mi domando ma il direttore li legge i pezzi prima di pubblicarli?dai zampasoldi sono tutti xte