Palermo ai giovani: rischi e possibili exploit rosanero
Negli ultimi 10 minuti dell’amichevole di sabato scorso contro l’Olympique Marsiglia, il tridente d’attacco del Palermo era formato da Lo Faso, Sallai e Bentivegna, rispettivamente un classe 1998, 1997 e 1996. Tre ragazzi che insieme fanno 57 anni, a conferma della “linea verde” attuata dal club rosanero.
Durante gli ultimi mesi, in casa Palermo si è attuata una vera e propria operazione di svecchiamento. Via giocatori esperti come Sorrentino, Maresca e Gilardino, artefici della salvezza rosanero nella passata stagione, dentro tanti giovani di belle speranze. Una politica che può far storcere il naso, ma che il presidente Zamparini ha attuato da qualche anno a questa parte: alcune scommesse sono state vinte dal patron rosanero, vedi Dybala e Pastore su tutti, altre si sono rivelate perdenti.
Rispetto alle passate stagioni, però, negli ultimi due mesi la politica del “puntiamo sui giovani” è stata accentuata. La dimostrazione è la rosa a disposizione del tecnico Davide Ballardini in ritiro: senza i quattro acquisti arrivati dopo le tre settimane in Austria (Rajkovic, Aleesami, Gazzi e Sallai), l’età media della squadra era di 23,5 anni. Una media bassa, se si considerano altre squadre in Serie A come il Chievo Verona o l’Empoli, club che ogni anno riescono a centrare la salvezza grazie ad elementi esperti. Non a caso questi due squadre hanno prelevato dal Palermo rispettivamente Sorrentino e Gilardino, giocatori che sono andati a rinforzare club diretti concorrenti dei rosanero nella lotta per non retrocedere.
E qui arriviamo al punto: con una squadra così giovane è possibile raggiungere la salvezza in Serie A? Bisognerà soffrire come fatto lo scorso anno? Con il mercato ancora aperto è difficile rispondere a questo quesito, anche se a Palermo non arriveranno giocatori navigati nelle prossime settimane, al massimo calciatori che hanno una discreta esperienza in Serie A.
Ad oggi il Palermo, come confermato dall’amichevole di sabato scorso contro l’Olympique Marsiglia, può contare su un solido reparto arretrato: il pacchetto difensivo è quello con i giocatori più “anziani”, guide di questo Palermo. L’esempio è il capitano rosanero, Roberto Vitiello, designato sin dalla prima amichevole: classe 1983 è il più vecchio a Palermo insieme a Gazzi. Sarà lui a guidare la squadra, con il supporto degli altri veterani dello spogliatoio come Andelkovic, Morganella e Rispoli.
Se da un lato c’è una difesa che convince, dall’altro lato c’è il resto della squadra pieno di incognite e con tanti giovani, a partire dalla porta. Qui il presidente Zamparini ha designato come titolare Josip Posavec, croato di appena 20 anni. Il giovane estremo difensore rosanero ha mostrato qualche amnesia di troppo nelle uscite del pre-campionato, errori di giovinezza ma che in Serie A possono costare caro. Posavec può contare sugli insegnamenti di Vincenzo Sicignano, preparatore dei portieri che lo segue costantemente, ma non su compagni di reparto esperti visto che tra i pali rosanero ci sono altri due giovani come Marson (’98) e Fulignati (’94). La presenza di un portiere esperto, dunque, è un punto chiave: il Palermo, però, ad oggi, non pensa ad innesti in quel reparto.
L’acquisto, invece, arriverà in attacco, reparto “acerbo” tanto quanto quello dei portieri. Nestorovski, giocatore più anziano con i suoi 26 anni, non ha convinto nelle amichevoli. Allora spazio ai giovani, anzi, giovanissimi. Il presidente Zamparini punta molto su Norbert Balogh e, soprattutto, su Simone Lo Faso. Il prodotto del settore giovanile del Palermo ha qualità indiscusse, anche se dare la squadra in mano ad un diciottenne sembra alquanto pericoloso. Stesso discorso vale per Roland Sallai, l’ungherese arrivato dal Puskas: nei pochi minuti disputati contro l’Olympique Marsiglia, il numero 20 rosanero ha dimostrato di avere una buona tecnica.
I giovani sembrano già il presente di questo Palermo “linea verde” ma c’è il serio rischio di bruciarli: ecco perché bisognerà centellinare il loro uso, facendoli crescere gradualmente con spezzoni di gara e allenamenti con la prima squadra. Questa deve essere la mossa del Palermo: il giusto mix tra giovani ed esperti, come in ogni squadra, risulta vincente e garantirebbe la salvezza ad una squadra operaia, che sta lavorando con il massimo della serietà e dell’impegno agli ordini del tecnico Ballardini. Solo con i risultati positivi e crescendo al fianco di giocatori navigati, anche i giovani rosanero potranno spiccare definitivamente il volo.