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Palermo – Avellino 1 – 1 LE PAGELLE / Lancini, gol pesante. Doda flop

FOTO PEPE / PUGLIA

FOTO VINCENZO PEPE

Il Palermo fallisce il salto in alto. L’Avellino, come il Catanzaro un mese fa, si dimostra avversario solido, spigoloso e bravo a creare un clima di battaglia. Il Palermo accarezza l’idea di una vittoria di prestigio ma deve accontentarsi di un pareggio – scaturito da un rigore letteralmente inventato dall’arbitro – che non è una bocciatura ma non consente di alimentare particolari sogni. C’è spazio dunque per le recriminazioni ma va anche detto che non è un pareggio immeritato, quello degli irpini.

La partita si è sviluppata nell’unico modo prevedibile. Grande equilibrio, interventi duri e gol – quello di Lancini – che nasce su un calcio piazzato. Da quel momento in poi l’Avellino l’ha buttata sui nervi, alzando il ritmo e mettendo a nudo alcune lacune difensive del Palermo, specialmente sulle palle alte. Il pareggio l’Avellino lo avrebbe già meritato nel primo tempo, quando il palo ha respinto un colpo di testa di Di Gaudio. Ma dopo un’espulsione per parte, e dopo la girandola di cambi, la vittoria sembrava alla portata. Peccato.

PALERMO (4-3-1-2): Pelagotti 6,5; Doda 4, Buttaro 5,5, Lancini 7, Giron 6; Luperini 6, De Rose 6 (dal 1′ s.t. Valente 6), Dall’Oglio 6,5 (dal 30′ s.t. Crivello s.v.); Silipo 6,5 (dal 16′ s.t. Peretti 5,5), Fella 5,5 (dal 16′ s.t. Odjer 6); Brunori 6 (dal 25′ s.t. Soleri 5,5).


AVELLINO (4-3-2-1): Forte 6; Rizzo 4,5, Dossena 6, Silvestri 6,5 (dal 38′ s.t. Bove s.v.), Tito 6,5; Micovschi 5 (dal 25′ s.t. Mignanelli 6), Aloi 5,5 (dal 25′ s.t. D’Angelo s.v.), De Francesco 5,5 (dal 1′ s.t. Matera 5,5), Kanoute 6, Di Gaudio 7; Gagliano 5 (dal 1′ s.t. Plescia 6,5).

Pelagotti 6,5: Spesso impegnato con palloni innocui ma deve sfoderare una bella parata su una punizione angolata dal limite di Matera. Deve stare in tensione per tutta la gara anche perché sulle palle alte la difesa lo protegge molto poco. Deve ringraziare il palo del primo tempo che lo aiuta su una battuta di testa a colpo sicuro di Di Gaudio e il palo del secondo tempo che lo grazia da un errore in presa. Per un pelo non respinge il rigore di Tito, sarebbe diventato l’eroe della partita.

Doda 4: Soffre maledettamente. L’Avellino punta sempre dalle sue parti con gli uomini di maggiore imprevedibilità. Doda per tutto il primo tempo va in confusione con l’attenuante di essere poco protetto dal centrocampo. Poi commette la frittata finale facendo un fallo (evitabile se fosse stato piazzato meglio) che gli costa la seconda ammonizione e la conseguente espulsione.

Buttaro 5,5: Punta tutto sulla grinta, la sua qualità migliore: però commette qualche ingenuità, soprattutto nel prendere la posizione in certe circostanze pericolose.

Lancini 7: Segna un gol “pesantissimo” che premia le sue puntate offensive sui calci piazzati. Ha il vantaggio di essere lasciato inspiegabilmente solo dalla difesa avellinese ma lui è freddo nella girata di testa. Il gol lo galvanizza e gli consente di giocare finalmente una partita positiva. Il punto debole di oggi sono le palle alte in area rosanero, la squadra va in sofferenza ed è fortunato in un paio di circostanze.

Giron 6: Prudente ben oltre le disposizioni di Filippi. Poche sgroppate e molta difesa della posizione, cosa anche comprensibile dopo il vantaggio acquisito all’alba della partita.

Luperini 6: Gara di quantità e di fatica, per la qualità non c’è spazio. Però conferma la tendenza delle ultime settimane, è disponibile alle partite di sofferenza e la sua fisicità assicura un buon filtro a centrocampo.

De Rose 6: Partita durissima, spigolosa, nervosa, difficile: in due parole la sua partita. Dove c’è da battagliare si trova a proprio agio ma è “costretto” a uscire nell’intervallo perché ha sul groppone un’ammonizione che in queste partite può essere un macigno.

(dal 1′ s.t. Valente) 6: Entra per fare l’esterno di centrocampo ma dopo che il Palermo resta in dieci Filippi lo mette quasi come attaccante aggiunto per sfruttare la sua velocità. In effetti riesce a dare vivacità alla sua azione ma è una partita strana, ricca di cambiamenti ed è difficile orientarsi nella bolgia.

Dall’Oglio 6,5: Anche lui deve trasformarsi in uomo di fatica per cercare di contenere il centrocampo avellinese. Dalle sue parti il Palermo rischia di meno. Decisivo nel gol di Lancini: il calcio d’angolo lo calcia lui.

(dal 30′ s.t. Crivello) s.v.: Rientra dopo mesi passati in squadra da “esiliato”. Ed entra in un momento delicato e in un ruolo – a centrocampo – che non è il suo. Non gli diamo il voto ma è comunque un ritorno importante. Benvenuto.

Silipo 6,5: Cerca sempre di accendere la partita con le sue giocate fantasia, cosa che il pubblico gradisce. In realtà crea e conclude poco (anche perché non sta benissimo) ma è sempre una spina nel fianco e va vicino al gol con una punizione dal limite.

(dal 16′ s.t. Peretti) 5,5: Chiariamo subito un punto: il fallo che provoca il rigore “sarebbe” suo, utilizziamo il condizionale perché la prima e la seconda impressione è che il rigore sia un’invenzione dell’arbitro. Però lui ci mette del suo, fallendo un rinvio apparentemente facile. Per tornare in campo, per di più a freddo, non era questa la gara più agevole: e si vede, lui non è mai sicuro.

Fella 5,5: Pochi fatti ma almeno è sempre in partita. Non sfrutta a dovere un bell’assist di Silipo mandando sull’esterno della rete però spende tutto quello che ha.

(dal 16′ s.t. Odjer) 6: Si schiera come ulteriore diga davanti alla difesa e svolge il suo compito con discreta diligenza.

Brunori 6: Non è una partita semplice perché palle pulite non gliene arrivano ma lui è sempre bravo a fare il punto di riferimento in attacco andando a cercare tutte le palle possibili e gestendo bene tempi e spazi in un secondo tempo di collettiva sofferenza. Esce stremato tra gli applausi del pubblico che ne apprezza l’intelligenza tattica.

(dal 25′ s.t. Soleri): Entra con il piglio giusto e conquista una buona punizione dal limite ma merita mezzo punto in meno per essersi andato a cercare una inutile ammonizione per proteste: quello disciplinare è un problema che riguarda tutta la squadra.

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40 thoughts on “Palermo – Avellino 1 – 1 LE PAGELLE / Lancini, gol pesante. Doda flop

  1. Ho ascoltato l’intervista di Plescia a fine partita. Aveva l’occasione per scusarsi, ma non l’ha fatto. Ribadisco la sua disonestà e indegnità.

  2. Par il resto, il pareggio mi pare giusto (nonostante le solite manfrine avellinesi, soprattutto nel simulare i falli). Ma quel rigore rubato è intollerabile.

  3. ragazzi il pareggio è più che giusto ma ripeto siamo allenati male anzi malissimo…che cambi assurdi…sempre palla lunga….ma vaffanc….

    1. Inutile sviare l’attenzione. Il Palermo ha giocato bene e con impegno. Purtroppo esistono palermitani che a Palermo non dovrebbero mettere più piede.

    2. Io non so se l’Avellino avrebbe pareggiato ugualmente. Ma ha pareggiato nel modo ingiusto. E’ questa l’unica certezza.

  4. Fatto da un Palermitano contro il Palermo, fa più male… sei indegno! Se lo dovessi vedere con la maglia del Palermo sarebbe la volta buona per non seguire più il calcio. Plescia sei un …..

  5. Il pareggio sarà giusto (la solita partita rissosa come tutte quelle con l’Avellino). Ma quel rigore letteralmente rubato dea un palermitano (indegno), non si può mandare giù.

  6. Caxxx ma come si fa? Capisco che ad Avellino ti avrebbero ucciso se avessi de3tto all’arbitro la verità, ma non ammetterlo finanche velatamente nell’intervista post partita è davvero da ladri consumati. Spero che tu non indossi mai la maglia rosanero. Palermo ripudia i figli indegni.

  7. A parte l’episodio della simulazione dobbiamo ammettere che con questo allenatore non andremo da nessuna parte cambi assurdi!

  8. Leggo amarezza e la provo, A parte qualche commento diciamo “nervoso”, devo però considerare che è davvero fuori dal comune (professionalmente sarebbe giustificato il massimo impegno), quel velo di rancore verso le proprie origini, che pare possedere i tanti calciatori palermitani che giocano contro il Palermo. Volendo fare un ipotetico ed immaginario raffronto, io non credo che un catanese lo proverebbe giocando contro il Catania. Questione di natura o di snaturati, chi lo sa? Ad ogni modo, traendo spunto da quanto letto nei commenti, capisco che, se avesse detto la verità all’arbitro Plescia non avrebbe potuto più mettere piede ad Avellino, ma non ammettere, la clamorosa simulazione finanche timidamente nell’intervista post partita, non fa di Plescia un figlio degno della nostra città. Mi spiace, il fair play non può appartenere a chi non ha la cultura della verità. E’ un bene che certi giocatori non indossino per il futuro quei colori rosanero che forse amavano da bambini, ma che hanno tradito (perché la disonestà è tradimento) da adulti.

  9. È inutile fare bile per il rigore, non cambierebbe niente perché con questi giocatori e con questo allenatore soprattutto non si va da nessuna parte.
    Ma noto che tanti ancora non l’hanno capito questo.
    Speriamo sempre in un cambio al vertice, ma che sia vero cambiamento in tutto.

    1. Chissà perché non trovo mai oggettività tra le righe dei tuoi commenti. Sarà un mio errato sentire, ma non mi appari sereno e vero. Detto questo, saluti!

    2. Due parole in ultimo, a dimostrazione di quanto innanzi da me scritto: Quel rigore inesistente ha cambiato tutto, eccome! Altro che nulla. Rinnovo definitivamente i saluti.

    3. Condivido il pensare di Piero Mandracchia. Come fai a dire con tanta presuntuosa certezza che non sarebbe cambiato nulla? Il rigore è stato determinante ai fini del risultato e due punti in più potrebbero valere molto.

  10. Piero Mandracchia
    Un palermitano che ruba al Palermo. L’impegno ci sta, il furto sicuramente no. Lascia l’amaro in bocca, questo sapore di rancore che si sente forte nei calciatori palermitani che affrontano il Palermo. Mi spiace il non capirlo e mi piace il non capirli. Ho visto sce3ne di fair play che appartengono a ben altra cultura, rispetto a quella che si diffonde per le vie di Palermo. Bravo Plescia, gli avrei detto se avesse fatto il proprio dovere “sportivo”. Così non è stato e se ne dorrà, quando nel domani saranno in tanti a ricordarglielo sempre. Palermo è una città meravigliosa, avrebbe meritato figli diversi, figli di quell’onestà che dovrebbe accompagnare sempre la sua trasparente bellezza.

  11. Sottoscrivo parola per parola quanto scritto da Ennio. Avevo notizie di questa banda palermitana avellinese e non mi sono meravigliato di nulla. Plescia ? Andiamo avanti. E aspettiamo di riemergere dalla palude.

  12. Aggiungo. Lato tecnico. Sconfortante Filippi. Caro direttore, perché via De Rose ammonito e non Doda improponibile in C vome Peretti? Perché fuori insieme Silipo e Fella? E potrei continuare . Non ne vale la pena.

  13. Un arbitro assegna il calcio di rigore se lo vede, non se gli sembra. A maggior ragione in una partita importante i cui punti potrebbero risultare decisivi. Ho detto tutto.

    1. Grande arbitro! Guarda che l’atteggiamento di Braglia è studiato a tavolino. Alla fine, protestando sempre, in qualche modo riesce sempre a condizionare gli arbitri.

  14. Pazzesco. Non avevo visto ancora le immagini. Indegno di un calciatore anche di C e complice un arbitro altrettanto indecente e da radicare immediatamente. Mai visto nulla di simile . Ma incredibile anche il comportamento composto e remissivo dei nostri. Io allo stadio non ne avevo capito nulla. Proteste flebili e serene. Quasi quasi contenti . Pazzesco veramente.

    1. Era meglio se non vedevi. Forse non avresti mai capito quanto può essere marcio il calcio ed avresti continuato a coltivare il tuo sogno. Forse avresti creduto ancora.

  15. Oggi abbiamo intravisto un Palermo gagliardo, la partita si poteva vincere ma si poteva pure perdere, non dimentichiamo che loro hanno preso due legni. Pelagotti attento e reattivo come non mai, Lancini pare oggi un resuscitato, ha pure fatto il bomber. Il rigore regalato, già dal misero replay di eleven si era visto che Peretti non toccava la gamba. Il fallo in attacco di Soleri non mi sembrava tale da fermare l’azione. Si sà il calcio é fatto di episodi ed é andata cosi, d’altronde il var in 3a serie ce lo sogniamo. Non si puo’ negare che la squadra gioca meglio con questo modulo, il Mister se n’é accorto con un anno di ritardo, non é mai troppo tardi, speriamo continui su questa linea. Si puo’ far meglio, se cresceremo di intensità e coesione vinceremo anche questo tipo di partite. I ragazzi hanno bisogno dei loro tifosi, sosteniamoli nel bene e nel male!!!
    Forza Palermo Sempre

    1. Aggiungo: Per la prima volta (a parte qualche gol per il senso di posizione), mi sono accorto della fattiva partecipazione di Luperini.

  16. Purtroppo il Palermo paga pegno per un allenatore incompetente. Abbiamo giocato tutta la partita con un uomo in meno. Per 60 minuti perché Fella è davvero indisponente, detto in palermitano: un sierbi a nienti. Poi per l’espulsione di Doda, il quale ha dovuto fronteggiare per tutto il tempo Di Gaudio e Kanoute che sono gli elementi più pericolosi dell’Avellino. In tutto questo Filippi non ne ha capito niente e l’intervista post partita lo conferma. Toglie De Rose motivandolo perché era ammonito e lascia Doda ammonito. Peccato, sarebbe bastato togliere quel peso morto di Fella (Voto 2) e mettere Valente al suo posto per fare un’altra partita. Voto a Filippi: 2

  17. Ma come fa un allenatore con un giocatore ammonito e in evidente difficoltà contro il suo avversario diretto a non cambiarlo tra un tempo e l’altro? Grazie che poi resti in 10 contro 11 … Te la sei cercata … Testa proprio de coccio questo Filippi …

  18. l’unico giocatore che col cambio modulo non poteva rimanere fuori,Valente,e’ entrato solo nel secondo tempo.L’unico che abbia davvero velocita’ accelerazioni,tiro,che si jnventa qualcosa.Puo’ fare la mezzala il trequartista o l’attaccante esterno,vederlo in panchina davvero assurdo.

  19. Però un lato comico lo si trova sempre, anche quando si mastica amaro. Come quel commento dove è stato scritto(poveraccio) che si è trattato di un errore arbitrario.

  20. La serie “C” e’ una categoria professionistica.Oramai nel calcio professionistico non si puo’ fare a meno del VAR,per cui con il suo impiego si sarebbe annullato il gol dell’ Avellino con la relativa ammonizione al giocatore PLESCIA.Specie in questo campionato dove militano squadre di blasone sportivo non si puo’ non averer l’apporto della VAR,per non “falsare”le partite.Anche l’ Avellino sul piano del gioco non ha rubato nulla,ma leggendo la partita il rigore non c’era per cui alla fine avrebbe vinto il Palermo.La LEGA Calcio deve inserire il VAR anche per la Serie”C.

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