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Palermo, Baccin: “Baccaglini non lo sento da 2 mesi. Il tempo è scaduto”

Dario Baccin, attuale responsabile del settore giovanile del Palermo, ha parlato della stagione appena trascorsa nel corso di un’intervista a Tgs Studio Sport, ma ha anche parlato del proprio futuro, ammettendo che i ritardi del closing siano un problema non da poco in ottica programmazione e che i contatti con Paul Baccaglini (che punterebbe su di lui come nuovo DS) siano in realtà fermi da diverse settimane.

Il futuro, per ora, è più nebuloso che mai: “Diciamo che ci sono stati dei contatti, in passato, con la Juve e, più di recente, con l’Inter: non è il segreto di Pulcinella. Ovviamente, io ho parlato molto chiaro con tutti, in primis con la mia società che è il Palermo e da tempo chiedo un po’ delle risposte, delle garanzie su quello che dovrà essere il lavoro da portare avanti. Ma la cosa primaria adesso è che il Palermo abbia un futuro solido, con una proprietà solida e chiara. Poi che la prima Squadra possa partire con due mesi di ritardo a fare mercato sarà problematico, ma l’aspetto prioritario è che il club possa vivere di luce propria e vivere bene, con chiarezza”.

“Le difficoltà, – aggiunge Baccin  – i ritardi e i rinvii che in questo momento sono legati a questo passaggio di consegne sta facendo slittare i tempi in maniera molto difficile per poter immaginare un futuro per il nostro settore con una programmazione di un certo tipo. Quando tu sai che devi fare la nuova programmazione tra marzo e aprile, e arrivi a fine maggio senza certezze, fai fatica a essere ottimista. Baccaglini? non lo sento da due mesi. Nessuno del suo gruppo mi ha cercato. Ho avuto, perché è giusto dire la verità, due mesi e mezzo fa un contatto con Baccaglini e Baiguera: Baccaglini mi ha detto che io rappresentavo il futuro del Palermo, mi ha detto che avrebbero voluto continuare fortemente con il mio lavoro. Sono passati due mesi e mezzo”.


Baccin prosegue il ragionamento: “Il tempo è scaduto da un pezzo, siamo tremendamente in ritardo. Se siamo ancora qua ad aspettare nella speranza che possa succedere qualcosa è solo per una motivazione: cioè avere speso tutto quello che avevamo nel progetto Palermo. Ad oggi però, diciamo che non c’è stato nessuno che sia venuto a dire di continuare a programmare; è normale che io, i miei collaboratori e il nostro staff, che siamo tutti in scadenza di contratto, dobbiamo cercare di guardarci intorno, anche nel rispetto di quello che abbiamo fatto e nel rispetto delle nostre famiglie. Io chiaramente ragiono con le cinquanta persone che lavorano con me. La mia non può essere una scelta a cuor leggero: non posso prendere e andare via…”.

Il pensiero ovviamente va anche alla retrocessione dei rosanero, con una convinzione: “La differenza di organici tra il Palermo e le altre non era così netta, anche perché il campionato dice che, con cinque-sei punti in più, ti potevi salvare”. Un finale di stagione amaro, forse anche per i buoni risultati arrivati a stagione oramai compromessa: “Chiaro che cresce un po’ il rammarico: chiaro che l’impatto di due-tre giocatori di qualità nel mercato di gennaio quel salto te lo possono far fare, ma qui si entra nel campo del senno di poi; però si poteva stare in vita per più tempo”.

“Palermo-Empoli? Ormai anche in Italia le partite si giocano fino all’ultimo minuto dell’ultima partita.  –dice Baccin – Il Palermo ha giocato una gara onesta, un match normale dando quello che poteva dare. L’Empoli è arrivato in uno stato mentale precario, difficilissimo. In un paio di occasioni avrebbe potuto segnare, ma non è stato molto fortunato”.

Baccin commenta anche la stagione di alcuni dei rosanero che lui ha seguito nel corso degli anni: “Fulignati l’abbiamo preso cinque anni fa per pochi soldi, ci abbiamo creduto. Oggi è un portiere che il Palermo ha scoperto un po’ in ritardo: credo che abbia delle potenzialità fisiche tali da poter fare il portiere ad alto livello. Se anche a lui fossero state date 30 partite, credo che avrebbe potuto fare molto meglio. Bentivegna? Senza una valorizzazione adeguata, magari non ha dato il 100% delle sue possibilità. Resto convinto del suo enorme potenziale, spero che il Palermo possa ripartire da lui per ciò che riguarda il futuro“.

 

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