​​

Palermo, i traumi del post Ballardini: un attacco da reinventare

L’illusione di una stagione diversa, di un campionato tranquillo e di aver imparato dai propri errori è durata due partite. Forse anche di meno, in realtà, perché non è il campo ad aver portato Davide Ballardini verso un addio più che comprensibile. Almeno, non solo: c’è una squadra incompleta, c’è un mercato insoddisfacente e c’è un organico dal quale non si riesce a cavare nulla di meglio di un undici capace di difendersi con ordine, come fatto contro Sassuolo e Inter. Per l’attacco, si chiudono gli occhi e si tira da fuori, sperando magari in una deviazione benevola. Triste constatazione: gli unici due gol ufficiali di questa stagione arrivano proprio così, con una botta dalla distanza deviata provvidenzialmente da un avversario.
Per cambiare il destino di una squadra incapace di farsi viva in zona offensiva, le alternative sono due: o cambiano i giocatori, o cambia il gioco. Con la differenza che, fino a due giorni fa, la prima era ancora un’opzione plausibile. La seconda, invece, da oggi è una necessità.
Ballardini evidentemente non se la sente di cambiare gioco con questo organico. Dargli torto, francamente, è difficile. Toccherà a qualcun altro prendere Nestorovski e farlo tornare ad essere il bomber che era in Croazia, non lo spaesato centravanti che in Italia non riesce a toccare un pallone in area.
Oggi intanto dovrebbe essere Giovanni Bosi a guidare gli allenamenti, poi dalla prossima settimana il timone passerà al nuovo tecnico. Roberto De Zerbi ha dalla sua un’idea di calcio più offensiva, Andrea Mandorlini ed Edy Reja l’esperienza e il pragmatismo di chi sa cosa significhi lottare per salvarsi, ma tutti e tre sono allenatori agli antipodi da Ballardini. Se la scelta dovesse cadere su uno dei tre, il Palermo che affronterà il Napoli avrà pochi punti in comune con quello uscito indenne da San Siro. Non per forza un bene, considerando anche gli infortuni: quasi un mese di stop per Quaison, il nuovo problema al piede per Trajkovski e l’orecchio suturato di Balogh, ancora ai box. Tre alternative fuori dai giochi per rivitalizzare un attacco sempre più scarno (con Embalo ancora non al top della condizione). Va a finire che, con Ballardini o senza, l’unica certezza rischia proprio di essere Nestorovski. A sette giorni da Palermo-Napoli, non è certo una bella notizia. Per De Zerbi o per chi arriverà a sostituire il ravennate.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *