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Palermo battuto nel Dybala-day, al “Barbera” fanno festa i viola

precedenti palermo cesena

Il Palermo saluta i suoi tifosi in questo campionato con una sconfitta indolore. Al culmine di una gara divertente e ricca di emozioni, sono i viola a conquistare l’intera posta in palio. I gigliati si sono imposti con il punteggio di 3-2 e, in virtù di questo successo, acquisiscono la certezza matematica della qualificazione in Europa League. Per i rosanero, invece, si tratta del secondo passo falso interno consecutivo. Un ko maturato in una partita nella quale gli uomini di Iachini sono stati condannati nuovamente dagli episodi, con la complicità di una difesa non particolarmente attenta nella lettura di alcune situazioni di gioco. Un Palermo “duro a morire” ha tenuto testa comunque ad una Fiorentina brillante trascinata da un super Ilicic, autore di uno dei diversi eurogol (lo sloveno si è anche scusato con un gesto eloquente rivolto ai suoi ex tifosi) che hanno dato lustro all’incontro.
I riflettori, però, erano puntati su Paulo Dybala. Il numero 9, ormai della Juventus, ha giocato oggi l’ultima gara al “Barbera” con la maglia rosanero. In campo con la fascia di capitano, Dybala è stato protagonista anche prima del fischio di inizio: il presidente Zamparini lo ha ringraziato pubblicamente per il contributo fornito alla causa del Palermo e, come gesto di gratitudine, lo ha omaggiato consegnandogli un simbolo della città.
Oggi è stato probabilmente il contorno a prevalere sui contenuti. Il congedo di Dybala, che nell’arco dei 90 minuti si è acceso solo a tratti senza mai rendersi pericoloso, è stato uno dei principali motivi di attrazione di una gara che ha richiamato il pubblico delle grandi occasioni anche in virtù dei prezzi ridotti nell’ambito di “Un calcio alla mafia”. Ha avuto grande successo l’iniziativa promossa da Zamparini con l’obiettivo di riempire lo stadio per ricordare il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta in occasione del ventitreesimo anniversario della strage di Capaci. Il presidente, che prima del match ha indossato la maglia “Un calcio alla mafia”, la stessa utilizzata dalla squadra durante il riscaldamento, ha ricevuto risposte molto positive. Erano quasi 27.500 gli spettatori presenti, testimoni di una partita piacevole e affrontata a viso aperto da due formazioni con diverse analogie sul piano dello stile di gioco e della mentalità. Il 3-5-1-1 disegnato da Iachini era a trazione anteriore con due esterni predisposti alla fase offensiva come Quaison (riproposto sull’out destro di centrocampo) e Lazaar. Ne ha beneficiato lo spettacolo garantito dai numeri ad effetto esibiti dai giocatori di qualità delle due squadre. E lo show avvenuto nel cuore del primo tempo rispecchia l’andamento vibrante del match, impreziosito tra il 23’ e il 27’ dai gol splendidi dell’ex di turno Ilicic (bolide dalla distanza applaudito anche dal pubblico del “Barbera”) e di Jajalo, a segno con un destro al volo dal limite dell’area al culmine di un’azione alimentata da Quaison. I fuochi di artificio della prima frazione di gioco sono proseguiti con la rete di opportunismo di Gilardino, abile al 33’ a correggere in rete una conclusione “sporca” di Mati Fernandez.
Nell’undici anti-Fiorentina merita una menzione speciale Quaison. Lo svedese ha svolto oggi quattro ruoli: esterno di un centrocampo a cinque, seconda punta nel 4-3-1-2 proposto da Iachini nel corso dei primi 45 minuti, terzino nella ripresa quando il tecnico ha inserito Belotti al posto di Vitiello e infine mezzala sinistra nella linea mediana in occasione del cambio Rispoli-Della Rocca. Iachini ha provato a dare imprevedibilità alla manovra e le sue strategie sono state premiate al 69’ dalla rete del 2-2 realizzata in mischia da Rigoni, autore del nono gol in questo campionato. Una rete rocambolesca ma siglata in un momento in cui i rosa stavano alzando il baricentro creando i presupposti per fare male alla difesa avversaria. I piani dei padroni di casa, però, sono stati scompaginati al 78’. Il guastafeste è stato Alonso. L’esterno spagnolo, entrato al 68′ al posto di Pasqual, ha sfruttato un pallone vagante in area di rigore e ha “fulminato” Sorrentino con una potente conclusione di sinistro. E’ il sigillo con cui gli ospiti, in dieci uomini nel finale per l’espulsione di Kurtic (altro ex di turno), blindano la partita e la qualificazione in Europa.

 

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