Palermo bello come Diletta, ma il Cesena ha più… culo. Le pagelle ironiche di Amenta e Ferrara
A noi Cesena ricorda sempre il trotto e le imprese del nostro amico Fabrizio sulla pista e sugli spalti dell’ippodromo, soprattutto nelle calde serate estive e, per questa ragione, ci siamo messi davanti alla tv seduti su un sulky con la giubba rosanero e abbiamo dato due frustate alla poltrona prima di cominciare. Il Palermo si presenta nella formazione ormai tipo con La Gumina e Trajkovski avanti e Coronado a giostrare da dietro (e giostrare lo usano solo i giornalisti veri!) e domina sin dall’inizio che sembra voglia divorare il manto erboso anche se sintetico.
L’abbrivio iniziale porta al decimo ad un gran gol di Trajkovski con un gran sinistro, dopo un dribbling di Aleesami più secco di uno spumantino brut ghiacciato nella notte di capodanno. Trajkovski è veramente svalvolato e Coronado prova spesso a rifare il gol di Bari tirando anche dalla rimessa dal fondo. Il Palermo è arrembante praticamente per tutto il primo tempo e la differenza tra le due squadre pare quella tra Diletta Leotta pronta per la diretta e la vostra vicina di casa alle 6 del mattino, quando deve portare il cane a pisciare con due gradi. Non riusciamo però a raddoppiare neanche per sbaglio nonostante il tiro al bersaglio e al 34esimo, con un vero colpo di culo, il Cesena pareggia su un batti e ribatti degno di un torneo di ping pong.
Il Palermo si ributta in avanti e segna pure, ma in fuorigioco, e la prima parte si chiude senza troppi sussulti.
Appena il tempo di deprimerci per la sigla della serie B e sorseggiare una IPA di importazione e si torna in campo.
Nel secondo tempo il Cesena fa un po’ più di pressing e il Palermo è meno brillante. Tutta la seconda parte della partita è più confusa di un adolescente di fronte al gancetto di un reggiseno e il Palermo ci prova spesso solo da fuori area, non sfruttando a dovere gli inserimenti degli esterni.
Entrano Murawski, Dawidowicz e anche Monachello, nella speranza che portino la concretezza tipica degli idraulici polacchi e dell’emigrante siculo a Bergamo, ma il tasso tecnico si abbassa repentinamente e non succede praticamente più nulla. Aleggia anche il sospetto di pasta con le sarde accompagnata da piadina romagnola visto che il Palermo domina ma non vince e il Cesena si “pitrunia” anche nelle rare occasioni in cui potrebbe fare qualcosa di più.
GLI HIGHLIGHTS DI CESENA – PALERMO
Alla fine siamo scontenti ma neanche troppo e ci consoliamo con l’imbattibilita, il primo posto confermato in classifica e una bottiglia di amarone con cui brindiamo alla vostra salute e al Natale. A Babbo Natale nella letterina abbiamo chiesto salute di ferro per Nestorovski, vittoria nella ultima di campionato alla Favorita e titolo di inverno. Insomma nulla di trascendentale anche per un Babbo Natale in crisi economica e di idee. Speriamo ci accontenti! Auguri e forza Palermo!
Posavec sv – Incredibile ma vero, non tocca un pallone, se non quello che di culo il Cesena gli mette dietro le spalle: quando finisce la partita lo devono scongelare. Incolpevole.
Cionek 6 – Poco lavoro in fase difensiva anche se il più pericoloso degli attaccanti romagnoli gioca dalle sue parti. Prova a farsi vedere in avanti ma non è cosa sua. Stai dietro.
Struna 6 – É sfortunato nella azione del gol cesenate perché la palla gli carambola addosso fornendo un assist involontario per il pareggio cesenate. Per il resto ordinaria amministrazione. Sfiga.
Bellusci 6,5 – Non ne fa passare nessuna e la sua condizione fisica è apparsa in netta crescita. Speriamo che a Natale non esageri a tavola. Dieta.
Rispoli 7 – É praticamente ovunque e ci spiace che i suoi compagni seguano meno del solito le sue scorribande preferendo improbabili conclusioni da fuori area. Corsaro.
TEDINO: “NON SIAMO STATI CONCRETI. NESTOROVSKI É PRONTO”
Gnahoré 6,5 – Un lavoro di quantità mostruoso. purtroppo dei cento palloni giocati non riesce a calciarne uno dignitosamente verso la porta avversaria e quando lo fa è in fuorigioco. Ritenta sarai più fortunato.
Jajalo 6.5 – Vale quanto detto per Gnahoré. La quantità c’è, la qualità un po’ meno ma rispetto al giocatore di qualche settimana viaggiamo su altri livelli. Transformer.
Coronado 6,5 – Per il primo tempo meriterebbe 9 perché fa ammattire tutti i 22 in campo con le sue giocate. Nella ripresa si spegne ed esce stremato. Mezzo servizio.
Aleesami 7 – Ci ricorda un fondista norvegese per i chilometri che macina imperterrito sulla fascia saltando tutti gli ostacoli. Holmenkollen.
Trajkovski 7 – Non vuole fare rimpiangere il più titolato connazionale assente e ci riesce benissimo. Dribbla, scatta, tira e pure segna. Non sappiamo cosa gli sia successo in tre settimane e preferiamo continuare ad ignorarlo se prosegue così. ViceNesto.
La Gumina 6 – Per impegnarsi si impegna, per lottare lotta, ma a noi dà sempre l’impressione di fare più confusione che altro. Ma siccome è Natale e siamo tutti più buoni e non vogliamo fare incazzare i nostri amici Giulio e Giorgio, che lo ritengono un futuro campione, diamo anche a lui la sufficienza. Ammuttato.
(40′ s.t Monachello s.v.).
Tedino 6 – La formazione iniziale è quasi obbligata ma il mister la mette in campo pronta a sbranare gli avversari. Forse poteva cambiare marcia nella ripresa ma non aveva grandi alternative, e poi ci mantiene in testa alla classifica quindi va bene così. Santa Claus.
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