Il Palermo è “bipolare”: che fatica segnare e vincere al Barbera
I numeri non “fotografano” sempre e comunque la realtà. Gli equilibri, le dinamiche e le complessità delle squadre sfuggono spesso ai calcoli statistici. Ci sono però dei casi limite, come quello del Palermo, nei quali basta spulciare un paio di cifre per farsi ben più di un’idea su cosa stia realmente accadendo. In queste prime 17 giornate di campionato i rosanero hanno collezionato 29 punti, 15 in casa e 14 fuori casa. Di queste 17 partite, 9 sono state disputate al Barbera e 8 in trasferta. Ma se possiamo registrare un tendenziale equilibrio sul piano dei punti racimolati, lo stesso non si può dire sul “come” questi punti siano stati ottenuti.
PALERMO – VENEZIA, LE PAGELLE DI GUIDO MONASTRA
In casa, ad esempio, il Palermo ha incassato 10 reti realizzandone 11. Questi numeri al passivo si riducono sensibilmente se guardiamo al rendimento in trasferta: 6 reti subite contro le 11 messe a segno. Insomma la difesa regge meglio in trasferta, dove evidentemente Tedino punta tutto sulla compattezza e l’abilità nelle ripartenze. Quando invece il Palermo è chiamato a fare la partita, per lo più a cospetto di squadre chiuse, la situazione si capovolge.
Squadra meno corta, spazi maggiori e più possibilità di scivoloni difensivi. Insomma, non è (solamente) una questione ambientale a determinare lo score casalingo dei rosanero. È l’incapacità tecnico-tattica di avere la meglio sugli avversari tramite il palleggio e i movimenti a palla lontana. Questione di moduli? Onestamente sembra più un limite legato alle caratteristiche dei singoli. A parte Coronado, elementi in grado di rendere imprevedibile la manovra del Palermo non abbondano di certo.
LE PAGELLE IRONICHE DI AMENTA E FERRARA
Insomma, il Palermo ha due “classifiche”. In una, quella relativa ai match casalinghi, la squadra di Tedino si piazza ottava con 15 punti, a ben 9 lunghezze dal Bari capolista. Contando solamente lo score esterno, invece, il Palermo vola al secondo posto a un solo punto dal Novara che primeggia a sorpresa con 15 punti. C’è poi un altro dato che merita considerazione ed è quello relativo alla distribuzione delle marcature. Delle 22 reti segnate complessivamente, ben 11 sono state realizzate nel primo (6) e nell’ultimo (5) quarto d’ora del match.
Se guardiamo invece al dato disaggregato tra casa e trasferta, notiamo come sia l’ultima mezz’ora di gara ad aver penalizzato maggiormente il rendimento casalingo: 5 reti subite tra il 60’ e il 90’. All’opposto sono 6 le reti realizzate nei primi 15’. Passando alle statistiche da trasferta, quella che emerge è una squadra equilibrata e costante, capace di “pungere” maggiormente nei finali di tempo (3 reti segnate tra il 30’ e il 45’ del p.t. e altrettante nell’ultimo quarto della ripresa) e di blindare il risultato concedendo quasi nulla nei momenti topici del match (2 reti nell’ultimo quarto d’ora).
In conclusione, come invertire, o meglio, perfezionare questo trend? Escludendo la possibilità di clonare capitan Nestorovski, urge trovare almeno un altro attaccante di peso nella finestra di calciomercato. Una punta “scafata”, brava nel gioco in profondità e in grado di tenere alta la squadra. Una punta in grado di evitare panico e sconforto nella sventurata ipotesi in cui Nesto-gol dovesse farsi male. Come d’altronde puntualmente accaduto, anche con il Venezia. Se poi il buon direttore Lupo riuscisse anche nell’impresa di portare in Sicilia almeno due centrocampisti dai piedi buoni alternativi a Jajalo, la svolta potrebbe essere certamente più a portata di mano.
PALERMO – VENEZIA, GLI HIGHLIGHTS
Tedino potrà quindi inventarsi tatticamente l’impossibile, ma senza nuovi ingredienti la minestra sarà quasi certamente sempre la stessa. In attesa dunque di conoscere quale sarà l’esito del più importante “big match” degli ultimi decenni, quello che si giocherà in Procura a partire dal prossimo 7 dicembre e che vede il club rosanero destinatario di un’istanza di fallimento, il club di viale del Fante dovrà farsi trovare pronto a tutto. Perché dare uno strappo a questo campionato diventa sempre più complesso e lo scenario dei “playoff” appare onestamente come la peggiore delle pestilenze da scongiurare.
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quando ha “pesato” l’assenza di tifosi nelle partite a barbera? Possibilmente palermo avrebbe oggi qualche punto in più, punti che alla fine faranno la differenza. Se palermo non andrà in A per qualche punto, chi avrebbe la coscienza pulita e chi sporca? Facile salire sul caro dei vincitori alla fine – ma se il caro non arriva perchè non è stato aiutato?
Forse……squadra inadatta a costruire e sovrastare a centrocampo. Io sul carro non ci salgo…..
Vuoi vedere che la colpa è dei tifosi?