Palermo-Bologna, la gara dello “scippo” raccontata da Totò Vullo
Sabato è in programma al Barbera Palermo-Bologna, una gara che fa ritornare in mente dolorosi ricordi ai tifosi rosanero un po’ avanti con gli anni. Non solo per i colori rosanero, ma anche per il concetto stesso di sport. Quella finale di Coppa Italia del 23 Maggio 1974 all’Olimpico di Roma è considerata la gara dello scippo per la stessa onesta ammissione dei protagonisti in campo. Uno di questi è l’ex difensore Totò Vullo, che ha giocato in rosanero dal 1973 al 1979 totalizzando 84 presenze e un gol, che di quella drammatica finale vuole cominciare dell’episodio decisivo.
“Il pallone andò in fallo laterale e fu Beppe Savoldi a spedirlo fuori – racconta Vullo – La rimessa era nostra, ma il guardalinee la assegnò inspiegabilmente al Bologna. La palla arrivò a Bulgarelli, che era spalle alla porta e non poteva proprio fare nulla Arcoleo arrivo da dietro allargando le braccia , ma Bulgarelli si tuffò come se fosse stato travolto da un tir. L’arbitro, il signor Gonella, fischiò il più assurdo dei calci di rigore. Ai calci di rigore finali, Gonella fece ribattere un penalty sbagliato dallo stesso Bulgarelli del Bologna, che al secondo tentativo lo realizzò. Insomma, per lo meno per noi palermitani, quella partita fu rubata”.
Una sconfitta amara che per Vullo sa quasi di beffa visto il rigore sbagliato nella lotteria finale: “Calciai il rigore perché nessuno se la sentiva. Io ero il più giovane di tutti, forse il più incosciente. Sentivo che avrei segnato, e invece sbagliai. Certo, fu un’ingiustizia, ma anche noi abbiamo avuto le nostre colpe: una partita come quella dovevamo chiuderla già nel primo tempo e anche nei tempi supplementari . In questi casi il calcio è spietato e ti punisce“.
Oggi Vullo è un allenatore, attaccato ancora ai colori rosanero e soffre per questo campionato del Palermo con la consapevolezza che ormai la sorte sembra segnata. Lo dice uno che sul campo la maglia la sudava davvero lottando su ogni pallone e non avrebbe mai permesso alla sua squadra di essere umiliata sotto ogni profilo come accade ogni Domenica in questa tormentata stagione.
La ricordo bene quella finale e ricordo bene quello che combinò quel farabutto di gonella (con la g rigorosamente minuscola)…