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La stagione deludente di Bruno Henrique: resta o va via?

Una stagione in ombra anche per Bruno Henrique. Difficile stabilire se la colpa sia sua o se sia stato influenzato dall’andamento lento e disastroso della squadra. L’esordio in Serie A del centrocampista brasiliano non è certo da ricordare. Anzi, al contrario, da cancellare  o comunque da analizzare per non ripetere certi errori e imparare. Tante aspettative su di lui, andate in frantumi dopo una stagione francamente deludente e sottotono.

Bruno Henrique è arrivato a Palermo come la punta di diamante della sessione estiva di mercato. Capitano e perno del Corinthians, il regista carioca si era messo in mostra a tal punto che anche il Torino lo voleva portare al di qua dell’oceano. Poi il blitz di Faggiano (ds dei rosanero di quel periodo) direttamente in Brasile, a ribadire la voglia del Palermo di portarlo in Italia. Un’occasione da non farsi sfuggire, per tutte e tre le parti. Per il Corinthians, vista la cifra sborsata dai rosanero (superiore ai 3 milioni); per il giocatore, un contratto importante in vista e la possibilità di giocare in un palcoscenico più prestigioso come quello europeo; per il Palermo, che si assicurava un regista dalle qualità indiscusse, l’uomo che serviva.

Allora gli scenari sono due: o siamo di fronte ad una operazione di mercato totalmente sbagliata – il cosiddetto bidone – oppure abbiamo assistito semplicemente ad una stagione ‘no’ del brasiliano. A favore del brasiliano gioca il fatto che l’ambientamento dal campionato carioca a quello italiano non è semplice. Gioco diverso, mentalità diversa. Mondi diversi. Un salto non facilitato anche da una stagione oggettivamente sciagurata. Ambientamento e squadra allo sbando: l’alibi per Bruno Henrique  c’è e regge anche abbastanza bene. Il brasiliano ha giocato 33 partite su 38, un totale di più di 2 mila minuti passati in campo. Non pochi, ma era decisamente l’uomo di maggiore qualità in mezzo al campo e quindi doveva giocare.


FOTO – LA STAGIONE DI BRUNO HENRIQUE

In Brasile la sua posizione era ben definita: regista. Eppure a Palermo, magicamente, si è ritrovato un nomade di centrocampo. I cinque allenatori succedutosi sulla panchina rosanero lo hanno provato in varie posizioni, non riscuotendo sempre risposte positive. I suoi momenti migliori li ha vissuti all’inizio e alla fine della stagione. Con  De Zerbi giocava anche da trequartista, non ha inciso molto in fatto di gol o assist, ma era il primo a portare il pressing sugli avversari. Con Corini e Lopez buio totale. Con Bortoluzzi ha trovato la sua collocazione come interno dei 5 in mediana, riuscendo anche a mettere a segno la sua prima rete siciliana. All’ultima giornata, il momentaneo 2-0 contro l’Empoli, un pallonetto delizioso.

A dimostrazione che la qualità, in fondo, c’è. Ma non si è vista, e questo non è un dettaglio trascurabile. Dopo una stagione così, le riflessioni sul futuro vengono spontanee. Il destino di Bruno Henrique è ancora tutto da valutare. Resta o va via? Il contratto del brasiliano è uno dei più onerosi, circa 750 mila euro. Un cifra, che in caso di cessione, sgraverebbe  le casse rosanero in vista di una stagione in Serie B che già di suo implica tante perdite. Al momento le sirene di mercato non suonano ma quando e se arriveranno, la proprietà rosanero – in mano a Zamparini o Baccaglini in caso di closing andato a buon fine – dovranno scegliere. Rinunciare ad un giocatore pagato profumatamente e ammettere di aver preso una cantonata oppure puntare su di lui anche per in Serie B e dargli una possibilità di riscatto? Un bel  nodo, da sciogliere. Ma c’è da chiedersi: qual è la vera dimensione di Bruno Henrique?

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