Palermo, brutti ricordi contro l’Avellino: ma non c’era Filippi
Giocare con rabbia e determinazione per riscattare i due precedenti stagionali o scendere in campo frenati dal pensiero delle due sconfitte: sono questi i due diversi approcci con cui il Palermo può disputare la partita contro l’Avellino, la prima della fase nazionale dei playoff. La squadra di Braglia, infatti, è l’unica ad avere ottenuto due successi in campionato contro i rosanero, che, in entrambe le occasioni, erano guidati da Roberto Boscaglia.
Dopo l’esonero del tecnico gelese, il Palermo ha intrapreso un nuovo cammino: i siciliani sono reduci da due buone gare di fila, in entrambi i casi vinte 2 – 0. Con il cambio di allenatore, la volontà e lo spirito di squadra sono cambiati e proprio Giacomo Filippi ha voluto sottolinearlo. Sulle due sconfitte in regular season, infatti, il tecnico ha spiegato che “oggi siamo una squadra, siamo tosti e reagiamo alle difficoltà”.
Il Palermo, in effetti, è diventato una squadra: con Filippi, i rosanero sono riusciti a vincere due partite nonostante lo svantaggio iniziale; con Boscaglia, invece, è successo soltanto una volta. Durante le prime 26 partite di Serie C, infatti, i siciliani hanno faticato a rispondere dopo aver incassato un gol. È andata così nei due confronti con gli irpini, soprattutto nella sfida di ritorno.
Al Partenio-Lombardi, l’approccio alla partita è stato positivo e almeno il pareggio era alla portata dei rosanero. Tuttavia, è bastato un gol (clamoroso) subìto da Pelagotti, per mandare in totale confusione Saraniti e compagni: il risultato, infatti, non è cambiato fino al triplice fischio. Poca forza di reagire, poca grinta e molta fragilità, sopratutto mentale, che sono costati caro al Palermo per gran parte della stagione.
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