Palermo canta “‘O Guarracino, bellu guaglione”: prendiamocela… a ridere
Dato che mi piace molto, sempre con il mai sopito spirito dell’umile cronista, andare a indagare tra le curiosità di questo per me sconosciuto campionato di calcio di Serie D, che con evidente autolesionismo al limite del masochismo sto seguendo avendo preso a braccetto l’SSD Palermo e la sua nuova avventura, ho scoperto che questo signor Guarracino, di nome Fabrizio, classe 1991, nuovo eroe del popolo rosanero avendo realizzato ieri con la maglia del Castrovillari il calcio di rigore che ha fermato il potente e antipatico Savoia tenendolo a tre punti di distanza dalla squadra di Rosario Pergolizzi, ha un cognome decisamente interessante, un po’ artistico.
“O’ Guarracino”, che non mi veniva del tutto nuovo, è infatti il titolo di una celebre tarantella napoletana del Settecento di autore ignoto, che narra una storie di amori, liti e bevute tra i protagonisti pesci. L’ho risentita, interpretata dal grandissimo Roberto Murolo – ma una delle versioni più importanti è della mitica Nuova Compagnia di Canto Popolare – ed è davvero espressione della migliore anima popolare napoletana, così come del resto è nativo autenticamente partenopeo il nostro eroe Fabrizio, l’uomo del giorno per i tifosi dell’SSD Palermo.
Che poi, per celebrarlo in modo adeguato e prima di scoprire la storia dei pesci, stamattina mi sono trovato nella doccia a cantare a squarciagola: “’O Guarracino, ‘o Guarracino, bellu guaglione”, parafrasando con una certa allegria e in lode del nostro salvatore, la anch’essa celeberrima canzone dell’indimenticabile Renato Carosone.
Insomma, credo che lo abbiate capito bene: tutto questo, cose frivole e leggere, è per parlare di calcio il meno possibile, sarei costretto a fare il criticone e a scrivere, anzi a ripetere un poco di schifezze, che preferisco lasciare ad altri, sul gioco e la prestazione dei rosanero sul ridicolo campetto del San Tommaso.
Non lo faccio perché, dopo avere ancora una volta sbraitato a fine partita prendendomela con me stesso per essermi ridotto a vedere sul computer le pessime dirette di Eleven Sports, metto il freno e dico a me stesso, lo riscrivo ancora qui dopo averlo già fatto altre volte: sono partite di Serie D, di calcio dilettantistico, quelle che una volta con la puzza sotto il naso chiamavamo “pane di paese” e che adesso dobbiamo sorbirci perché amiamo molto la nostra squadra e vorremmo vederla sempre vincere, come faceva nella prima parte del campionato.
Ora invece l’SSD Palermo non vince più sempre, gioca malissimo, annaspa e solo per una gran botta di culo e grazie all’epico Guarracino è riuscito a mantenere il primato con tre punti di vantaggio sul sempre più odioso e lamentoso Savoia, che ha subito la pena del contrappasso con il pareggio del Castrovillari.
Siete sempre di più quelli che chiedete la testa di Rosario Pergolizzi, convinti forse che qualsiasi altro allenatore possa fare tornare a risplendere e vincere alla grande la squadra rosanero. Sarebbe un’operazione alla Zamparini, licenziare un tecnico con la squadra in testa alla classifica: io non mi sento di condividerla, ma non perché sia un estimatore di Pergolizzi, che non mi ha mai convinto fin dalla scelta iniziale della nuova società e del quale non mi piace affatto l’atteggiamento arrogantello e un po’ troppo sarcastico nei confronti di chi prova a criticarlo, ma perché non sono affatto certo, alla luce della mia discreta esperienza, che questa sia la mossa giusta per “arruspigghiare” i giocatori, che dimostrano effettivamente di non seguire più molto il mister. E poi chi dovrebbe essere quel “mago” pronto a sostituirlo in panchina a costo praticamente zero, senza piccioli?
E allora, care ragazze e ragazzi, stiamoci ancora un po’ quieti e non affrettiamo i tempi, gli eventuali esoneri si fanno al momento giusto, abbiamo la più grande delle esperienze negative in tal senso con le “prodezze” del mangia-allenatori friulano che poi spesso se ne pentiva. Se le cose peggiorassero ancora in termini di risultati e classifica, l’ipotesi cambio in panchina andrebbe allora presa in seria considerazione. Vedremo. Intanto cantiamo “O’ Guarracino … “.
Ps: non so se dopo che avrò mandato questo articolo del Vulcanico rosanero al direttore Guido Monastra il duo Mirri-Di Piazza avrà già deciso di licenziare Pergolizzi. In ogni caso, questo è il mio modestissimo parere.
Il vero problema non è Pergolizzi ma l’assenza di Santana che in questa categoria faceva il bello ed il cattivo tempo regalando anche qualche colpo di classe come il gol stop e pallonetto al volo
L’assenza del capitano carismatico ha influito parecchio anche nel morale dei giovani che vedevano una guida in lui più che in Pergolizzi
Sono d’accordo.tutti contro Pergolizzi capo espiatorio!
Quattro attaccanti cento quarantanni in quattro!!!!!
dove il migliore risulta essere Santana trentotto anni….
Finiamola!!!!
Mettiamoci l’animo in Pace! (La politica Aziendale…..! non promette niente di Fantascientifico!)
A occhio e chiacchiere si mangiamo solo dei Maccheroni.
In buona sostanza solo belle parole.
Bisogna Saziarsi con quelle.
Effettivamente non avevo preso in conto l’assenza di Santana in quanto allenatore e motivatore della squadra. Si potrebbe infatti capire la flessione della squadra che seguiva Santana ancora prima di Pergolizzi…non per forza simpatico a tutti quanti i giocatori.