CorSport – Capire Posavec e la solitudine del numero primo
Strana la storia di Josip Posavec a Palermo, portiere discusso, sopportato e per nulla amato anche quando non compie nessun errore. ” La Nazionale lo chiama, Zamparini lo protegge, lo spogliatoio lo difende, Tedino non ha mai perso fiducia in lui. Ma i tifosi lo respingono e dentro e fuori dallo stadio è tempesta. Critica nemica, messaggi infuocati, social implacabili”, spiega l’edizione odierna de Il Corriere dello Sport.
All’interno del gruppo però la difesa di Posavec va ad oltranza, compresa quella di Pomini che dopo Brescia è tornato a fare la chioccia del croato. Dopo la gara contro l’Empoli, Posavec è stato assolto da tutte le colpe sui tre gol dei toscani. “Proprio Tedino rifiuta per principio il processo. Il suo è un calcio fatto di pane e fatica, di piccole e grandi cose. E soprattutto di unità. L’aspetto più importante avere compattato il gruppo dopo la retrocessione, i disagi societari, l’obbligo di tornare grandi”, si legge.
FOTO – LE PRIME PAGINE DEI QUOTIDIANI, 15 SETTEMBRE
“E’ un grande capitale del calcio europeo e ha delle potenzialità di prim’ordine”, è l’idea di chiara di Tedino sul suo giovane portiere croato. Un messaggio che vuole invitare tutti ad avere pazienza dopo eventuali errori, anche grossolani. “L’avvenire di Posavec, a cui ovviamente manca la necessaria tranquillità travolto da valanghe di pungenti riflessioni, sta nella capacità di creargli attorno un clima tranquillo. Discorso che vale per tutti”, il consiglio lanciato dal quotidiano. I giovani hanno bisogno di tempo e di fare esperienza.
“Caso mai il tema è un altro. Se con Dybala e una struttura ricca il Palermo retrocesse in B, l’attuale organico (e l’ambiente) è in grado di costruire l’equilibrio necessario perché un baby come Posavec possa portarsi il Palermo sulle spalle?”, la domanda finale del Corriere. Josip Posavec sempre al centro dell’attenzione, più nel male che nel bene.
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Il portiere è un ruolo delicato e ci vuole esperienza e carattere e tutto questo posavec non ce l’ha perciò deve essere mandato in panchina.
ZAMPARINI VATTENE.
Io ribadisco, non è cattiveria, ma noi non siamo in grado di aspettare un giovane, con tempi indefiniti, se esiste un obiettivo da raggiungere. Ma se l’obbiettivo è prenderci per il c……o, allora possiamo aspettarlo all’infinito.