Palermo, che fine hai fatto? Il perché di un flop lungo un mese

Col Cittadella si è visto il Palermo più brutto dell’era Corini, senza dubbio. Una squadra sfiduciata, stanca e senza mordente, anche peggiore di quella che perse malamente a Terni nella scorsa stagione; una sconfitta che aprì la prima crisi dopo il ritorno in Serie B. I rosanero sono crollati dopo la sosta di ottobre, vanificando in parte (Brunori e compagni sono comunque terzi in classifica) il grandissimo inizio di campionato che forse aveva illuso anche gli stessi giocatori.

Top nelle prime 7 gare, flop dopo Modena

Dopo la nona giornata il Palermo era secondo in classifica con 19 punti, a -1 dal Parma capolista ma con una gara da recuperare. I rosanero avevano vinto a Modena, con qualche difficoltà ma comunque senza soffrire più di tanto. Era la terza vittoria consecutiva e gli uomini di Corini approcciavano la sosta con grande entusiasmo, tanto che alla ripresa, per la partita con lo Spezia, si presentano al “Barbera” 29.117 tifosi, record stagionale. Ed è proprio contro la squadra di Alvini che inizia il crollo del Palermo.

In cinque partite dopo la sosta arrivano tre sconfitte (in casa con Lecco e Cittadella, in trasferta con la Sampdoria), un pareggio agguantato al minuto 104 (al “Barbera” con lo Spezia) e una sola vittoria (in casa col Brescia). La grande occasione di giocare quattro gare su cinque tra le mura amiche è sprecata, il Palermo viene scavalcato al secondo posto dal Venezia e il Parma accumula sei punti di vantaggio.

Poche idee e confuse: è un Palermo ‘smarrito’

Spiegare un crollo così drastico è difficile anche per chi ‘vive’ la squadra giorno per giorno. Sullo scarso rendimento dell’ultimo mese hanno influito l’aspetto mentale (i rosa hanno via via perso certezze), quello fisico (clamoroso il calo atletico nel secondo tempo contro il Cittadella), i troppi infortuni (tutti o quasi dello stesso tipo, lesioni muscolari di primo grado).

E soprattutto il Palermo sembra aver smarrito quei principi di gioco su cui Corini ha puntato sin dal ritiro estivo e che avevano portato a collezionare sei vittorie nelle prime otto gare. La squadra ha fatto meno pressing offensivo e non è riuscita a trovare soluzioni allo ‘smarrimento’ degli esterni offensivi (Di Francesco e Insigne in particolare), che avrebbero dovuto dare imprevedibilità e qualità alla manovra. In più, sono arrivati anche tanti errori dal punto di vista tecnico, probabilmente causati dal calo fisico e il ‘blocco’ mentale. Poche idee e confuse, che hanno caratterizzato il periodo post-Modena.

Il tempo per sbagliare è finito

L’aspetto più preoccupante, però, è l’involuzione di diversi giocatori chiave che avrebbero dovuto trascinare il gruppo. Come può Insigne – l’anno scorso assoluto protagonista per la promozione del Frosinone con otto gol – non riuscire a essere mai incisivo se non in occasione del primo gol alla FeralpiSalò? Come si spiega il rendimento in evidente flessione di Henderson, un calciatore che vanta 68 presenze in Serie A e preso per fare la differenza? Perché Stulac, in teoria uno dei migliori centrocampisti della categoria, non è capace di prendersi la squadra sulle spalle e di smistare il gioco con la necessaria rapidità? Brunori, che ha segnato in sole due partite in campionato (la tripletta a Venezia e la rete con il Lecco, su rigore e pure ininfluente), che tipo di difficoltà ha? E l’elenco potrebbe continuare, ma alcuni calciatori sono stati condizionati da problemi fisici.

Tutte queste criticità rimangono sul ‘tavolo’ di Eugenio Corini. Il tecnico resta al suo posto nonostante i malumori della piazza e dovrà trovare delle soluzioni in primis per riprendere in mano la squadra, sfiduciata e mortificata dagli ultimi risultati e che fa passi indietro al posto di ‘avanzare lungo il percorso’ (per citare le parole del tecnico). L’allenatore rosanero ha le sue colpe, sia nella gestione delle partite che nello scarso rendimento di alcuni giocatori, ma la sosta arriva in suo soccorso e al momento giusto. Il Palermo deve ‘resettare’ e ripartire da quanto di buono fatto nelle prime otto giornate, Corini non si tira indietro ma ora il tempo per sbagliare è finito.

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45 thoughts on “Palermo, che fine hai fatto? Il perché di un flop lungo un mese

  1. Temo che il Palermo sia caduto in un loop pericoloso dal quale uscire,e di questo passo si andrà in zona retrocessione.Rinforzi e Corini Palermo sopravvalutato.

  2. È finita la dotazione stagionale di fortuna, o culo se volete, e adesso servirebbe unì straccio di idea di gioco. E invece non c’è.

  3. Il tempo per sbagliare è finito già da tempo…scusate la ripetizione…è inammissibile che una corazzata come il palermo giochi peggio dell’ultima in classifa

    1. Una corazzata? una squadra in cui mancano tanti ruoli essenziali, corazzata ? A parte che non vedo grandi giocatori, ad eccezione di Brunori, manca un forte terzino di fascia dx , manca il trequartista di grande fantasia che salta l uomo e ti mette davanti la porta, manca soprattutto la figura più importante, un playmaker onnipresente. E i risultati si vedono purtroppo. Stulac ha dimostrato ampiamente di non saperci fare in questo ruolo, sicuramente Prati era l’uomo più adatto ma purtroppo è andata come è andata, ma dovevano insistere a prendere qualcuno, ad esempio Crisetig ci sarebbe stato utile. Ora piuttosto la grande corazzata è meglio che provveda al mercato di gennaio, stavolta con i giusti innesti e a risolvere le cause di questa condizione atletica e di questa facilità di infortunio.

    2. Una corazzata te la sei sognata tu.
      Magari pensi alla squadra di 20 anni fa o a quella di 10 e le confondi con questa…

  4. La risposta al titolo del presente articolo è semplice, Palermo, che fine hai fatto? La fine di Cocò Corini, l’allenatore nel pallone…

  5. Mi dispiace che questa testata non prenda una posizione. Mi sembrano le classiche politiche democristiane che secondo me non portano nulla di buono. Caro Guido Monastra, ti seguo con affetto dai tempi di TV city, Bellissima, ecc….prendi una posizione chiara. Per te è accettabile che il Palermo, dopo oltre un anno del medesimo allenatore, giochi in questo modo? Con un centrocampo inesistente ed il gioco che deve essere impostato dalla difesa (non mi pare ci sia Baresi). Ed ha sempre giocato in questo modo…sempre, sia che vinca, perda o pareggi…unica scriminante la condizione atletica che quando è deficitaria (sempre colpa di Corini, o del suo staff) evidenzia ancora di più i problemi. Con l’ulteriore aggravante che Corini adesso ha avuto i giocatori che voleva ed ha potuto fare la preparazione durata quasi un mese : ALIBI ZERO. Caro Guido, se per te è accettabile continuare con quest’agonia dillo chiaramente, esprimi un parere. Il dovere della stampa è quello di sbilanciarsi e prendere una posizione a volte, quando necessario, non solo quello di informare. Corini non è più gradito ai tifosi che sono stufi, anche a quelli organizzati. Il City Group ( se esiste, visto che noi non vediamo nessuno mai) se ne faccia una ragione, il loro famigerato algoritmo ha fatto cilecca. Questa squadra può andare in A secondo me, se cambia guida tecnica. Corini resterà per sempre il mio capitano, ma non è l’allenatore giusto per questa squadra. Ostinarsi in questa direzione non denota programmazione ma solo ostinazione o, peggio, un ridimensionamento tacito dei programmi .

    1. L’algoritmo ha colpito e affondato il Palermo scegliendo l’allenatore più funzionale all’obiettivo reale di CityGroup: niente promozione sino al 2089. Sennò Soriano si arrabbia e graffia…

  6. Laddove ad inizio stagione i risultati erano figli principalmente di una condizione leggermente migliore e soprattutto delle individualità, adesso i risultati negativi sono la conseguenza del fatto che anche quel poco che funzionava è venuto a mancare e la squadra ha smesso fondamentalmente di correre e pressare.
    Gli infortuni non possono essere una scusante quando hai due giocatori di livello per ruolo. Brunori che non segna è figlio di Brunori che non tira perché sempre spalle alla porta per via di una linea di centrocampo che non è in grado di servirgli palloni in profondità. Lucioni e Pigliacelli a provare a lanciare l’azione offensiva con più frequenza del regista Stulac è una cosa che parla da sé. Se da un lato c’è una carenza di condizione atletica (e lì sarebbe interessante sapere come lo staff tecnico allena i giocatori), dall’altro c’è una mancanza di idee su come sopperire ad essa. Nessuno schema di calcio piazzato, nessun tentativo di gioco di prima a due tocchi, nessun cambio “migliorativo” o pensato per un cambio di strategia durante la partita, niente di niente. Come conseguenza, zero tiri in porta in casa contro il Cittadella. E queste sono principalmente responsabilità di una guida tecnica non all’altezza del ruolo e dell’obiettivo.

    1. Ma infatti Stulac, malgrado le sue prestazioni quasi sempre insufficienti soprattutto dal punto di vista atletico, gioca spesso titolare in quanto unico regista di ruolo presente in organico. Ti ricordo che la “guida tecnica” (Corini) aveva chiesto Prati proprio perché evidentemente si era accorto in ritiro che Stulac non poteva dargli adeguate garanzie in quella zona del campo. Poi l’affare saltò e adesso ci ritroviamo con Lucioni e Pigliacelli che devono impostare l’azione.

      1. Stulac l’anno scorso non lo si è mai avuto e Gomes ha praticamente fatto da “regista” tutta la stagione pur non essendolo nei fatti, però ciò non ha impedito a Brunori di segnare una quindicina abbondante di gol in campionato. Un allenatore di livello deve sapersi adattare in base al materiale che ha a disposizione e alle situazioni contingenti senza incaponirsi in dogmi tattici: i trequartisti e ali/giocatori di fantasia in grado di aggiungere brio alla manovra di gioco non mancherebbero in teoria (Di Francesco, Insigne, Di Mariano, Vasic, Henderson, i primi che mi vengono in mente), basterebbe metterli al posto giusto in campo e dare loro le direttive giuste a livello di movimenti offensivi (sia in fase di possesso che non possesso) invece di incaponirsi con un prevedibilissimo 4-3-3 che non riesce a mettere i giocatori nelle condizioni migliori per rendere. Il Cittadella solo mettendosi quasi a specchio (4-3-2-1) ha annullato la manovra del Palermo senza fare neanche chissà quale sforzo.

          1. si, siamo d’accordo. Ma se manca benzina nelle gambe la colpa di chi è? Chi è che ha preparato la squadra? Chi la allena quotidianamente? Chi è che ha potuto fare un ritiro di un mese sulle dolomiti? Chi è che ha a disposizione il centro sportivo? Ma lei se lo ricorda Giorgio RUMIGNANI che li faceva allenare a Mondello in spiaggia perché non c’erano campi?
            Cmq io esprimo il mio parere, lei è liberissimo di avere il suo, ci mancherebbe. Saluti

          2. Ma cosa c’entra Rumignani. Qui parliamo di professionisti che operano con strumentazioni e sistemi di monitoraggio che nulla lasciano al caso. La informo che ci sono dei collaboratori specializzati (preparatori, fisioterapisti, medici) che hanno il compito di preparare fisicamente la squadra per affrontare un campionato. Evidentemente qualcosa è andato storto nella preparazione precampionato e in corso se a un terzo di torneo la squadra è già spompata.

        1. Chiedo a te e a tutti quelli che la pensano come te: ma le guardate le partite? Nessuno di voi si è accorto che i giocatori del Palermo hanno le “gomme a terra”, non riescono mai a saltare l’uomo, non hanno la forza nelle gambe per sprintare, non tirano, non arrivano mai sul fondo? Oppure per voi è l’allenatore a chiedere ai propri calciatori di stare fermi in campo a guardare correre gli avversari? E’ incredibile.

        2. Dimenticavo: non c’è più traccia del pressing alto, stretta caratteristica del gioco coriniano. Sempre perché manca esplosività nelle gambe dei giocatori.

          1. Sono abbonato, le partite le ho viste tutte, e due o tre cose di base a livello di calcio e tattica le capisco, ergo parlo con cognizione di causa. Se la condizione atletica è così diffusamente scarsa (e siamo d’accordo che lo è), c’è da pensare ahimè che tale circostanza sia responsabilità primaria dell’allenatore e del suo staff (forse allenamenti troppo blandi? non sono in grado di dare una risposta ma qualche dubbio mi sovviene…) A parte che non ho visto nemmeno chissà quale strabordante condizione atletica da parte dei vari Spezia, Lecco, Sampdoria o Cittadella a dirla tutta…
            Oltre alla mancanza del pressing alto, personalmente, non ho potuto non notare l’assenza di movimenti senza palla in fase di possesso, come se la squadra non sapesse cosa fare col pallone quando c’è da attaccare. Quello è un problema non solo atletico, ma anche e soprattutto di dettami tattici e di preparazione inadeguata all’avversario.

          2. Non sono per nulla d’accordo. Io ho fatto sport agonistico per anni (non calcio, ma sempre gioco di squadra con pallone), e ti posso garantire che se sei stanco e ti manca l’energia non riesci neppure a fare un semplice passaggio, figuriamoci se hai la lucidità di impostare razionalmente un’azione offensiva/difensiva con o senza palla. La condizione atletica è la base di tutto.

  7. Continuo a pensare controcorrente e dico che a livello di organico il Palermo è secondo solo al Parma, per il resto neppure il Venezia può vantare una squadra migliore della nostra. La soluzione è semplice anche se al momento appare difficile da mettere in pratica: rimettere in piedi la squadra dal punto di vista fisico-atletico e recuperare gli infortunati. La sfiducia e il nervosismo palesati da molti dei giocatori deriva proprio dalla scarsa benzina nelle gambe, senza la quale nessuna giocata – anche la più semplice, come un appoggio al compagno più vicino – può sembrare impossibile. Calciatori come Di Mariano, Lund, Henderson, Insigne e Di Francesco che fanno della rapidità e della corsa la loro arma più affilata in campo sembrano quasi camminare rispetto ai rispettivi avversari. E’ li che bisogna intervenire, e bisogna approfittare di questa sosta per impostare un mini sprint fino a Natale.

  8. L’unica domanda che doveva essere posta in questo articolo purtroppo non c’è.
    Ed è semplicemente: “siamo sicuri che sia stato un mercato intelligente quello fatto in estate?”.
    Nell’articolo si citano dei giocatori, ad esempio.
    Insigne non è mai stato un grande giocatore, porta solo un nome che lo ha sicuramente aiutato. In A ha giocato due stagioni, col Benevento (dopo una promozione) una salvezza ed una retrocessione; in 4 anni 24 gol, 6 di media a stagione, non eccezionale. Prima una lunga serie di prestiti, il Napoli non ha mai creduto in lui. A 29 anni (né giovane né troppo vecchio) il Frosinone ha deciso di non portarselo in A, ci sarà una ragione.
    Stulac ed Henderson sono due scarti dell’Empoli, ovverossia: vengono sì dalla A, ma da una squadra che ha un solo obiettivo, la salvezza, e che ha quindi ritenuto, pur non avendo centrocampisti formidabili nell’organico, di poterne fare benissimo a meno. Ci sarà un motivo o vogliamo paragonare simili acquisti a quello di Corini di 20 anni fa, cioè di uno che aveva giocato persino nella Juventus? Chiedere poi a Stulac di fare il regista, che non è il suo ruolo, è davvero troppo.
    Brunori? Arrivato a 27 anni è esploso: due ottime stagioni in C ed in B. Ma era così incredibile che si prevedesse che non poteva continuare con il rendimento monstre di queste ultime due stagioni? Era così incredibile inserire in organico un attaccante di peso, che potesse risolvere il problema del gol anche di testa o col fisico (vista anche la cronica carenza, in questa squadra, di giocatori forti di testa e forti di fisico), magari nei finali in cui serve segnare e si butta dentro la palla sperando che succeda qualcosa? Uno, insomma, che potesse affiancare Brunori ma anche sostituirlo negli scadimenti di forma del giocatore italo-brasiliano (è già successo lo scorso campionato)…
    Poi a lungo potremmo discutere di altri: tra gli altri, Lucioni, anziano e lento, che neanche una delle società con cui ha vinto il campionato di B ha pensato di portare con sé in A; Ceccaroni, che in A, preso a gennaio scorso dal Lecce, non ha praticamente mai giocato; Lund, scovato chissà dove, che sembra davvero più scarso di Sala; Mancuso, che da due anni non segna più con la frequenza di Pescara; e potrei continuare.
    La scorsa stagione il Palermo aveva cinque problemi, fra gli altri:
    1) un’alternativa vera a Brunori;
    2) la mancanza di uno che si prendesse la palla da Pigliacelli e sapesse impostare l’azione, mutandola da difensiva in offensiva, davanti all’area nostra;
    3) la mancanza di uno che sapesse saltare l’uomo nei pressi dell’area avversaria;
    4) un giocatore di fascia un po’ meglio di Valente e Di Mariano (Di Francesco non è ala pura);
    5) un’alternativa vera a Mateju (Buttaro è sempre infortunato).
    Nessuno – ma proprio nessuno – di tali problemi è stato risolto nel mercato estivo.
    Ora, capisco che è dura, ma è troppo chiedere alla stampa locale di fare autocritica e dire che l’ultimo mercato estivo del Palermo era stato sovrastimato e, quindi, che si è ritenuta la rosa a disposizione di Corini molto più forte e completa di quanto in effetti, nella realtà, invece sia?
    PS poi mi giunge voce di uno spogliatoio spaccato, e non solo contro Corini. Ma di uni contro altri… su questo dovrebbe “indagare” una stampa vera… Perché, allora, la miseria della partita contro il Cittadella si spiegherebbe ancora meglio…

  9. Vedo che qualcuno evidenzia i singoli quando sappiamo benissimo che la squadra ha avuto una involuzione pericolosa l’unico rimedio è il cambio di allenatore !

  10. A proposito di Corini.
    Come si fa a pensare che l’autore del disastro possa ancora ribaltare la situazione e far nascere di nuovo un Palermo che vince . Anche se lo speriamo ardentemente, sbattiamo sul muro della delusione di queste ultime partite davvero preoccupanti.
    È come se Schettino autore del disastro della Costa Concordia venisse rimesso e riammesso al comando della nave. Ma quale imprenditore prenderebbe una decisone così autolesionista? Se così fosse allora le responsabilità del disastro bisognerebbe addurle ad altro. Strutture della nave fatiscenti e guasti ai comandi. Come dire il disastro del Palermo dipende proprio dalle strutture societarie. Sono persuaso, e mi voglio augurare, che non sia così! L’unica controprova sarebbe dare spazio ad un altro allenatore, ma questo non dipende da noi. Chi ama il Palermo ( basta vedere i tifosi che con entusiasmo seguono il Palermo) vuole solo il suo bene e non è ancorato alle proprie personali opinioni. Tuttavia il silenzio della società è terribile e non aiuta a risolvere la questione. Corini dove ci porterà? È comunque molto strana l’involuzione a 360 gradi fatta dalla squadra , solo chi sta dentro i meccanismi societari sa quali sono le dinamiche dello spogliatoio e quelle dirigenziali. Non è comunque corretto, e sbagliato, dal punto di vista aziendale e imprenditoriali nascondere ai tifosi ( l’anima e i ricavi della società) la verità!
    CG se ci sei batti un colpo !

    Sempre e solo rosanero !

  11. Questa squadra l’ha fatta , creata e plasmata Corini. Insigne lo ha voluto Corini. Il responsabile unico della preparazione atletica in una squadra professionistica e l’allenatore. Sempre Corini. Se poi esiste frattura con il gruppo e allora è la proprietà che deve intervenire. Ognuno si assuma le sue responsabilità.

    1. Ma tu che ne sai chi ha voluto cosa? Spari sentenze come se fossero verità…
      Proprio tu che, tutto tronfio, a luglio sostenevi che la squadra era bella che fatta ed occorreva solo qualche riserva per puntellare la rosa (io l’esatto contrario ed infatti poi sono arrivati una serie di giocatori: modesti, ma sono arrivati…).
      Tu eri già contento di questi giocatori a luglio, ancor più ad agosto: ora ci dici che non ti vanno più bene ed incolpi Corini di averli scelti?
      Ma ci vuole coraggio… O pensi che Internet non conservi tutto e tu possa dire tutto ed il contrario di tutto?
      Tra l’altro, proprio Corini, a fine mercato (e perfino Rinaudo!), disse chiaramente che alcuni obiettivi erano stati falliti (a parte tutti i giocatori inseguiti e non presi…) e che la squadra era priva di qualche elemento (un altro terzino destro, ad esempio: infatti si cercò Diakite fino alla fine). Poi c’è stata gente come Lund che Corini manco sapeva chi fosse e che solo quel genio di Rinaudo ha scovato chissà dove…
      Questi tifosi palermitani meritano davvero gente come questa proprietà…

  12. Io non sono un allenatore e non posso ne bocciare moduli e neanche promuoverli a questo compito ci sono addetti specializzati e retribuiti. Però seguo il calcio da almeno 70 anni e quello visto con Corini lo scorso anno e questo campionato mi lasciano molto perplesso. In special modo le ultime partite perché indecifrabili. E’ l’allenatore che non va ? sono i giocatori non all’altezza ? calciomercato errato ? Le responsabilità vanno suddivise. Ora si presenta la vera criticità cioè trovare la soluzione. Il maggiore indiziato per l’andamento delle partite risultate inguardabili è Corini. E allora? La società deve dare un segnale non può stare a guardare anche perché ha promesso ai tifosi e alla città la serie A.

    1. Veramente la società (per meglio dire: la proprietà, Gardini e Galassi. Di Mirri non si hanno più notizie, spero stia bene…) in pubblico promettevano la Serie A.
      In privato, invece, secondo quanto poi riferito da Corini in conferenza stampa, chiedevano a quest’ultimo di non scendere sotto il quinto posto. Frase che nessuno della proprietà (a cominciare dal silentissimo Gardini) ha mai smentito.
      A proposito: una stampa “seria” avrebbe dovuto – SUBITO – chiedere a Gardini, proprio a lui, se questa frase se la fosse inventata Corini oppure fosse vera.
      Ovviamente ciò non è mai successo.

  13. Questa sulla preparazione atletica mi sembra una sciocchezza.Le altre squadre xcome fanno.Manca il gioco questa e’ la verita’.Pigliacelli che spara la palla nell’aria avversaria ne n’e’ una prova.

  14. Ma tutte le squadre hanno il loro periodo di crisi, prima o poi. L’importante è limitare i danni, superarlo e ripartire di slancio! E questo è ciò che accadrà. Fiducia nel futuro, fiducia in Eugenio!

  15. Alex, Dario e compagnia fatevi un sito tutto vostro e così vi sfogate e ci lasciate a noi tifosi che già li abbiamo ..vunci per i fatti nostri la possibilità di potere esprimere le nostre opinioni senza veleni inutili.

  16. Di solito non sono favorevole ai cambi di Allenatore, ma c’è un MA: Noi NON abbiamo un allenatore, e lo dico dall’anno scorso.
    Non è un caso che il Palermo abbia fatto bene (nel senso di risultati, non di gioco) in trasferta e malissimo in casa.
    In casa devi costruire gioco e vedere un difensore centrale, tenersi la pala tra i piedi per oltre 90 sec e dopo passarla al suo compagno di reparto, entrambi sulla linea del cent con al 50esimo di un Palermo Cittadella 0-0 ti fa capire quale pochezza di gioco ci sia.
    Il Palermo ha dei buonissimi giocatori:
    Lucioni e Insigne hanno vinto lo scorso campionato di B, Mancuso ottimo per la B, Di Mariano ha vinto due anni fa la B, Di Francesco ha giocato tantissimi anni in A e ci giocava fino ad Agosto,
    Henderson viene dalla A, così come Ceccaroni.
    Brunori è un ottima punta almeno per la B e Vasic un ottimo prospetto.
    Insomma, la Rosa non è quella del 2003-2004, ma con un allenatore DECENTE dovremmo essere assolutamente da primi due posti.
    Non capisco come NON si capisca che in un anno e mezzo CORINI non ha costruito nulla di nulla, non c’è gioco, non c’è cattiveria, non c’è condizione atletica, non c’è un solo giocatore che sia migliorato e molti sono peggiorati.
    Prima lo si cambia meglio è…peggio di lui impossibile trovare

  17. 4 punti in 5 partite, sotto la media retrocessione, nessun gioco, nervosismo in campo con rispettive mandate a fan… giocatori che vagano senza meta, confusi, incerti, stanchi, irriconoscibili, allenatore incompetente insieme a tutto il suo staff, dirigenza inesistente, stampa spiazzata, tifosi incazzati… Ma questa è una società di calcio professionistica?

  18. Anche io ho contestato,e lo farò fino a quando non sputano l’anima, però se la società non manda via corini si vede che la colpa non è solo sua

    1. Pietro, ormai molti di noi si sono avvicinati alla triste verità. Basta leggere le dichiarazioni di Soriano sul Girona…

    2. La Società non manda via Corini perché, al di là dei proclami, non vuole andare in Serie A. Almeno quest’anno. Perché ancora non l’avete capito…

  19. Il FLOP è lungo 1 ANNO E MEZZO non un mese…IL PERCHE? 1.Allenatore non adeguato agli obiettivi dichiarati della società; 2. Società cieca (o distante) che non riesce a notare che anche quando si vince MANCA il gioco; 3. buchi nella campagna acquisti, manca in rosa un terzino destro, un regista di livello, un trequartista e/o una seconda punta (impossibile fare il 4-3-3, difficile anche il 3-5-2 o il 4-4-2 con l’attuale rosa). La vera domanda è COME HA FATTO IL PALERMO A FARE TUTTI QUESTI PUNTI AD INIZIO STAGIONE (forse piu per demeriti degli avversari, spesso in inferiorità numerica, che per meriti nostri). In ogni caso, se noi tifosi stiamo calmi, la squadra è abbastanza forte per la serie B e come ho sostenuto già in passato possiamo farcela lo stesso NONOSTANTE Corini!

  20. Ma ci rendiamo conto o no che abbiamo fatto 5 delle 7 vittorie assolutamente immeritate oppure no? Se cosi’ non fosse stato avremmo fatto parecchi punti in questo filotto di partite in casa, ma i nodi sono ovviamente venuti al pettine

  21. Allenatore ininfluente. Basta cambiare modulo. 352 o 3412 o 3421 dato che terzini validi non ce ne stanno (Mateju:anticalcio Buttaro:infortunato Lund:vacante Aurelio:non ha la fiducia del mister). Non lasciare Brunori isolato. Ha bisogno di un uomo vicino. Stiamo bruciando un bomber

  22. Ribadisco il mio pensiero impopolare: Pigliacelli non da sicurezza alla difesa. Abbiamo un bel giovanotto in panca…..proviamolo

  23. Per come la vedo io uno che non riesce a vincere in 11 vs 8 e che in 5 cambi a disposizione non ne usa uno sullo 0-0 in casa col Cittadella per mettere dentro Soleri l’avrei gia sfan…..to a Bagnolo Mella con biglietto di prima classe pagato dal sottoscritto

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