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Il ritorno di Sorrentino: capitano prima di prendere la fascia

Di capitani a Palermo se ne sono visti tanti, al di là della retorica da curva del “c’è solo un capitano” (che poi non s’è mai capito chi lo sia davvero) e del simbolo in sé della fascia da tenere al braccio. Stefano Sorrentino è stato l’ultimo, in ordine di tempo, ad essere stato capitano “fisso” dei rosa e tra quattro giorni farà il suo ritorno da ex al “Barbera”. Un ritorno che coincide con quello di un altro capitano, Eugenio Corini, che farà il suo esordio da allenatore del Palermo nello stadio che lo ha ammirato negli anni d’oro del club di viale del Fante.

GALLERY – SORRENTINO A PALERMO DA CAPITANO

La scena sarà tutta per Corini, ma l’applauso per Sorrentino sarà inevitabile. Perché capitano ben prima di ereditare la fascia da Barreto, perché capitano nell’anno più complicato dell’era Zamparini e perché c’ha messo la faccia in ogni situazione. Tutte qualità apprezzate dalla tifoseria e anche da chi comanda in società, sebbene il divorzio non sia stato semplice. Eppure basta pensare alla lite con Ballardini: ricordate bene tutti da quale parte si schierarono tutti, dai compagni fino al presidente.


Eppure, per anni, Sorrentino è stato sempre in bilico. Ogni sessione di mercato ha visto il suo nome in cima alla lista dei partenti: vuoi perché tenerlo in Serie B sarebbe stato un lusso (come dimenticare le parole del suo agente in diretta tv a mercato appena concluso, rammaricato per un suo mancato trasferimento), vuoi perché Zamparini per anni ha provato a relegarlo al ruolo di chioccia, salvo vedersi costretto ad accettare la realtà.

Oggi che è un ex c’è chi lo rimpiange, ma c’è anche chi ha capito la situazione. Il Palermo doveva aprire un nuovo corso, sul piano economico prima che sportivo, e Sorrentino aveva dimostrato sul campo di non valere un ridimensionamento. In ogni caso, domenica arriverà un applauso anche per lui. Giusto per non dimenticare chi ha tenuto in piedi la baracca in una stagione da incubo come quella passata.

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