​​

Palermo, chiusa la parentesi Di Piazza: ora è un creditore

Da ieri Tony Di Piazza diventa ufficialmente un creditore del Palermo Il recesso adesso è formalmente efficace dopo che sono passati sei mesi esatti dalla comunicazione presentata al consiglio di amministrazione di Hera Hora.

E’ il tema trattato oggi sul Giornale di Sicilia. Di Piazza deteneva il 40% delle quote ma adesso è “scaduta” la sua ultima settimana da socio di minoranza. Lunedì scorso l’ultimo pagamento che chiude un investimento in cui sono stati immessi complessivamente (insieme alla famiglia Mirri) 15 milioni di euro.

Il pagamento della quota di Di Piazza deve essere effettuato dopo sei mesi dallo scioglimento del rapporto. Ora il presidente Mirri può acquistare le quote dell’italo americano, oppure può farlo qualcun altro, sempre con il suo benestare. Intanto nei mesi scorsi la Pricewaterhouse Coopers ha ottenuto l’incarico di stabilire il valore della società e quindi delle quote. Il rischio è che si apra una battaglia legale tra le due parti.


Sempre sul quotidiano l’incontro tra il presidente Mirri e il gruppo “AmiciRosanero” che detiene l’1% delle quote del club. Avverrà giovedì alle 18.00 e verrà trasmesso in live attraverso la pagina Facebook del gruppo “Amicirosanero”.

LEGGI ANCHE

PALERMO, LUCCA SALUTA E VOLA VIA. TRATTATIVA CON MARONG

6 thoughts on “Palermo, chiusa la parentesi Di Piazza: ora è un creditore

  1. Parentesi chiusa, mica tanto. Di Piazza (che a questo punto dovrebbe aver versato anche l’ultima quota di sua pertinenza) è portatore di una obbligazione dal valore facciale di Euro 6 Milioni. In Tribunale l’importo potrebbe azzerarsi ma pure lievitare parecchio, anche per via dei danni, della rivalutazione del capitale, gli interessi, i danni esistenziali, le spese del Tribunale e degli avvocati (esosi per definizione). Certi tifosi, che non volevano più sentir parlare di tribunali, di avvocati, di soldi, ma soltanto di calcio (anche se minore o minimo) devono ancora pazientare, e a lungo. A meno che i due soci non trovino un accordo, soprattutto per il bene del (Nuovo) Palermo, dei cuori rosanero, del popolo rosanero, delle aquile, fatte per volare, più in alto che pria.

  2. Mirri vuole i soldi degli altri ma poi deve essere lui a comandare – cosi si fanno solo danni e non si va da nessuna parte – a personaggi cosi bisogna vietare anche di vendere pubblicità allo stadio – cosi loro andranno via – se rimangono avremo un Palermo distrutto

  3. Ma Benedetto Giardina perché non ci dice quanto denaro (virtuale e reale) c’è nelle casse rosanero? Sagramola il Trasparente non ce lo dirà mai …

  4. In quanto a tribunali e processi non credo che questa questione avrà strascichi particolari. Credo invece che a prorposito di zamparini le cronache giudiziarie non siano ancora finite.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *