Palermo, ci hai fatto perdere pure la voglia di ridere. Le pagelle ironiche di A&F
Ci appropinquiamo a Viterbese – Palermo sempre più depressi. Tra pandemia, curva crescente, vaccini mancanti, classifica calante, crollo dei ricavi, aumento esponenziale dei costi, liti in campo e fuori, anche due inguaribili, e non giustificabili, ottimisti come i vostri cronitifosi sono miseramente crollati. Neanche la lettura della formazione ci tira su. Del resto, come da lontani ricordi scolastici, cambiando l’ordine dei fattori il risultato non cambia. E il risultato finora consiste in un campionato ricco solo di delusioni. Senza contare il fegato ormai irrimediabilmente rovinato dall’alcol e dalle sconfitte in serie.
L’inizio della gara conferma le nostre negative sensazioni. Il Palermo arremba con la stessa veemenza di un bradipo paralitico ed il tempo scorre via mesto e disperato senza alcun sussulto. Come noi, del resto, che non capiamo come e neanche perché dovremmo segnare. Passano 35 minuti ed il nostro taccuino da bravi cronisti vintage rimane desolatamente bianco. Dopo esserci addirittura esaltati per un paio di punizioni dal limite, che purtroppo non sortiscono alcun esito, ripiombiamo in un torpore catalettico fino a quando il Palermo non riesce pure a farsi fare gol proprio allo scadere.
Cinque belle statuine in maglia rosa in piena area di rigore, forse convinte che il primo tempo sia già finito, fanno stoppare, girare e tirare il giocatore della Viterbese di nome, significativamente, Adopo. Pelagotti infatti si era tuffato mezz’ora prima e così il pallone si insacca beffardo (punto luogo comune per noi!) chiudendo il tempo con i padroni di casa in vantaggio. Siamo seriamente tentati di non vedere il seguito ma la nostra deontologia ci fa dire che dobbiamo bere l’amaro calice fino alla fine.
In effetti non cambia niente nel secondo tempo. Il Palermo gioca peggio di prima. E non era neanche facile. Al 14’ la difesa rosa si fa trovare nuovamente addormentata e Almici spinge goffamente in area un attaccante laziale. Rigore ed espulsione per doppio giallo. Pelagotti, però, si ricorda di stare in porta per parare e, con nostro sommo stupore, respinge il tiro dal dischetto. Registriamo che siamo al 70’ ed il Palermo non si è neanche avvicinato all’idea di rendersi pericoloso. Ed i cambi, di cui non riusciamo più neanche a tenere il conto, non cambiano assolutamente nulla.
Fioccano i cartellini gialli nei confronti dei giocatori rosa che dimostrano anche degli evidenti limiti di tenuta mentale. Ed infatti Odjer lascia la squadra in nove mettendo una mano addosso all’arbitro che lo aveva giustamente ammonito per una brutta entrata. L’azione da gol più pericolosa dei rosa si registra al 90’ con una traversa su azione di corner.
C’è poco da aggiungere. Il Palermo è in un evidente crisi di gioco, di nervi, di risultati, di tutto. Come noi, che siamo talmente schifati da avere perso pure la voglia di ridere e scherzarci su. Questo campionato ci ricorda molto uno di tanti anni fa, finito con una tristissima retrocessione in C2. Continuare a non cambiare nulla, come ripetevamo da tempo, sarebbe stato da pazzi!
Pelagotti 6 – Ultimamente prende gol che pareremmo anche noi. Mentre cerchiamo di capire se avesse colpe o meno sul gol, ci sorprende parando il rigore e levandoci dall’imbarazzo. Mezzo eroe.
Almici 3 – Forse il rientro è stato un po’ affrettato perché non ne azzecca una. Nell’azione del gol si contorce a terra in area come un pesce fuor d’acqua. Completa il disastro facendosi espellere per fallo da ultimo uomo. Convalescente.
Peretti 5 – Sul primo gol anche lui contribuisce a fare danzare la palla in area per tre quarti d’ora senza provare neanche a intervenire. Addurmisciuto.
(dal 19’ s.t. Lancini) s.v.
Marconi 5 – Colpevole anche lui sul primo gol. Ogni tanto prova anche a impostare ma non è cosa sua. Levaci mano.
Accardi 5 – Il rientro di Almici a destra lo costringe a giocare dall’altro lato. Già di solito ha qualche difficoltà a destra, figuriamoci a sinistra. Sul gol non riesce a bloccare il tiro sdraiandosi a terra prima del tempo. Spaesato.
Luperini 3 – Continua a vagare per il campo come il fantasma dell’olandese volante. Solo che invece di volare si trascina come un novantenne in attesa all’hub vaccini. Un voto in più per la traversa nel finale. Cotto.
De Rose 5 – Appare per la prima volta appannato. Insegue gli avversari senza troppo successo, non riesce a impostare e naufraga nella scarsezza generale. Mezzo marinaio.
(dal 19’ s.t. Odjer) 3 – Sta in campo poco ma riesce a evitare il “s.v.” perché si fa espellere senza motivo. Follia.
Martin 5 – Non ricordiamo quasi nulla della sua partita. Chi l’ha visto?
(dal 9’ s.t. Santana 5) – Entra e ha il tempo per fare qualcosa, ma non combina nulla. Spompato.
Rauti 4,5 – Mai incisivo, mai pericoloso, mai in partita. Negazionista.
(dal 1’ s.t. Silipo) 6 – Entra e prova a cambiare il match. Non ci riesce ma almeno salva la sufficienza. Risicato.
Lucca 6 – Ha acquisito anche più autorevolezza. Si sbraccia e si arrabbatta ed è uno dei pochi che ci prova, ma non basta. Troppo poco.
Floriano 4,5 – Ha anche un paio di occasioni, Ma tira male. Torna nella mediocrità che lo aveva contraddistinto nelle ultime uscite. Ritorno al futuro.
Boscaglia 0 – La squadra ha la stessa grinta di un bradipo addormentato ed esprime un gioco offensivo, noioso e melenso che non farebbe paura neanche a un no-vax costretto a una dose di Astrazeneca. Andava esonerato un mese fa per sperare di salvare una delle stagioni più fallimentari della storia rosanero. Accontentati (noi). Esonerato (lui).
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Spero che sia terminata anche la nostra angoscia e frustrazione! Forza Palermo sempre!!!
‘E’ sempre il momento di fare una commedia…sempre’ (‘Il caimano’). Come c’è sempre voglia di una bella risata, in fondo non è morto nessuno, a parte il Palermo, ma da un pezzo ed è tempo di togliersi il lutto. Quindi: attacca Maè, che se n’annamo presto. 1) Boscaglia e le ultime parole famose: “Sul futuro ho sensazioni ottime” 2) ”La Società in vendita:” Vendesi-telefonare ore pasti: Magna tranquillo”. 3) ”E’ tutta colpa di Zamparini, se siamo finiti in Serie D”. Jannacci, a chiudere: l’importante è esagerare, sia nel bene che nel male, senza mai farsi capire. E l’importante è esagerare far mai finta di crepare e se hai in mano solo mosche
prova a darci anche del tu.