Palermo, dal 2011 la Coppa Italia è un tabù
Il Palermo e la Coppa Italia, un matrimonio che si è concluso con quella finale del 29 maggio 2011 persa contro l’Inter. Il paradiso sfiorato, quelle coppe che distavano solamente 90 minuti e poi alzate dai nerazzurri, tra le lacrime di Miccoli, Delio Rossi e dei 40mila tifosi rosanero dell’Olimpico. Da lì in poi il Palermo e la Coppa Italia, fino a ieri, non si sono amati più. Un tabù per i colori rosanero, una competizione che diventa amara e che fa sorprese poco gradite. Un cammino pieno di sconfitte, di eliminazioni contro compagini di categorie inferiori.
Tutto parte dall’edizione del 2011/2012. Il Palermo gioca la prima gara agli ottavi di finale, il Siena l’ostacolo da superare. Lo spettacolo non manca, un 4-4 dopo i tempi supplementari con Ilicic, Bertolo, Reginaldo ed Angelo assoluti protagonisti. Si va ai rigori: tre errori per il Palermo, tre reti per il Siena. Passano i toscani. Non va meglio nell’edizione successiva, con Gasperini in panchina. Il Barbera è ancora conquistato, questa volta dal Verona. Ci pensano Cocco e Cacia ad annichilire i rosanero. E nel 2013/2014? Ancora il Verona regala una delusione al Palermo, al terzo turno. Di chi il gol decisivo? Dell’ex eccellente: Luca Toni. 0-1 per i veneti, rosanero di Gattuso a casa.
Nella stagione successiva, la caduta è ancora più fragorosa. Sempre terzo turno, il Modena di Novellino sbanca il Barbera per 0-3. Una stagione che inizia male, Ferrari, Beltrame e Schiavone bucano la difesa rosanero come se fosse burro. Un tonfo clamoroso. Ti aspetti il riscatto nel 2015, attese deluse. Palermo – Alessandria: una squadra di Serie A contro una di Lega Pro. Vincono gli uomini di Gregucci, 2-3. Trajkovski e Giladino non salvano il Palermo da una figuraccia che porta conseguenze notevoli. Tre giocatori messi fuori rosa: Daprelà, Rigoni e Maresca. I primi due vengono ceduti a gennaio, il centrocampista poi a fatica viene reintegrato e diviene fondamentale per la salvezza.
E quest’anno? Stessa storia. Ieri il Palermo poteva giocare per risollevarsi visto il filotto di sette sconfitte consecutive in campionato. Invece ne esce fuori una partita brutta e giocata male, con lo Spezia che riesce a passare il turno vincendo la lotteria dei calci di rigore. Nuova eliminazione, nuovi provvedimenti. Zamparini si infuria e caccia De Zerbi, chiamato Corini per un ritorno a ‘casa’. La Coppa Italia è indigesta a questo Palermo, sperando che il prossimo anno la storia da dover raccontare sia diversa.
Questa maledetta coppa é indigesta sin dal lontano 1974…..