Oggi c’è Corini, domani chissà: un film già visto
Eugenio Corini oggi si presenterà al campo di allenamento del Palermo e farà quello che ha fatto ieri dopo pranzo: lavorerà, da professionista qual è, cercando di capire cosa fare in vista della gara col Sassuolo. Sarà in panchina al Mapei Stadium? Dipende da Maurizio Zamparini e non solo. Dipende anche da lui, che in una situazione del genere non ha potuto fare a meno di pensare all’ipotesi delle dimissioni.
Parliamoci chiaro: Eugenio Corini non è l’allenatore con cui vuole proseguire Maurizio Zamparini, che altrimenti non avrebbe incontrato De Zerbi nella giornata di ieri (beccandosi un secco “no” per dissapori mai sopiti dopo l’esonero). Davanti ad un quadro così chiaro, è logico attendersi un Corini pronto a rassegnare le proprie dimissioni. Un ulteriore atto di dignità, se mai glielo si volesse chiedere dopo essere stato per tanti anni un esempio di signorilità nel calcio italiano, non solo nel Palermo.
Però Corini ha un obiettivo chiaro: vuole salvare il Palermo e la squadra è con lui. Magari non sarà con lui perché in questi quaranta giorni è riuscito a stregarli con le sue idee, ma sicuramente è con lui perché l’ennesimo cambio in panchina potrebbe risultare deleterio. E se con Corini sono arrivati quei risultati che De Zerbi non era stato capace di portare, proseguire su questa strada potrebbe non essere la scelta sbagliata.
Corini è combattuto, ma non ci sta a passare per l’uomo che abbandona la nave, cosa che sarebbe a dir poco assurda da pensare. Oggi l’allenatore del Palermo sarà lui, domani chissà. Lo stesso film vissuto un anno fa, quando Ballardini venne esonerato e richiamato nel giro di poche ore, salvo poi litigare con Sorrentino e dare il via all’Odissea più incredibile in oltre cent’anni di storia del Palermo. Ci si sta avviando verso un bis non richiesto.