Un “Barbera” surreale e un Palermo all’ultima spiaggia

“L’urlo di uno stadio vuoto è più forte di qualsiasi coro”. Se da un lato la protesta di parte della Curva Nord prosegue, dall’altro lato il Palermo si appresta a scendere in campo nell’ennesima sfida decisiva per la salvezza consapevole di doversela giocare in un ambiente surreale. Il pubblico non sarà dalla parte dei rosa, dato che tutto lascia immaginare una cifra sicuramente inferiore ai diecimila presenti per lo scontro salvezza col Crotone. Numeri che non rispecchiano l’importanza della partita, ma che sottolineano quanto la spaccatura tra tifoseria e società sia diventata insanabile.

Certo, mettere le curve a 14 euro non è stato un segnale di conciliazione con i tifosi, che già hanno mostrato più volte il loro dissenso: frasi sui muri di Boccadifalco, diserzione per la sfida casalinga con l’Inter, pieno appoggio a Eugenio Corini e un chiaro “Zamparini game over” affisso all’ingresso del campo di allenamento. Messaggi più chiari di questi, soprattutto da parte di quella fetta di tifoseria che fino all’ultimo ha pensato a sostenere la squadra piuttosto che attaccare la dirigenza, sarebbero difficili da immaginare.

Il Palermo, però, sembra non aver recepito nessuno di questi messaggi. Lo dimostrano i prezzi dei biglietti per Palermo-Crotone (14 euro per una neopromossa, con la stessa cifra sei anni fa si andava a vedere la Roma…) e lo dimostra la decisione di non investire sul mercato per rinforzare l’organico. La squadra è stata abbandonata al proprio destino e con loro i tifosi, che hanno deciso di non voler più avere nulla a che fare con questa gestione. Non avere la spinta del pubblico in uno scontro diretto può essere un danno, ma per sconfiggere il tabù Barbera potrebbe addirittura essere un punto di svolta. Chissà se l’urlo dello stadio vuoto riuscirà a svegliare una squadra in letargo perenne.