Palermo “culo e camicia”: e ora i big match. Le pagelle ironiche di A&F
Tre partite per sognare. La trasferta contro la FeralpiSalò e poi i due scontri diretti con Como e Cremonese ci diranno se la promozione diretta può essere più di un sogno. Si comincia con il classico testacoda che a noi mette tanta paura. Per tenere tutto sotto controllo uno dei vostri cronitifosi si è addirittura recato a Piacenza a rischiare per il clima inclemente e, soprattutto, per le coronarie ormai non più giovanissime! Non ci fidiamo della classifica e così per noi questo FeralpiSalò vale almeno il Real Madrid della quinta del Buitre.
Corini ha l’imbarazzo della scelta tra centrocampo e attacco. In difesa nessuna novità anche perché Graves neanche è partito perché aveva una vecchia ruggine con il nostro cronitifoso per via di una questione di donne. A centrocampo arriva Stulac al posto di Gomes indisponibile per la febbre. In avanti spazio a Di Mariano in grande spolvero al posto di Insigne, ancora in cerca di se stesso. Traorè va in panchina e speriamo di vederlo entrare e segnare magari il gol decisivo. La partita la fa di più la Feralpi e il Palermo controlla aspettando il varco giusto per andare in porta.
I ritmi sono lenti come quelli di una domenica pomeriggio senza calcio e può succedere di tutto. La sensazione è che dovremmo un po’ accelerare e a darcene conferma sono una traversa e un salvataggio di Pigliacelli piuttosto complicato. Non ci siamo. C’è poca intensità, non c’è pressing e solo pochi movimenti senza palla. Così i minuti scorrono costringendoci a chiamare “Chi l’ha visto” per cercare la squadra che solo pochi giorni fa ci aveva fatto divertire. Nel finale di tempo i rosa tornano a farsi vedere in avanti, anche se le occasioni migliori le crea ancora la FeralpiSalò con Pigliacelli migliore in campo e salvataggi difensivi da cardiopalma.
Si va all’intervallo con i tifosi di casa che dileggiano il vostro cronitifoso su chi sia la squadra che lotta per la promozione e quella per non retrocedere. Lui incassa sorridendo ma confida che la squadra più forte emerga alla lunga distanza e che la Feralpi non possa tenere quei ritmi di pressing. Per si e per no abbonda con la Sambuca e il caffè corretto alla grappa che fanno bene all’umore e alle ossa.
Il secondo tempo si apre con un Palermo più pericoloso anche perché la FeralpiSalò non può continuare a correre come ha fatto nel primo tempo e fa più fatica a coprire il campo. Insigne entra al posto di Di Mariano e prende una traversa clamorosa con un grande colpo di testa! Peccato che la porta sia la nostra e che abbiamo rischiato il più clamoroso degli autogol. Subito dopo questa grande paura i rosanero alzano il ritmo e finalmente chiudono nella propria area gli avversari e così arriva il gol. A segnare è Ranocchia che si dimostra giocatore fuori categoria , bravo a sfruttare una bella giocata di Brunori con un controllo e un tocco di esterno che non lascia scampo al portiere!
Dopo il gol, Ranocchia lascia il posto a Coulibaly ed entra anche Soleri al posto di Brunori, ancora a secco ma con l’assist per il gol all’attivo. E proprio l’attaccante part-time non tradisce le attese segnando il raddoppio! Di Francesco mette dentro l’ennesimo cross, questo al bacio, e Soleri segna di testa il più classico dei gol da attaccante lungagnone con uno stacco imperioso! All’inizio del recupero la FeralpiSalò segna dopo l’ennesima traversa e, dobbiamo aggiungere, non senza merito. Comincia un finale da defibrillatore ma il Palermo resiste!
E’ un Palermo double-face che gioca male nel primo tempo e batte l’avversario con una seconda parte in cui ha fatto valere il tasso tecnico superiore. Sabato arriva il Como per una sfida d’alta quota che già ci fa salire l’ansia. Ci aspettiamo uno stadio pieno e tanto entusiasmo. Ma come stavolta, ci sarà solo da soffrire. Chi non è attrezzato, resti a casa! Forza Palermo!
Pigliacelli 7 – Quello che può parare lo para, con almeno tre prodigiosi interventi, per quello che non può si affida alla traversa. Culo e camicia.
Diakité 6 – Le sue sgroppate impetuose della scorsa settimana non si sono viste, anche perché dalle sue parti i locali spingono di più, e deve pensare soprattutto a difendere. Frenato.
Nedelcearu 5,5 – Soprattutto nel primo tempo vede i sorci verdi soffrendo come un matto ogni volta che la Feralpi crossa e la palla vaga pericolosamente in area. Poi prende le misure e vive più sereno la ripresa. Double-face.
Ceccaroni 6 – Di riffa o di raffa e senza fronzoli spazza via tutto quello che arriva dalle sue parti e stavolta di spingere non se ne parla. Retroguardia.
Lund 7 – Due salvataggi miracolosi di cui uno alla disperata senza il quale i rosa sarebbero andati nello spogliatoio con il morale sotto i tacchi. Anche in avanti si fa vedere creando spazi e con qualche bella iniziativa. Decisivo.
(dal 40′ s.t. Aurelio) s.v.
Ranocchia 8 – Dopo solo tre partite gli avversari già lo conoscono e gli costruiscono attorno una gabbia che ne limita le iniziative, anche se comunque è quello che cerca di inventare qualcosa. Appena ne ha l’occasione tira fuori un numero di gran classe con un altro gol da giocatore di categoria superiore per tecnica, freddezza ed esecuzione. Hombre del partido.
(dal 24′ s.t. Coulibaly) s.v.
Stulac 5,5 – Schierato da titolare all’ultimo minuto fatica a trovare il ritmo rallentando troppo spesso il gioco, anche se qualche verticalizzazione la prova ma non è facile con il campo zuppo. Sorpreso.
Segre 6,5 – Stavolta deve pensare più a giocare di recupero e talvolta anche da play e quindi è costretto a limitare gli inserimenti. La palla gol comunque gli capita ma sui piedi, e non sulla testa, e quindi la calcia fuori. Centromediano.
Di Mariano 6,5 – Conferma il suo ottimo momento di forma con una prestazione di carattere per corsa e rabbia agonistica e perché nel momento buio dei rosanero è comunque l’unico che cerca di inventare qualcosa. Esce stanco per la gran corsa e pure dolorante. Esausto.
(dal 15′ s.t. Insigne) 5,5 – La cosa migliore della sua partita è il gran colpo di testa piazzato all’incrocio con la traversa che gli nega il gol. Che però sarebbe stato nella sua porta. Masochista.
Brunori 6,5 – Visto che non riesce a segnare, anche se un paio di buone occasioni capitano sui suoi piedi, dopo il ruolo di salvaporta della scorsa settimana si ritaglia quello di assist man con la gran giocata che consente il gol del vantaggio. Riconversione.
(dal 24′ s.t. Soleri) 7 – Torna a fare quello che sa fare alla perfezione da quando gioca nel Palermo, segnare quando entra dalla panchina. L’incornata del gol del 2-0 è di quelle che una volta si definivano perentorie. Vintage (noi).
Di Francesco 6,5 – Dopo un primo tempo impreciso, entra trasformato nella ripresa sia in copertura che in rifinitura, con l’assist perfetto per il gol di Soleri della (quasi) tranquillità. Recuperato.
(dal 40′ s.t. Henderson) s.v.
Corini 7 – Il Palermo abulico e lento del primo tempo si trasforma nella ripresa in una squadra cinica e letale, pur con qualche disattenzione su cui c’è ancora da lavorare, e di cui sono evidenti i miglioramenti sia tattici che di carattere. Concentrato.