Palermo, cuore e sudore: la vittoria giusta al momento giusto
Il primo mattoncino del ‘nuovo’ corso è stato messo. La vittoria col Genoa vale più dei tre punti perché arriva contro una delle favorite alla promozione: dopo due sconfitte consecutive ci voleva una reazione emotiva e tecnico – tattica. Il Palermo ha dato risposte confortanti ma ora serve continuità, soprattutto per quanto riguarda le prestazioni.
La sconfitta con la Reggina, la seconda consecutiva dopo quella con l’Ascoli, aveva acceso un campanello d’allarme nell’ambiente rosanero, soprattutto per la brutta prestazione. La partita col Genoa era un’occasione perfetta per il riscatto e il Palermo ha fatto centro. Gli uomini di Corini hanno saputo soffrire – la squadra di Blessin ha dimostrato sul campo di essere una delle più forti in Serie B, soprattutto nel primo tempo – e sono riusciti a essere incisivi anche in fase offensiva.
La vittoria è meritata ma quello che è ancora più importante sono le sensazioni che derivano da questa partita: il Palermo è vivo e al “Barbera” sarà una sfida complicata per tutti gli avversari, soprattutto con questo feeling con il pubblico che ha trascinato la squadra appena l’ha vista buttare il cuore oltre l’ostacolo, sudando fino all’ultima goccia di sudore per portare a casa una vittoria di vitale importanza.
Reazione emotiva sì, quindi, ma anche tecnico – tattica. La squadra, praticamente la stessa di Reggio a parte Marconi per Bettella, sembra aver trovato una fisionomia ben definita anche se ancora vanno migliorati gli automatismi e la condizione atletica generale non è ancora al massimo: indiscutibilmente il pressing, il palleggio dal basso e le ripartenze sono stati più fluidi. Il modulo di base è il 4-3-3 e l’allenatore, al momento, sta puntando su un nucleo di 14 – 15 giocatori, lo ‘zoccolo duro’ insomma; poi ci sarà tempo per inserire calciatori come Gomes (bene l’impatto col Genoa) e Vido, per ampliare il ventaglio delle scelte.
Il calendario ora offre un’altra prova di maturità in quella che è una delle partite più sentite della stagione. Il Palermo torna a Frosinone dopo la controversa finale playoff persa nel 2018 in una gara dal forte valore simbolico, sopratutto per i tifosi rosanero. La squadra di Grosso è reduce da una sconfitta sul campo del Cittadella ma in casa ha vinto entrambe le partite senza subire gol, ha un organico giovane e pieno di talento, gioca bene. Sarà una battaglia e per il Palermo un’altra occasione per dimostrare di essere sulla strada giusta.
Buon segnale da parte di Corini che dimostra di non essere un “fissato” con le idee. Il cambio tattico nei calci d’angolo e nei piazzati da zona a uomo è stato un toccasana per esempio-
Venerdì Pigliacelli ha sciorinato tra i pali, nelle uscite e nel trattamento della palla le sue ottime qualità ma questo non basta, c’è chi scrive ancora che è da rivedere. L ‘anno scorso non c’erano tutte ste schiappe che scrivono a muzzo. Riflettete prima di scrivere. E saranno gli stessi che appena prenderà qualche altro gol, la colpa sarà sua.
Sempre Marconi in campo e penso che corini se ne sia accorto